Il toscano Gustavo Uzielli (1839-1911) – conosciuto quasi esclusivamente per i suoi studi di storia dei viaggi, della geografia e della cartografia – rappresenta senza dubbio un “tassello di interesse storiografico” molto importante, e per certi versi singolare, per la ricostruzione della storia delle discipline geografiche, che merita pertanto di essere studiato. Sul piano istituzionale, egli non fu mai un geografo accademico: laureatosi in matematica a Pisa e in ingegneria civile a Parigi, ricoprì la cattedra di Geologia e Mineralogia a Modena, a Torino e a Parma. Di fatto, però – nella sua straordinaria poliedricità –, Uzielli deve essere considerato anche e soprattutto un geografo, e un geografo addirittura innovativo, polemico e problematico, proprio nella fase in cui si afferma in Italia una geografia "integrale" e di sintesi e in cui la maggior parte della disciplina accademica e istituzionalizzata fornisce le basi scientifiche per il colonialismo e l’imperialismo. Ciò è dimostrato dal suo metodo di studio e di lavoro, dai molteplici temi affrontati e, soprattutto, dal suo approccio che può definirsi oggi territorialista, erede di quella provincial science toscana e, più in generale, di quel modello sette-ottocentesco illuminista di una geografia "utile" ai bisogni della società. Allo stesso tempo, Uzielli si qualifica anche come grande comunicatore di geografia: pubblicò decine di studi su riviste del settore e di varia altra natura, diresse un periodico, partecipò attivamente (e criticamente) alla fondazione e ai lavori delle due società geografiche italiane (la Società Geografica Italiana, nel 1867, ebbe come prima sede la sua casa), contribuì all’organizzazione di congressi nazionali ed internazionali, portando sempre il suo contributo scientifico, si occupò di problematiche spaziali locali su quotidiani e altre pubblicazioni cittadine, prese parte a circoli di lettura e a incontri culturali e conferenze e si fece promotore di comitati civici per sostenere istanze civili e sociali. La sua personalità, insieme al suo approccio scientifico, ai suoi interessi multidisciplinari e alla sua passione per i temi sociali e politici lo posero sempre al centro di una fitta rete di rapporti alla scala nazionale ed internazionale con accademie, biblioteche, archivi ed altre istituzioni, geografi, scienziati e studiosi di altre discipline, uomini politici, personaggi della cultura e dell’arte. Utilizzando la ricchissima documentazione conservata nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (composta dall’archivio dello studioso da lui personalmente organizzato in oltre 500 filze e volumi e in un carteggio di circa 36.000 pezzi), finora inesplorata e sulla quale ho avviato uno studio sistematico, l’intervento che propongo cercherà di presentare il personaggio nei suoi aspetti più inediti e originali, ponendo l’attenzione, in particolare, sulle reti di produzione e di circolazione dei saperi geografici di cui egli fece parte in tutta la sua vita.

Guarducci, A. (2019). Circolazione di saperi e comunicazione geografica. Gustavo Uzielli (1839-1911), geografo problematico e non accademico. In P. Sereno (a cura di), Geografia e geografi in Italia dall'Unità alla I Guerra (pp. 151-184). Alessandria : Edizioni dell'Orso.

Circolazione di saperi e comunicazione geografica. Gustavo Uzielli (1839-1911), geografo problematico e non accademico

Anna Guarducci
2019-01-01

Abstract

Il toscano Gustavo Uzielli (1839-1911) – conosciuto quasi esclusivamente per i suoi studi di storia dei viaggi, della geografia e della cartografia – rappresenta senza dubbio un “tassello di interesse storiografico” molto importante, e per certi versi singolare, per la ricostruzione della storia delle discipline geografiche, che merita pertanto di essere studiato. Sul piano istituzionale, egli non fu mai un geografo accademico: laureatosi in matematica a Pisa e in ingegneria civile a Parigi, ricoprì la cattedra di Geologia e Mineralogia a Modena, a Torino e a Parma. Di fatto, però – nella sua straordinaria poliedricità –, Uzielli deve essere considerato anche e soprattutto un geografo, e un geografo addirittura innovativo, polemico e problematico, proprio nella fase in cui si afferma in Italia una geografia "integrale" e di sintesi e in cui la maggior parte della disciplina accademica e istituzionalizzata fornisce le basi scientifiche per il colonialismo e l’imperialismo. Ciò è dimostrato dal suo metodo di studio e di lavoro, dai molteplici temi affrontati e, soprattutto, dal suo approccio che può definirsi oggi territorialista, erede di quella provincial science toscana e, più in generale, di quel modello sette-ottocentesco illuminista di una geografia "utile" ai bisogni della società. Allo stesso tempo, Uzielli si qualifica anche come grande comunicatore di geografia: pubblicò decine di studi su riviste del settore e di varia altra natura, diresse un periodico, partecipò attivamente (e criticamente) alla fondazione e ai lavori delle due società geografiche italiane (la Società Geografica Italiana, nel 1867, ebbe come prima sede la sua casa), contribuì all’organizzazione di congressi nazionali ed internazionali, portando sempre il suo contributo scientifico, si occupò di problematiche spaziali locali su quotidiani e altre pubblicazioni cittadine, prese parte a circoli di lettura e a incontri culturali e conferenze e si fece promotore di comitati civici per sostenere istanze civili e sociali. La sua personalità, insieme al suo approccio scientifico, ai suoi interessi multidisciplinari e alla sua passione per i temi sociali e politici lo posero sempre al centro di una fitta rete di rapporti alla scala nazionale ed internazionale con accademie, biblioteche, archivi ed altre istituzioni, geografi, scienziati e studiosi di altre discipline, uomini politici, personaggi della cultura e dell’arte. Utilizzando la ricchissima documentazione conservata nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (composta dall’archivio dello studioso da lui personalmente organizzato in oltre 500 filze e volumi e in un carteggio di circa 36.000 pezzi), finora inesplorata e sulla quale ho avviato uno studio sistematico, l’intervento che propongo cercherà di presentare il personaggio nei suoi aspetti più inediti e originali, ponendo l’attenzione, in particolare, sulle reti di produzione e di circolazione dei saperi geografici di cui egli fece parte in tutta la sua vita.
2019
978-88-6274-920-6
Guarducci, A. (2019). Circolazione di saperi e comunicazione geografica. Gustavo Uzielli (1839-1911), geografo problematico e non accademico. In P. Sereno (a cura di), Geografia e geografi in Italia dall'Unità alla I Guerra (pp. 151-184). Alessandria : Edizioni dell'Orso.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1085986