La monografia è dedicata alla ricostruzione delle attività estrattive e metallurgiche condotte a Rocca San Silvestro alla metà del XVI secolo per impulso di Cosimo I dei Medici. Si trattò di interventi che hanno plasmato il paesaggio minerario occultando in buona parte le tracce archeologiche delle escavazioni di età etrusca e medievale, sia tramite l’allestimento e la ripresa di escavazioni anteriori, con l'introduzione di nuove strategie estrattive fondate perlopiù sullo scavo a cielo aperto, su larga scala. Per contro, le principali sperimentazioni tecnologiche avvennero attraverso l’allestimento degli impianti metallurgici secondo prassi collaudate nei distretti minerari dell'Europa centrale, introdotte in Toscana da maestranze altamente specializzate provenienti dai territori dell'Impero. Sotto il profilo delle testimonianze materiali conservate in elevato, tra le varie strutture realizzate dall'impresa medicea, spicca l’attuale Villa Lanzi, costruita ex novo dai funzionari di Cosimo I, proprio per ospitare le maestranze specializzate di nazionalità germanica, che hanno conferito il nome al palazzo oggi sede delle strutture del Parco Archeominerario. Dagli anni Cinquanta del XVI secolo, del resto, Cosimo I, approfittando anche dei legami politici ed economici che vantava nell’Europa centrale, era riuscito ad attrarre nelle proprie miniere toscane della Versilia e del Volterrano gruppi consistenti di tecnici, minatori e metallurgisti, altamente qualificati, il cui operato è ricostruito a partire sia dalle registrazioni contabili che tramite i dettagliati rapporti periodicamente spediti al Duca. È stato così possibile instaurare confronti tra i metodi di scavo e di trattamento metallurgico attuati a Rocca San Silvestro e la descrizione delle attività produttive presenti nella trattatistica coeva, prevalentemente di matrice toscana e centro europea, consistente nelle opere del senese Vannoccio Biringucci e del sassone Georg Bauer. Sotto il profilo tecnologico, si rileva la mancata applicazione del metodo di amalgama con il mercurio per l’ottenimento dell’argento dei minerali: sebbene il sistema fosse descritto già nel De la Pirotechnia di Vannoccio Biringucci e di lì a poco avesse costituito la tecnica caratteristica nelle miniere dell’America Latina, non venne sperimentato in Toscana. Di particolare interesse risulta soprattutto la serie di testimonianze che dimostra, per la prima volta in Europa, l'applicazione alle produzioni di metallurgia estrattiva, del forno a riverbero , altrimenti noto solo tramite i trattati di metallurgia, Per contro, invece, a Rocca San Silvestro, passando dal piano storico-tecnologico a quello dell’organizzazione del lavoro, si applicò una strategia di scavo ‘a cava aperta’, assente nelle miniere argentifere della Sassonia e del Tirolo, regioni dalle quali provenivano i maestri generali a capo dell’impresa medicea, ma maturata in ambito mediterraneo nelle cave di allume del Lazio e della Toscana e estesa anche alle miniere di ferro della vicina Isola d’Elba.

Farinelli, R. (2017). Le miniere di Rocca San Silvestro nella prima età moderna. Organizzazione produttiva, cultura materiale, tecniche estrattive e metallurgiche nell’impresa di Cosimo I. Siena : Nuova Immagine.

Le miniere di Rocca San Silvestro nella prima età moderna. Organizzazione produttiva, cultura materiale, tecniche estrattive e metallurgiche nell’impresa di Cosimo I

Farinelli, Roberto
2017-01-01

Abstract

La monografia è dedicata alla ricostruzione delle attività estrattive e metallurgiche condotte a Rocca San Silvestro alla metà del XVI secolo per impulso di Cosimo I dei Medici. Si trattò di interventi che hanno plasmato il paesaggio minerario occultando in buona parte le tracce archeologiche delle escavazioni di età etrusca e medievale, sia tramite l’allestimento e la ripresa di escavazioni anteriori, con l'introduzione di nuove strategie estrattive fondate perlopiù sullo scavo a cielo aperto, su larga scala. Per contro, le principali sperimentazioni tecnologiche avvennero attraverso l’allestimento degli impianti metallurgici secondo prassi collaudate nei distretti minerari dell'Europa centrale, introdotte in Toscana da maestranze altamente specializzate provenienti dai territori dell'Impero. Sotto il profilo delle testimonianze materiali conservate in elevato, tra le varie strutture realizzate dall'impresa medicea, spicca l’attuale Villa Lanzi, costruita ex novo dai funzionari di Cosimo I, proprio per ospitare le maestranze specializzate di nazionalità germanica, che hanno conferito il nome al palazzo oggi sede delle strutture del Parco Archeominerario. Dagli anni Cinquanta del XVI secolo, del resto, Cosimo I, approfittando anche dei legami politici ed economici che vantava nell’Europa centrale, era riuscito ad attrarre nelle proprie miniere toscane della Versilia e del Volterrano gruppi consistenti di tecnici, minatori e metallurgisti, altamente qualificati, il cui operato è ricostruito a partire sia dalle registrazioni contabili che tramite i dettagliati rapporti periodicamente spediti al Duca. È stato così possibile instaurare confronti tra i metodi di scavo e di trattamento metallurgico attuati a Rocca San Silvestro e la descrizione delle attività produttive presenti nella trattatistica coeva, prevalentemente di matrice toscana e centro europea, consistente nelle opere del senese Vannoccio Biringucci e del sassone Georg Bauer. Sotto il profilo tecnologico, si rileva la mancata applicazione del metodo di amalgama con il mercurio per l’ottenimento dell’argento dei minerali: sebbene il sistema fosse descritto già nel De la Pirotechnia di Vannoccio Biringucci e di lì a poco avesse costituito la tecnica caratteristica nelle miniere dell’America Latina, non venne sperimentato in Toscana. Di particolare interesse risulta soprattutto la serie di testimonianze che dimostra, per la prima volta in Europa, l'applicazione alle produzioni di metallurgia estrattiva, del forno a riverbero , altrimenti noto solo tramite i trattati di metallurgia, Per contro, invece, a Rocca San Silvestro, passando dal piano storico-tecnologico a quello dell’organizzazione del lavoro, si applicò una strategia di scavo ‘a cava aperta’, assente nelle miniere argentifere della Sassonia e del Tirolo, regioni dalle quali provenivano i maestri generali a capo dell’impresa medicea, ma maturata in ambito mediterraneo nelle cave di allume del Lazio e della Toscana e estesa anche alle miniere di ferro della vicina Isola d’Elba.
2017
9788871453798
Farinelli, R. (2017). Le miniere di Rocca San Silvestro nella prima età moderna. Organizzazione produttiva, cultura materiale, tecniche estrattive e metallurgiche nell’impresa di Cosimo I. Siena : Nuova Immagine.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1039991