Il testo introduce e presenta il libro di Pierangelo Lusini, Una storia di uomini e bestiami nella Maremma dei Paschi. Il processo al cavallaro Pietro di Mariano da Manciano (1578-1579). Nella presentazione si evidenziano i caratteri della approfondita ricerca che l’autore ha condotto sulle fonti giudiziarie relative ad un complesso procedimento ai danni di un funzionario dell’ufficio dei Paschi di Siena, organo che sovrintendeva alla gestione dei pascoli nella Toscana meridionale. Vengono sottolineate le caratteristiche peculiari delle fonti giudiziarie, la ricchezza di informazioni che è possibile trarre dai verbali degli interrogatori per ricostruire il funzionamento delle pratiche del pascolo nella Maremma di fine Cinquecento, mettendo in luce i complessi intrecci di interessi che riguardavano i terreni doganali e gli spazi pastorali nella difficile convivenza fra la mobilità stagionale del bestiame transumante e quella di corto raggio delle mandrie autoctone. In un periodo che vide il passaggio di sovranità fra l’antica repubblica di Siena, che aveva elaborato da alcuni secoli l’architettura fondamentale della Dogana dei Paschi, e il dominio mediceo, nella fase di costruzione dello stato regionale granducale che vide una progressiva trasformazione nei rapporti fra il centro e la periferia. Una transizione non priva di contrasti, nella quale anche la vicenda narrata nel libro offre spunti molteplici di riflessione e di approfondimento
Zagli, A. (2019). Presentazione [a Una storia di uomini e bestiami nella Maremma dei Paschi], 5, 9-16.
Presentazione [a Una storia di uomini e bestiami nella Maremma dei Paschi]
Zagli, Andrea
2019-01-01
Abstract
Il testo introduce e presenta il libro di Pierangelo Lusini, Una storia di uomini e bestiami nella Maremma dei Paschi. Il processo al cavallaro Pietro di Mariano da Manciano (1578-1579). Nella presentazione si evidenziano i caratteri della approfondita ricerca che l’autore ha condotto sulle fonti giudiziarie relative ad un complesso procedimento ai danni di un funzionario dell’ufficio dei Paschi di Siena, organo che sovrintendeva alla gestione dei pascoli nella Toscana meridionale. Vengono sottolineate le caratteristiche peculiari delle fonti giudiziarie, la ricchezza di informazioni che è possibile trarre dai verbali degli interrogatori per ricostruire il funzionamento delle pratiche del pascolo nella Maremma di fine Cinquecento, mettendo in luce i complessi intrecci di interessi che riguardavano i terreni doganali e gli spazi pastorali nella difficile convivenza fra la mobilità stagionale del bestiame transumante e quella di corto raggio delle mandrie autoctone. In un periodo che vide il passaggio di sovranità fra l’antica repubblica di Siena, che aveva elaborato da alcuni secoli l’architettura fondamentale della Dogana dei Paschi, e il dominio mediceo, nella fase di costruzione dello stato regionale granducale che vide una progressiva trasformazione nei rapporti fra il centro e la periferia. Una transizione non priva di contrasti, nella quale anche la vicenda narrata nel libro offre spunti molteplici di riflessione e di approfondimentoFile | Dimensione | Formato | |
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