Il saggio ricostruisce il percorso creativo dell'artista materano Giovanni Dell'Acqua che, sin dagli anni Settanta, trova origine nel ponderato rapporto tra misura e dismisura, che anima il paesaggio urbano della vecchia Matera, nell’articolata architettura dell’esistenza sostenuta, visivamente, dalla trama di una geometria, leitmotiv della ‘narrazione’ proposta nel volume dalle fotografia di Morelli. La sua adesione all’Optical art, già dagli anni Settanta, si palesava come una ricerca attenta, fortemente proiettata verso nuovi linguaggi, senza, però, perdere il collante con la propria dimensione antropologica e, soprattutto, la propria identità esistenziale. Nel pensiero del giovane artista, il Mezzogiorno non era solo il luogo romantico del paesaggio naturalistico, a volte la bella cartolina di spiagge incorniciate dal blu del mare o di paesini vivi solo nei depliant del folclore. Era ed è ancora oggi – così come per tanti altri artisti – una condizione sociale e, al tempo stesso, una prospettiva culturale.In questi ultimi anni, la sua pittura si è aperta maggiormente ad esperienze di grande respiro, soprattutto vero, autentico, sentito quale misura del proprio essere nelle dinamiche che movimentano il nostro presente. Opere, che l’artista ha avuto modo di presentare in più occasioni sia nelle personali tenute a Padova nel 2016 o Parmadel 2017, sia nelle rassegne e fiere quali “ArteCremona”, del 2015. Nel corso di questi anni, parallelamente alle esperienze poc’anzi citate, Dell’Acqua sperimenta una ulteriore prospettiva: si affida a piccole, medie campiture, piatte di colore, saturo che lasciano, ciascuno affiorare una intensa luminosità: una serie di composizioni che l’artista ha chiamato Il colore lo sa, realizzata tra il 2014 e il 2017
Bignardi, M. (2019). Giovanni Dell'Acqua e la "felice spontaneità dell'invenzione". In M. Bignardi (a cura di), Giovanni Dell'Acqua. Sconfinamenti Commistioni Nomadismi Accumulazioni Contaminazioni (pp. 7). Fisciano (SA) : Gutenberg Edizioni.
Giovanni Dell'Acqua e la "felice spontaneità dell'invenzione"
Massimo Bignardi
2019-01-01
Abstract
Il saggio ricostruisce il percorso creativo dell'artista materano Giovanni Dell'Acqua che, sin dagli anni Settanta, trova origine nel ponderato rapporto tra misura e dismisura, che anima il paesaggio urbano della vecchia Matera, nell’articolata architettura dell’esistenza sostenuta, visivamente, dalla trama di una geometria, leitmotiv della ‘narrazione’ proposta nel volume dalle fotografia di Morelli. La sua adesione all’Optical art, già dagli anni Settanta, si palesava come una ricerca attenta, fortemente proiettata verso nuovi linguaggi, senza, però, perdere il collante con la propria dimensione antropologica e, soprattutto, la propria identità esistenziale. Nel pensiero del giovane artista, il Mezzogiorno non era solo il luogo romantico del paesaggio naturalistico, a volte la bella cartolina di spiagge incorniciate dal blu del mare o di paesini vivi solo nei depliant del folclore. Era ed è ancora oggi – così come per tanti altri artisti – una condizione sociale e, al tempo stesso, una prospettiva culturale.In questi ultimi anni, la sua pittura si è aperta maggiormente ad esperienze di grande respiro, soprattutto vero, autentico, sentito quale misura del proprio essere nelle dinamiche che movimentano il nostro presente. Opere, che l’artista ha avuto modo di presentare in più occasioni sia nelle personali tenute a Padova nel 2016 o Parmadel 2017, sia nelle rassegne e fiere quali “ArteCremona”, del 2015. Nel corso di questi anni, parallelamente alle esperienze poc’anzi citate, Dell’Acqua sperimenta una ulteriore prospettiva: si affida a piccole, medie campiture, piatte di colore, saturo che lasciano, ciascuno affiorare una intensa luminosità: una serie di composizioni che l’artista ha chiamato Il colore lo sa, realizzata tra il 2014 e il 2017File | Dimensione | Formato | |
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