Questo capitolo esamina talk show tradizionali e programmi di puro intrattenimento televisivo, a partire dall'ipotesi che anche i secondi rappresentino, al di là delle apparenze, degli spazi che contribuiscono a influenzare le visioni che i cittadini hanno della politica e della società. Laddove, infatti, informazione e intrattenimento si combinano e si ibridano reciprocamente, si annidano strategie particolarmente interessanti, tese alla costruzione di una cultura – o meglio sottocultura – che oggi appare dominante. "Pop culture", "politica spettacolare", "telepopulismo", sono solo alcune delle espressioni utilizzate per segnalare l'idea di un potere politico che tende sempre più ad affermarsi anche attraverso la diffusione di un "senso comune" condiviso, saturo di retoriche, cliché e stereotipi televisivi. Inserendosi nel solco degli studi che si occupano di popolarizzazione della politica, il capitolo esamina il rapporto tra la politica e la sua rappresentazione televisiva, scegliendo come intervallo di tempo un momento di "normalità" della vita politica italiana, lontano cioè dai climi di campagna elettorale (novembre-dicembre 2009). L'intero corpus delle trasmissioni televisive (in totale 37) è stato oggetto di un'indagine tesa a sviluppare due principali prospettive di analisi: la prima finalizzata ad analizzare i diversi processi di costruzione dei frame giornalistici operati dalle trasmissioni televisive rispetto a uno stesso tema-evento ritenuto significativo, ossia l'aggressione al presidente Berlusconi verificatasi in Piazza Duomo. La seconda prospettiva volta invece a rintracciare il modello di ciascuna trasmissione, ossia la specificità narrativa con la quale ogni programma si caratterizza per mettere in scena la politica, determinata da una serie di elementi come la retorica discorsiva del format, le modalità di personalizzazione dei contenuti, il livello di riscaldamento delle news, e così via. L'idea di fondo è che il modello narrativo prevalga sul tema trattato, e perciò che i significati attribuiti a una determinata issue siano legati a doppio senso con lo schema narrativo alla base di ciascun programma.
Rega, R. (2014). La politica attraverso il racconto dei talk: processi di framing a confronto. In C (a cura di), Public Screen. La politica tra narrazioni mediali e agire partecipativo. (pp. 143-158) [10.13133/978-88-98533-43-5].
La politica attraverso il racconto dei talk: processi di framing a confronto
ROSSELLA REGA
2014-01-01
Abstract
Questo capitolo esamina talk show tradizionali e programmi di puro intrattenimento televisivo, a partire dall'ipotesi che anche i secondi rappresentino, al di là delle apparenze, degli spazi che contribuiscono a influenzare le visioni che i cittadini hanno della politica e della società. Laddove, infatti, informazione e intrattenimento si combinano e si ibridano reciprocamente, si annidano strategie particolarmente interessanti, tese alla costruzione di una cultura – o meglio sottocultura – che oggi appare dominante. "Pop culture", "politica spettacolare", "telepopulismo", sono solo alcune delle espressioni utilizzate per segnalare l'idea di un potere politico che tende sempre più ad affermarsi anche attraverso la diffusione di un "senso comune" condiviso, saturo di retoriche, cliché e stereotipi televisivi. Inserendosi nel solco degli studi che si occupano di popolarizzazione della politica, il capitolo esamina il rapporto tra la politica e la sua rappresentazione televisiva, scegliendo come intervallo di tempo un momento di "normalità" della vita politica italiana, lontano cioè dai climi di campagna elettorale (novembre-dicembre 2009). L'intero corpus delle trasmissioni televisive (in totale 37) è stato oggetto di un'indagine tesa a sviluppare due principali prospettive di analisi: la prima finalizzata ad analizzare i diversi processi di costruzione dei frame giornalistici operati dalle trasmissioni televisive rispetto a uno stesso tema-evento ritenuto significativo, ossia l'aggressione al presidente Berlusconi verificatasi in Piazza Duomo. La seconda prospettiva volta invece a rintracciare il modello di ciascuna trasmissione, ossia la specificità narrativa con la quale ogni programma si caratterizza per mettere in scena la politica, determinata da una serie di elementi come la retorica discorsiva del format, le modalità di personalizzazione dei contenuti, il livello di riscaldamento delle news, e così via. L'idea di fondo è che il modello narrativo prevalga sul tema trattato, e perciò che i significati attribuiti a una determinata issue siano legati a doppio senso con lo schema narrativo alla base di ciascun programma.File | Dimensione | Formato | |
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