La diversità dei paesaggi riscontrabili nella Toscana poderale è il prodotto delle varietà dei sistemi agrari in termini sub-regionali e locali. Questa rimase relativamente integra fino alla totale dissoluzione del sistema mezzadrile, registratasi tra gli anni '50 e '70 del miracolo economico, pur con le innovazioni dei secoli XVIII-XX, ovvero: l’espansione della maglia aziendale e delle colture arboree e l’introduzione di efficaci sistemazioni idraulico-agrarie orizzontali e di rotazioni continue e razionali, oltre che di nuove piante da industria: mais, tabacco, barbabietola, ecc. Una varietà prodotta dall’incidenza dei seminativi nudi e arborati (con presenza o meno di colture intensive e irrigue per alimentare quotidianamente i mercati cittadini più vicini mediante primizie ortofrutticole), delle piantagioni arboree e del castagneto da frutto, della diffusione dei prati-pascoli e del bosco, delle sistemazioni idraulico agrarie e forestali specialmente collinari (necessarie a mantenere in equilibrio e in produzione terreni spesso di delicata costituzione fisiografica), della densità e della tipologia delle case contadine e delle residenze padronali con le loro pertinenze funzionali rispettivamente al lavoro (aie e resedi, impianti di trasformazione e conservazione dei prodotti) o agli svaghi signorili (parchi e giardini, boschetti organizzati per la caccia, viali alberati e piante ornamentali).
Guarducci, A., Rombai, L. (2017). I paesaggi della Toscana mezzadrile. In P. L. Ballini (a cura di), Saperi, sapori, paesaggi : la Toscana della mezzadria (pp. 79-125). Firenze : Regione Toscana Consiglio Regionale-Edizioni dell'Assemblea.
I paesaggi della Toscana mezzadrile
Anna Guarducci;
2017-01-01
Abstract
La diversità dei paesaggi riscontrabili nella Toscana poderale è il prodotto delle varietà dei sistemi agrari in termini sub-regionali e locali. Questa rimase relativamente integra fino alla totale dissoluzione del sistema mezzadrile, registratasi tra gli anni '50 e '70 del miracolo economico, pur con le innovazioni dei secoli XVIII-XX, ovvero: l’espansione della maglia aziendale e delle colture arboree e l’introduzione di efficaci sistemazioni idraulico-agrarie orizzontali e di rotazioni continue e razionali, oltre che di nuove piante da industria: mais, tabacco, barbabietola, ecc. Una varietà prodotta dall’incidenza dei seminativi nudi e arborati (con presenza o meno di colture intensive e irrigue per alimentare quotidianamente i mercati cittadini più vicini mediante primizie ortofrutticole), delle piantagioni arboree e del castagneto da frutto, della diffusione dei prati-pascoli e del bosco, delle sistemazioni idraulico agrarie e forestali specialmente collinari (necessarie a mantenere in equilibrio e in produzione terreni spesso di delicata costituzione fisiografica), della densità e della tipologia delle case contadine e delle residenze padronali con le loro pertinenze funzionali rispettivamente al lavoro (aie e resedi, impianti di trasformazione e conservazione dei prodotti) o agli svaghi signorili (parchi e giardini, boschetti organizzati per la caccia, viali alberati e piante ornamentali).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/1037169