Comunemente, l’identificazione delle aree interne è associata alla distanza dai centri di servizio. Tale indice rappresenta una misura che concretamente contiene indicazioni rilevanti sulla localizzazione e la natura delle aree svantaggiate. Con questo contributo si è cercato di focalizzare l’attenzione su una riflessione teoretica che contemplasse appunto il rapporto tra distanze e demografia. Nel sud della Toscana, ad esempio, i comuni più distanti dai capoluoghi di provincia sono quelli che registrano le maggiori difficoltà a livello socioeconomico oltre ad essere quelli indicati come aree periferiche e ultra-periferiche nella SNAI (Strategia Nazionale per le Aree Interne). L’analisi spaziale ha evidenziato come sussista una correlazione tra distanza dal capoluogo e decrescita della popolazione. Ma la lontananza dai servizi non rappresenta l’unico problema. Esiste anche un limite in questo indicatore che sintetizza un processo più complesso. Non tutti i servizi sono localizzati nei grandi capoluoghi. Da un punto di vista rigorosamente geografico, la distanza rappresenta un indicatore rilevante che deve essere esaminato sotto altre prospettive e scale e non solo sotto quella dello spazio o intervallo al principale centro di servizi a livello regionale o provinciale. La sofferenza demografica, così come il progressivo scivolamento verso la condizione di deserto demografico, determina un paesaggio disarticolato e vulnerabile, caratterizzato dall’instabilità e dal veloce peggioramento delle condizioni di vita della popolazione per l’improvvisa scomparsa di un determinato servizio nel territorio.
MACCHI JANICA, G. (2019). Spazio e distanze nelle aree interne: la transizione verso i deserti demografici della valle dell’Albegna. In A.P. Giancarlo Macchi Janica (a cura di), Territori spezzati: spopolamento e abbandono nelle aree interne dell’Italia contemporanea (pp. 249-254). Roma : Centro Italiano per gli Studi Storico-Geografici.
Spazio e distanze nelle aree interne: la transizione verso i deserti demografici della valle dell’Albegna
Giancarlo Macchi Janica
2019-01-01
Abstract
Comunemente, l’identificazione delle aree interne è associata alla distanza dai centri di servizio. Tale indice rappresenta una misura che concretamente contiene indicazioni rilevanti sulla localizzazione e la natura delle aree svantaggiate. Con questo contributo si è cercato di focalizzare l’attenzione su una riflessione teoretica che contemplasse appunto il rapporto tra distanze e demografia. Nel sud della Toscana, ad esempio, i comuni più distanti dai capoluoghi di provincia sono quelli che registrano le maggiori difficoltà a livello socioeconomico oltre ad essere quelli indicati come aree periferiche e ultra-periferiche nella SNAI (Strategia Nazionale per le Aree Interne). L’analisi spaziale ha evidenziato come sussista una correlazione tra distanza dal capoluogo e decrescita della popolazione. Ma la lontananza dai servizi non rappresenta l’unico problema. Esiste anche un limite in questo indicatore che sintetizza un processo più complesso. Non tutti i servizi sono localizzati nei grandi capoluoghi. Da un punto di vista rigorosamente geografico, la distanza rappresenta un indicatore rilevante che deve essere esaminato sotto altre prospettive e scale e non solo sotto quella dello spazio o intervallo al principale centro di servizi a livello regionale o provinciale. La sofferenza demografica, così come il progressivo scivolamento verso la condizione di deserto demografico, determina un paesaggio disarticolato e vulnerabile, caratterizzato dall’instabilità e dal veloce peggioramento delle condizioni di vita della popolazione per l’improvvisa scomparsa di un determinato servizio nel territorio.File | Dimensione | Formato | |
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