Nel presente contributo si intende analizzare le varie dimensioni attraverso le quali l’azione educativa si manifesta nel rapporto tra educazione e lavoro nei contesti organizzativi. Il concetto di azione educativa, ampiamente utilizzato nei vari àmbiti della pedagogia e dell’educazione degli adulti, riteniamo meriti una approfondita riflessione epistemologica che supporti nella identificazione, interpretazione, progettazione e valutazione dei processi educativi che hanno luogo nei contesti di lavoro. A tal fine riprendiamo, per combinarli e analizzarli in modalità critico-analitica attraverso l’analisi di parte della pedagogia italiana degli ultimi quarant’anni, tre diversi approcci che ci sembra aiutino a comprendere a fondo la complessità dell’agire educativo nei luoghi di lavoro e la qualità educativa, diversa a seconda degli interventi che in essi si realizza. Gli approcci cui intendiamo riferirci sono: - approccio della pedagogia critica (Gagnè, 1985), che attraverso la distinzione delle dimensioni macro, meso e micro dell’agire educativo dà conto di una complessità gerarchica da considerare e valutare in ogni contesto organizzativo nelle eventuali interrelazioni - teoria dell’attività (Leont’ev, 1979), studiata nella sua funzione di trasformazione dell’uomo e del mondo. Essa aiuta a identificare le componenti dell’agire educativo e le condizioni che sono alla base dei processi educativi centrati sull’esperienza e quindi sulla azione produttiva nelle organizzazioni - teorie del controllo sui processi formativi (De Sanctis, 1975, 1979, 1988) che aiutano a comprendere quali sono le azioni educative di livello macro, meso e micro e quali possono essere i risultati di attività, azioni ed operazioni, in termini educativi, che si manifestano in ogni contesto di lavoro.
Torlone, F. (2018). La qualità educativa dei luoghi di lavoro. In P. Federighi (a cura di), Educazione in età adulta: ricerche, politiche, luoghi e professioni (pp. 280-295). ITA : Florence University Press.
La qualità educativa dei luoghi di lavoro
Torlone, Francesca
2018-01-01
Abstract
Nel presente contributo si intende analizzare le varie dimensioni attraverso le quali l’azione educativa si manifesta nel rapporto tra educazione e lavoro nei contesti organizzativi. Il concetto di azione educativa, ampiamente utilizzato nei vari àmbiti della pedagogia e dell’educazione degli adulti, riteniamo meriti una approfondita riflessione epistemologica che supporti nella identificazione, interpretazione, progettazione e valutazione dei processi educativi che hanno luogo nei contesti di lavoro. A tal fine riprendiamo, per combinarli e analizzarli in modalità critico-analitica attraverso l’analisi di parte della pedagogia italiana degli ultimi quarant’anni, tre diversi approcci che ci sembra aiutino a comprendere a fondo la complessità dell’agire educativo nei luoghi di lavoro e la qualità educativa, diversa a seconda degli interventi che in essi si realizza. Gli approcci cui intendiamo riferirci sono: - approccio della pedagogia critica (Gagnè, 1985), che attraverso la distinzione delle dimensioni macro, meso e micro dell’agire educativo dà conto di una complessità gerarchica da considerare e valutare in ogni contesto organizzativo nelle eventuali interrelazioni - teoria dell’attività (Leont’ev, 1979), studiata nella sua funzione di trasformazione dell’uomo e del mondo. Essa aiuta a identificare le componenti dell’agire educativo e le condizioni che sono alla base dei processi educativi centrati sull’esperienza e quindi sulla azione produttiva nelle organizzazioni - teorie del controllo sui processi formativi (De Sanctis, 1975, 1979, 1988) che aiutano a comprendere quali sono le azioni educative di livello macro, meso e micro e quali possono essere i risultati di attività, azioni ed operazioni, in termini educativi, che si manifestano in ogni contesto di lavoro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/1069751