"Sefarad" è un romanzo che lo spagnolo Antonio Muñoz Molina pubblica nel 2001. Contrariamente a quanto potrebbe suggerire il titolo, non si tratta di una narrazione incentrata unicamente sulla storia degli ebrei sefarditi, ossia quegli ebrei che avevano vissuto nella Penisola Iberica fino al 1492, data della loro espulsione; non si tratta nemmeno di una narrazione imperniata sulla diaspora dei sefarditi e dei conversos. "Sefarad" è infatti un compendio delle persecuzioni subite da molti cittadini europei a cavallo tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale; in particolare, il romanzo si concentra su tre eventi storici: lo scoppio della Guerra Civile Spagnola (1936-1939), l’avvento del nazismo e il consolidamento dello stalinismo. Dal punto di vista della ricezione, è infatti la Shoah che ha attratto maggiormente l’attenzione della critica, spagnola e internazionale, che si è occupata del romanzo di Muñoz Molina, suscitando posizioni a volte molto distanti tra loro (arrivando ad accusare l’autore di superficialità nei confronti dello sterminio). Accanto alla Shoah, l’altro grande tema che è stato frequentato con regolarità dagli studiosi riguarda la Guerra Civile spagnola. È rimasto invece relegato in secondo piano lo studio dei riferimenti al comunismo e allo stalinismo, che occupano in realtà una parte importante di "Sefarad". Proprio su questo ultimo aspetto si concentra il presente articolo.

Bellomi, P. (2018). La presenza rizomatica dell’est nel romanzo "Sefarad" di Antonio Muñoz Molina. In Gabriella Pelloni Manuel Boschiero (a cura di), L'est nell'ovest (pp. 111-127). I Libri di EMIL.

La presenza rizomatica dell’est nel romanzo "Sefarad" di Antonio Muñoz Molina

Paola Bellomi
2018-01-01

Abstract

"Sefarad" è un romanzo che lo spagnolo Antonio Muñoz Molina pubblica nel 2001. Contrariamente a quanto potrebbe suggerire il titolo, non si tratta di una narrazione incentrata unicamente sulla storia degli ebrei sefarditi, ossia quegli ebrei che avevano vissuto nella Penisola Iberica fino al 1492, data della loro espulsione; non si tratta nemmeno di una narrazione imperniata sulla diaspora dei sefarditi e dei conversos. "Sefarad" è infatti un compendio delle persecuzioni subite da molti cittadini europei a cavallo tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale; in particolare, il romanzo si concentra su tre eventi storici: lo scoppio della Guerra Civile Spagnola (1936-1939), l’avvento del nazismo e il consolidamento dello stalinismo. Dal punto di vista della ricezione, è infatti la Shoah che ha attratto maggiormente l’attenzione della critica, spagnola e internazionale, che si è occupata del romanzo di Muñoz Molina, suscitando posizioni a volte molto distanti tra loro (arrivando ad accusare l’autore di superficialità nei confronti dello sterminio). Accanto alla Shoah, l’altro grande tema che è stato frequentato con regolarità dagli studiosi riguarda la Guerra Civile spagnola. È rimasto invece relegato in secondo piano lo studio dei riferimenti al comunismo e allo stalinismo, che occupano in realtà una parte importante di "Sefarad". Proprio su questo ultimo aspetto si concentra il presente articolo.
2018
9788866802662
Bellomi, P. (2018). La presenza rizomatica dell’est nel romanzo "Sefarad" di Antonio Muñoz Molina. In Gabriella Pelloni Manuel Boschiero (a cura di), L'est nell'ovest (pp. 111-127). I Libri di EMIL.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1067357