Il termine “cultura” porta in sé la traccia della radice indoeuropea kwel– (circolare, girare) e del suffisso –ur (origine); l’etimologia ci permette di interpretare questa parola in due direzioni: da una parte la cultura è la continua e necessaria trasmissione e interazione di esperienze e conoscenze diverse, dall’altra rappresenta in senso positivistico la memoria collettiva che accomuna l’umanità. Il limite tra culture diverse può rappresentare un arricchimento o può sfociare in uno scontro aperto. Attraverso l’esempio proposto dal romanzo Paisajes después de la batalla (1982) di Juan Goytisolo, verranno analizzati i meccanismi linguistici e le strutture retoriche che sottostanno alla sperimentazione narrativa sempre al limite di un autore la cui stessa vicenda biografica riflette un’esperienza in limine (l’esilio). Soglia e frontiera: due interpretazioni del concetto di limite, che comprendono tanto la sfera privata quanto quella pubblica, il dentro e il fuori, l’accoglienza e il rifiuto. La lingua letteraria di Goytisolo si presta allo studio dei procedimenti comunicativi che intervengono nei processi di meticciato culturale, in cui le frontiere geografiche finiscono per simbolizzare quella soglia che potrebbe far entrare l’altro oppure escluderlo definitivamente.

Bellomi, P. (2013). Processi comunicativi in "Paisajes después de la batalla" (1982) di Juan Goytisolo. In Alessandro Cassol Daniele Crivellari Flavia Gherardi Pietro Taravacci (a cura di), Frontiere: soglie e interazioni. I linguaggi ispanici nella tradizione e nella contemporaneità (pp. 27-40). ITA : Università degli Studi di Trento.

Processi comunicativi in "Paisajes después de la batalla" (1982) di Juan Goytisolo

BELLOMI;
2013-01-01

Abstract

Il termine “cultura” porta in sé la traccia della radice indoeuropea kwel– (circolare, girare) e del suffisso –ur (origine); l’etimologia ci permette di interpretare questa parola in due direzioni: da una parte la cultura è la continua e necessaria trasmissione e interazione di esperienze e conoscenze diverse, dall’altra rappresenta in senso positivistico la memoria collettiva che accomuna l’umanità. Il limite tra culture diverse può rappresentare un arricchimento o può sfociare in uno scontro aperto. Attraverso l’esempio proposto dal romanzo Paisajes después de la batalla (1982) di Juan Goytisolo, verranno analizzati i meccanismi linguistici e le strutture retoriche che sottostanno alla sperimentazione narrativa sempre al limite di un autore la cui stessa vicenda biografica riflette un’esperienza in limine (l’esilio). Soglia e frontiera: due interpretazioni del concetto di limite, che comprendono tanto la sfera privata quanto quella pubblica, il dentro e il fuori, l’accoglienza e il rifiuto. La lingua letteraria di Goytisolo si presta allo studio dei procedimenti comunicativi che intervengono nei processi di meticciato culturale, in cui le frontiere geografiche finiscono per simbolizzare quella soglia che potrebbe far entrare l’altro oppure escluderlo definitivamente.
2013
9788884435156
Bellomi, P. (2013). Processi comunicativi in "Paisajes después de la batalla" (1982) di Juan Goytisolo. In Alessandro Cassol Daniele Crivellari Flavia Gherardi Pietro Taravacci (a cura di), Frontiere: soglie e interazioni. I linguaggi ispanici nella tradizione e nella contemporaneità (pp. 27-40). ITA : Università degli Studi di Trento.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1067332