Il contributo muove dall’idea di Armand Mattelart di interpretare la storia moderna e contemporanea alla luce di un rapporto costante tra lo sviluppo delle tecnologie mediali, lo sviluppo delle tecnologie belliche e, parallelamente, lo sviluppo di una cultura della comunicazione – e propone di adottare questo framework per esaminare la comunicazione di guerra. Superando l’interpretazione più ovvia del problema, ovvero l’esistenza di una guerra parallela, dei media, dispiegata accanto a quella degli eserciti, la riflessione punta a indagare e approfondire le modalità attraverso le quali i conflitti vengono condotti e raccontati dai mezzi di comunicazione in un rapporto di stretta collusione con le forze politiche e militari. La vera posta in gioco, specialmente nei conflitti della tarda modernità, non è tanto il loro risultato intrinseco, e dunque la vittoria militare, ma piuttosto la realizzazione di politiche di opinione in grado di conquistare non solo il consenso ma anche la fiducia e il coinvolgimento da parte dell’opinione pubblica.
Rega, R. (2011). Propaganda, comunicazione e guerre globali. In Labanca B., C. Zadra (a cura di), Costruirsi un nemico. Studi di storia della propaganda (pp. 195-222). ITA : Unicopli.
Propaganda, comunicazione e guerre globali
Rega R
2011-01-01
Abstract
Il contributo muove dall’idea di Armand Mattelart di interpretare la storia moderna e contemporanea alla luce di un rapporto costante tra lo sviluppo delle tecnologie mediali, lo sviluppo delle tecnologie belliche e, parallelamente, lo sviluppo di una cultura della comunicazione – e propone di adottare questo framework per esaminare la comunicazione di guerra. Superando l’interpretazione più ovvia del problema, ovvero l’esistenza di una guerra parallela, dei media, dispiegata accanto a quella degli eserciti, la riflessione punta a indagare e approfondire le modalità attraverso le quali i conflitti vengono condotti e raccontati dai mezzi di comunicazione in un rapporto di stretta collusione con le forze politiche e militari. La vera posta in gioco, specialmente nei conflitti della tarda modernità, non è tanto il loro risultato intrinseco, e dunque la vittoria militare, ma piuttosto la realizzazione di politiche di opinione in grado di conquistare non solo il consenso ma anche la fiducia e il coinvolgimento da parte dell’opinione pubblica.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
CostruirsiUnNemico.pdf
non disponibili
Tipologia:
PDF editoriale
Licenza:
PUBBLICO - Pubblico con Copyright
Dimensione
1.69 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.69 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/1116159