La collezione di plastici oggi conservata al Musée des Plans-Reliefs di Parigi è testimonianza della pratica militare di costruzione di maquettes che ebbe inizio durante la seconda metà del XVII e che perdurò fino a metà del XIX secolo. Concepiti quali dispositivi necessari all’art de la fortification, i plans-reliefs aiutavano gli ingegneri militari a progettare i lavori di fortificazione in relazione alla configurazione del terreno. Allo stesso tempo, oltre a questa funzione, i plastici, già esposti al Louvre nel corso del primo Settecento, assunsero subito quella di objets de prestige, capaci di mettere in scena il potere del sovrano o dello Stato. Riguardo ai plastici di epoca napoleonica, la costruzione di quelli di Toulon (1794), della Spezia (1809-1811) e della cittadella di Corfù (1810) può considerarsi manifestazione visuale delle strategie politiche e dell’espansione dell’Impero che avviene anche attraverso la costruzione di arsenali militari nello spazio mediterraneo. D’altra parte, per i metodi di rilevamento e le cartografie prodotte al fine della loro realizzazione, i plastici sono anche significativi per l’affermazione del rinnovamento del linguaggio topografico in funzione della più esatta rappresentazione del terreno oggetto di intervento. Nel 1794, il ministro della guerra Jean-Baptiste Bouchotte ordinò l’esecuzione del plastico di Toulon, dando così avvio alla ripresa della collezione alla quale, dalla seconda metà del Settecento, si era preferita la realizzazione di carte quotate. La costruzione del plastico di Toulon, monumento alla vittoria della Francia rivoluzionaria e dispositivo di progetto ai lavori urbanistici previsti nella città, segnò l’avvio del nuovo interesse ed incremento che la collezione registrò in epoca napoleonica. Nel 1809 la brigata topografica del Genio, comandata dal capitano Pierre-Antoine Clerc, venne inviata in Liguria con l’incarico di rilevare la parte occidentale del Golfo della Spezia dove l’imperatore aveva ordinato di costruire un grande arsenale e una città nuova. Di questo territorio impervio la brigata realizzò la prima grande carta a curve di livello e un grande plan-relief. Nello stesso periodo, anche a Corfù, che costituiva la punta avanzata francese nel Mediterraneo orientale, i topografi francesi realizzarono, sotto la direzione di Marie-Étienne-François-Henri Baudrand, il rilevamento dell’isola con il metodo delle isoipse. Va riferita a questa occasione la piccola maquette rappresentante la cittadella che era stata costruita dai Veneziani, punto strategico della difesa francese dell’Isola.

Guarducci, A., De Santi, V., Alberto Gemignani, C., Rossi, L. (2020). Rappresentazioni planimetriche, vedutistiche e tridimensionali per la fortificazione di due isole del Mediterraneo occidentale: Elba e Palmaria (secolo XIX). In J. Navarro Palazón, L. J. García-Pulido (a cura di), Defensive Architecture of the Mediterranean (pp. 751-758). Granada : Universitat Politècnica de València, Patronato de la Alhambra y Generalife [10.4995/FORTMED2020.2020.11497].

Rappresentazioni planimetriche, vedutistiche e tridimensionali per la fortificazione di due isole del Mediterraneo occidentale: Elba e Palmaria (secolo XIX)

Anna Guarducci
Membro del Collaboration Group
;
2020-01-01

Abstract

La collezione di plastici oggi conservata al Musée des Plans-Reliefs di Parigi è testimonianza della pratica militare di costruzione di maquettes che ebbe inizio durante la seconda metà del XVII e che perdurò fino a metà del XIX secolo. Concepiti quali dispositivi necessari all’art de la fortification, i plans-reliefs aiutavano gli ingegneri militari a progettare i lavori di fortificazione in relazione alla configurazione del terreno. Allo stesso tempo, oltre a questa funzione, i plastici, già esposti al Louvre nel corso del primo Settecento, assunsero subito quella di objets de prestige, capaci di mettere in scena il potere del sovrano o dello Stato. Riguardo ai plastici di epoca napoleonica, la costruzione di quelli di Toulon (1794), della Spezia (1809-1811) e della cittadella di Corfù (1810) può considerarsi manifestazione visuale delle strategie politiche e dell’espansione dell’Impero che avviene anche attraverso la costruzione di arsenali militari nello spazio mediterraneo. D’altra parte, per i metodi di rilevamento e le cartografie prodotte al fine della loro realizzazione, i plastici sono anche significativi per l’affermazione del rinnovamento del linguaggio topografico in funzione della più esatta rappresentazione del terreno oggetto di intervento. Nel 1794, il ministro della guerra Jean-Baptiste Bouchotte ordinò l’esecuzione del plastico di Toulon, dando così avvio alla ripresa della collezione alla quale, dalla seconda metà del Settecento, si era preferita la realizzazione di carte quotate. La costruzione del plastico di Toulon, monumento alla vittoria della Francia rivoluzionaria e dispositivo di progetto ai lavori urbanistici previsti nella città, segnò l’avvio del nuovo interesse ed incremento che la collezione registrò in epoca napoleonica. Nel 1809 la brigata topografica del Genio, comandata dal capitano Pierre-Antoine Clerc, venne inviata in Liguria con l’incarico di rilevare la parte occidentale del Golfo della Spezia dove l’imperatore aveva ordinato di costruire un grande arsenale e una città nuova. Di questo territorio impervio la brigata realizzò la prima grande carta a curve di livello e un grande plan-relief. Nello stesso periodo, anche a Corfù, che costituiva la punta avanzata francese nel Mediterraneo orientale, i topografi francesi realizzarono, sotto la direzione di Marie-Étienne-François-Henri Baudrand, il rilevamento dell’isola con il metodo delle isoipse. Va riferita a questa occasione la piccola maquette rappresentante la cittadella che era stata costruita dai Veneziani, punto strategico della difesa francese dell’Isola.
2020
978-84-338-6644-8
Guarducci, A., De Santi, V., Alberto Gemignani, C., Rossi, L. (2020). Rappresentazioni planimetriche, vedutistiche e tridimensionali per la fortificazione di due isole del Mediterraneo occidentale: Elba e Palmaria (secolo XIX). In J. Navarro Palazón, L. J. García-Pulido (a cura di), Defensive Architecture of the Mediterranean (pp. 751-758). Granada : Universitat Politècnica de València, Patronato de la Alhambra y Generalife [10.4995/FORTMED2020.2020.11497].
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1125227