La figura del parassita che compare in un gran numero di commedie rinascimentali è stata inizialmente mutuata dai modelli plautini e terenziani. È direttamente da essi che, con ogni probabilità, lo stesso termine “paras(s)ito” – sconosciuto all’italiano del Trecento – passa nella nostra lingua e rapidamente si afferma. Nel corso del Cinquecento il personaggio conosce una sua nuova tipizzazione, i cui contorni generali si possono già riscontrare nei testi risalenti al primo ventennio del secolo. La nuova fisionomia del parassita emerge chiaramente non solo in capolavori di grande originalità, come i Suppositi di Ariosto e la Mandragola di Machiavelli, ma arriva persino a infiltrarsi in uno dei primi volgarizzamenti plautini. Questa nuova tipizzazione del personaggio si consoliderà lungo tutto l’arco della cosiddetta “commedia erudita”, fino agli inizi del Seicento. Una così lunga vitalità non basterà però a impedire che la Commedia dell’Arte rifiuti di accogliere questa maschera nel suo vasto repertorio.
Guastella, G. (2019). «Di malizia il cucco»: il parassita dai primi volgarizzamenti plautini alla Mandragola. In Personaggi in scena: il parasitus, (pp. 33-54). Roma : Carocci.
«Di malizia il cucco»: il parassita dai primi volgarizzamenti plautini alla Mandragola
Guastella G.
2019-01-01
Abstract
La figura del parassita che compare in un gran numero di commedie rinascimentali è stata inizialmente mutuata dai modelli plautini e terenziani. È direttamente da essi che, con ogni probabilità, lo stesso termine “paras(s)ito” – sconosciuto all’italiano del Trecento – passa nella nostra lingua e rapidamente si afferma. Nel corso del Cinquecento il personaggio conosce una sua nuova tipizzazione, i cui contorni generali si possono già riscontrare nei testi risalenti al primo ventennio del secolo. La nuova fisionomia del parassita emerge chiaramente non solo in capolavori di grande originalità, come i Suppositi di Ariosto e la Mandragola di Machiavelli, ma arriva persino a infiltrarsi in uno dei primi volgarizzamenti plautini. Questa nuova tipizzazione del personaggio si consoliderà lungo tutto l’arco della cosiddetta “commedia erudita”, fino agli inizi del Seicento. Una così lunga vitalità non basterà però a impedire che la Commedia dell’Arte rifiuti di accogliere questa maschera nel suo vasto repertorio.File | Dimensione | Formato | |
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