Il presente volume si inscrive, in chiave pedagogica, all’interno di un “programma di ricerca” che Laura M.Ahearn definisce “teorie della pratica”, il cui focus è l’esplorazione dei diversi modi in cui la riproduzione sociale possa diventare trasformazione sociale. L’ipotesi guida da cui partiamo è che le pratiche dell’educazione (socialmente configurate come pratiche riproduttive) possano essere reinterpretate come pratiche trasformative, date alcune condizioni di ordine epistemologico. La prima condizione è quella indicata da Donald Schön nella introduzione ad un ormai classico volume collettaneo “The reflective turn” in cui si esploravano diverse tipologie di pratiche professionali, a partire dalle forme di razionalità e di pensiero in esse inscritte. Il presupposto da cui partiva Schön è che in ogni pratica esista un “senso”, ma questo senso deve essere portato alla luce per poterne comprenderne le implicazioni e le prospettive di sviluppo. Per far questo è necessario operare una “svolta riflessiva”, che consente di soffermarsi non tanto e non solo sulle pratiche nella loro articolazione, ma sul modo in cui all’interno delle stesse intervengono elementi di apprendimento e di conoscenza (implicita e tacita), e sulle forme di razionalità in esse inscritte. Un altro elemento al quale porre attenzione è il modo in cui le pratiche sono costruite e modellate nei contesti di formazione e di sviluppo professionale: non è possibile, infatti, immaginare che esse si possano acquisire e esercitare unicamente sulla scorta di elementi descrittivi e procedurali veicolati dall’esterno. È invece importante tener conto di quanto i professionisti già conoscono di una pratica sulla scorta della loro esperienza di vita e di formazione, nella misura in cui saranno proprio questi elementi epistemici a fare la differenza nel modo in cui loro entreranno nel contesto di quella pratica, la eserciteranno e la implementeranno. La dimensione riflessiva acquisisce, quindi, una valenza essenziale nella analisi e nella esplorazione di tutte le pratiche, e nello specifico delle pratiche dell’educazione.

Striano, M., Melacarne, C., Oliverio, S. (2018). La riflessività in educazione: prospettive, modelli, pratiche. Brescia : Morcelliana.

La riflessività in educazione: prospettive, modelli, pratiche

Striano Maura
;
Melacarne Claudio
;
Oliverio Stefano
2018-01-01

Abstract

Il presente volume si inscrive, in chiave pedagogica, all’interno di un “programma di ricerca” che Laura M.Ahearn definisce “teorie della pratica”, il cui focus è l’esplorazione dei diversi modi in cui la riproduzione sociale possa diventare trasformazione sociale. L’ipotesi guida da cui partiamo è che le pratiche dell’educazione (socialmente configurate come pratiche riproduttive) possano essere reinterpretate come pratiche trasformative, date alcune condizioni di ordine epistemologico. La prima condizione è quella indicata da Donald Schön nella introduzione ad un ormai classico volume collettaneo “The reflective turn” in cui si esploravano diverse tipologie di pratiche professionali, a partire dalle forme di razionalità e di pensiero in esse inscritte. Il presupposto da cui partiva Schön è che in ogni pratica esista un “senso”, ma questo senso deve essere portato alla luce per poterne comprenderne le implicazioni e le prospettive di sviluppo. Per far questo è necessario operare una “svolta riflessiva”, che consente di soffermarsi non tanto e non solo sulle pratiche nella loro articolazione, ma sul modo in cui all’interno delle stesse intervengono elementi di apprendimento e di conoscenza (implicita e tacita), e sulle forme di razionalità in esse inscritte. Un altro elemento al quale porre attenzione è il modo in cui le pratiche sono costruite e modellate nei contesti di formazione e di sviluppo professionale: non è possibile, infatti, immaginare che esse si possano acquisire e esercitare unicamente sulla scorta di elementi descrittivi e procedurali veicolati dall’esterno. È invece importante tener conto di quanto i professionisti già conoscono di una pratica sulla scorta della loro esperienza di vita e di formazione, nella misura in cui saranno proprio questi elementi epistemici a fare la differenza nel modo in cui loro entreranno nel contesto di quella pratica, la eserciteranno e la implementeranno. La dimensione riflessiva acquisisce, quindi, una valenza essenziale nella analisi e nella esplorazione di tutte le pratiche, e nello specifico delle pratiche dell’educazione.
2018
978-88-284-0043-1
Striano, M., Melacarne, C., Oliverio, S. (2018). La riflessività in educazione: prospettive, modelli, pratiche. Brescia : Morcelliana.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
La riflessività in educazione protetto.pdf

non disponibili

Tipologia: PDF editoriale
Licenza: NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione 1.22 MB
Formato Adobe PDF
1.22 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1059027