Il manuale offre al lettore un metodo di analisi immediato e lineare che, partendo dall’osservazione dei cambiamenti in atto nei bisogni della clientela private, focalizza l’attenzione su alcune importanti innovazioni di prodotto che caratterizzano il settore del risparmio gestito. L’analisi si focalizza, per i fondi passivi, sugli ETF Strategic Beta, mentre, dal lato dei fondi attivi, sui cosiddetti non direzionali o alternativi. I primi rappresentano la “naturale” evoluzione degli ETF tradizionali, dai quali si differenziano per la tipologia di benchmark replicato, mentre i fondi non direzionali si caratterizzano per un’ampia discrezionalità accordata al gestore nella selezione delle asset class e nella definizione delle strategie di investimento. Con l’ausilio di casi pratici e la descrizione di strategie realizzate dalle principali società di asset management, si possono cogliere le opportunità di impiego di questi prodotti nei portafogli private in funzione dell’evolversi delle esigenze e degli obiettivi della clientela e del quadro macro-finanziario di riferimento. Inoltre, la definizione di alcuni profili di clienti private ha permesso di far luce su come sono evoluti i bisogni e i portafogli di investimento nell’ultimo decennio, evidenziando, al contempo, la rilevanza strategica di questi prodotti nel contribuire a migliorare l’efficienza complessiva dell’asset allocation private.
Camelia, M. (a cura di). (2017). Fondi comuni ed ETF nel private banking. Fondi non direzionali ed ETF strategic beta nella gestione di portafoglio. Milano : AIPB.
Fondi comuni ed ETF nel private banking. Fondi non direzionali ed ETF strategic beta nella gestione di portafoglio
Mauro Camelia
2017-01-01
Abstract
Il manuale offre al lettore un metodo di analisi immediato e lineare che, partendo dall’osservazione dei cambiamenti in atto nei bisogni della clientela private, focalizza l’attenzione su alcune importanti innovazioni di prodotto che caratterizzano il settore del risparmio gestito. L’analisi si focalizza, per i fondi passivi, sugli ETF Strategic Beta, mentre, dal lato dei fondi attivi, sui cosiddetti non direzionali o alternativi. I primi rappresentano la “naturale” evoluzione degli ETF tradizionali, dai quali si differenziano per la tipologia di benchmark replicato, mentre i fondi non direzionali si caratterizzano per un’ampia discrezionalità accordata al gestore nella selezione delle asset class e nella definizione delle strategie di investimento. Con l’ausilio di casi pratici e la descrizione di strategie realizzate dalle principali società di asset management, si possono cogliere le opportunità di impiego di questi prodotti nei portafogli private in funzione dell’evolversi delle esigenze e degli obiettivi della clientela e del quadro macro-finanziario di riferimento. Inoltre, la definizione di alcuni profili di clienti private ha permesso di far luce su come sono evoluti i bisogni e i portafogli di investimento nell’ultimo decennio, evidenziando, al contempo, la rilevanza strategica di questi prodotti nel contribuire a migliorare l’efficienza complessiva dell’asset allocation private.File | Dimensione | Formato | |
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