Nel terzo episodio delle Coefore di Eschilo, dopo che Egisto è stato ucciso (fuori scena) da Oreste, un servo bussa con forza alla porta del gineceo per comunicare alle donne che cosa è successo nel palazzo. Clitemnestra apre la porta e gli chiede perché stia gridando. E questa è la risposta che dà il servo: “Dico che i morti uccidono il vivo” (Coefore, v. 885). Questo passo di Eschilo mostra alcuni aspetti che caratterizzano il linguaggio enigmatico nella tragedia: la presenza di un’espressione volutamente oscura, unita alla menzione esplicita del sostantivo ainigma. Nella prima parte di questo contributo viene discusso il modo in cui questo tipo di linguaggio sia principalmente una questione di stile, anche nei casi in cui i poeti utilizzano un termine (un sostantivo o un verbo) legato alla sfera dell’enigma; nella seconda parte viene mostrato come un’espressione possa diventare un enigma vero e proprio; nella terza vengono esaminate le poche tragedie nelle quali gli enigmi passano dalla dimensione superficiale dello stile a quella più profonda del contenuto, finendo per giocare un ruolo di primo piano nella vicenda drammatica.
Beta, S. (2020). "I morti uccidono i vivi". Il linguaggio enigmatico nella tragedia greca. In A. Taddei (a cura di), Hierà kai hosia. Antropologia storica e letteratura greca. Studi per Riccardo Di Donato (pp. 123-142). Pisa : ETS.
"I morti uccidono i vivi". Il linguaggio enigmatico nella tragedia greca
Simone Beta
2020-01-01
Abstract
Nel terzo episodio delle Coefore di Eschilo, dopo che Egisto è stato ucciso (fuori scena) da Oreste, un servo bussa con forza alla porta del gineceo per comunicare alle donne che cosa è successo nel palazzo. Clitemnestra apre la porta e gli chiede perché stia gridando. E questa è la risposta che dà il servo: “Dico che i morti uccidono il vivo” (Coefore, v. 885). Questo passo di Eschilo mostra alcuni aspetti che caratterizzano il linguaggio enigmatico nella tragedia: la presenza di un’espressione volutamente oscura, unita alla menzione esplicita del sostantivo ainigma. Nella prima parte di questo contributo viene discusso il modo in cui questo tipo di linguaggio sia principalmente una questione di stile, anche nei casi in cui i poeti utilizzano un termine (un sostantivo o un verbo) legato alla sfera dell’enigma; nella seconda parte viene mostrato come un’espressione possa diventare un enigma vero e proprio; nella terza vengono esaminate le poche tragedie nelle quali gli enigmi passano dalla dimensione superficiale dello stile a quella più profonda del contenuto, finendo per giocare un ruolo di primo piano nella vicenda drammatica.File | Dimensione | Formato | |
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