Questo volume monografico raccoglie i dipinti, i disegni, le tempere che l’artista Arturo Pagano ha realizzato tra la fine degli anni Settanta e la metà degli Ottanta. È in gran parte un’esperienza inedita che testimonia il periodo vissuto dall’artista tra Torre del Greco, ove si era formato avendo come maestro Renato Barisani, altre città italiane e Roma, in particolare. Il primo vero ‘confronto’, nel senso di partecipata presa diretta di una nuova stagione del “ritorno alla pittura”, Pagano lo vive nel surriscaldato clima artistico venutasi a creare a Roma nei primi anni Ottanta: il quotidiano peregrinare tra le gallerie della capitale, la frequentazione marginale di alcuni dei protagonisti del così detta Nuova scuola romana, sono elementi utilissimi per entrare nelle strette maglie del suo lavoro, nelle esperienze che aprono quegli anni carichi di tensioni e di novità. Sostanzialmente egli esordisce come pittore attento alla tradizione italiana, al suo insistere tra forma e immagine, aprendo ora ad insorgenze ‘astratte’, ora a tracciati figurativi: tutto ciò senza nostalgia, anzi facendo convergere le due istanze in un rinnovato modo di guardare la realtà. L’analisi proposta da Bignardi, accompagnata da un’attenta documentazione, segue l’attività espositiva sin dalle prime personali allestite a Milano, nel 1978 e nel 1979 al Centro Internazionale Arte Oggi. Una ricostruzione storico critica che inquadra l’intera esperienza creativa nel contesto di quegli anni, proponendo precisi confronti sul piano dei linguaggi. Sono esperienze certamente non ignare dei venti che spirano dalla transavanguardia, anche se si scorge, facilmente, la distanza che Pagano pone rispetto al nomadismo di quegli anni, alla facile declinazione delle avanguardie che hanno attraversato la prima metà del XX secolo.
Bignardi, M. (2020). Arturo Pagano. Dipinti e disegni 1977-1985. Fisciano (SA) : Gutenberg Edizioni.
Arturo Pagano. Dipinti e disegni 1977-1985
Bignardi, Massimo
2020-01-01
Abstract
Questo volume monografico raccoglie i dipinti, i disegni, le tempere che l’artista Arturo Pagano ha realizzato tra la fine degli anni Settanta e la metà degli Ottanta. È in gran parte un’esperienza inedita che testimonia il periodo vissuto dall’artista tra Torre del Greco, ove si era formato avendo come maestro Renato Barisani, altre città italiane e Roma, in particolare. Il primo vero ‘confronto’, nel senso di partecipata presa diretta di una nuova stagione del “ritorno alla pittura”, Pagano lo vive nel surriscaldato clima artistico venutasi a creare a Roma nei primi anni Ottanta: il quotidiano peregrinare tra le gallerie della capitale, la frequentazione marginale di alcuni dei protagonisti del così detta Nuova scuola romana, sono elementi utilissimi per entrare nelle strette maglie del suo lavoro, nelle esperienze che aprono quegli anni carichi di tensioni e di novità. Sostanzialmente egli esordisce come pittore attento alla tradizione italiana, al suo insistere tra forma e immagine, aprendo ora ad insorgenze ‘astratte’, ora a tracciati figurativi: tutto ciò senza nostalgia, anzi facendo convergere le due istanze in un rinnovato modo di guardare la realtà. L’analisi proposta da Bignardi, accompagnata da un’attenta documentazione, segue l’attività espositiva sin dalle prime personali allestite a Milano, nel 1978 e nel 1979 al Centro Internazionale Arte Oggi. Una ricostruzione storico critica che inquadra l’intera esperienza creativa nel contesto di quegli anni, proponendo precisi confronti sul piano dei linguaggi. Sono esperienze certamente non ignare dei venti che spirano dalla transavanguardia, anche se si scorge, facilmente, la distanza che Pagano pone rispetto al nomadismo di quegli anni, alla facile declinazione delle avanguardie che hanno attraversato la prima metà del XX secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/1112010