Il volume accoglie la prima edizione delle opere di Mestro Guido, il dettatore allievo di Maestro Bernardo, attivo in area tosco-emiliana intorno alla metà del XII secolo. I suoi Modi dictaminum e le due sillogi tradite da un noto codice savignanese, il manoscritto 45 dell’Accademia dei Filopatridi, hanno attratto, nel corso del tempo, l’attenzione di illustri medievisti, da Haskins a Campana, da Worstbrock a Klaes a Turcan-Verkerk. Per il rilievo degli argomenti che affrontano, tali testi risultano imprescindibili nello studio del dictamen del XII secolo. Tra i materiali che rendono così appetibili i testi epistolografici anche fuori dell’ambito filologico, spiccano precoci quanto rari esempi di lettera ploratoria, alcune lettere di carattere sentimentale e il primo testo teorico specificatamente dedicato alla redazione di lettere d’amore. Sotto il profilo storico le opere di Guido sono prodighe di notizie sull’Italia al tempo del Barbarossa, ritratta tanto nella sua realtà comunale che in quella dei ceti dominanti. Si fa notare un piccolo ciclo epistolare dedicato ai Guidi, l’importante stirpe comitale scarsamente rappresentata nei dictamina del XII secolo. Completano il volume la Silloge veronese e due trattati di scuola guidina (il Liber sapientie collectus e Introducendis in artem dictandi, quest’ultimo dal ms. Wiën ONB 2507) che permettono di gettare uno sguardo nell’officina dei due maestri e riflettere sul confronto tra l’eredità albericiana e quella adalbertiana nella prima fase dell’ars dictandi italiana.
Bartoli, E. (2014). Maestro Guido Trattati e raccolte epistolari. Edizione critica. Firenze : Sismel Edizioni del Galluzzo.
Maestro Guido Trattati e raccolte epistolari. Edizione critica
Elisabetta Bartoli
2014-01-01
Abstract
Il volume accoglie la prima edizione delle opere di Mestro Guido, il dettatore allievo di Maestro Bernardo, attivo in area tosco-emiliana intorno alla metà del XII secolo. I suoi Modi dictaminum e le due sillogi tradite da un noto codice savignanese, il manoscritto 45 dell’Accademia dei Filopatridi, hanno attratto, nel corso del tempo, l’attenzione di illustri medievisti, da Haskins a Campana, da Worstbrock a Klaes a Turcan-Verkerk. Per il rilievo degli argomenti che affrontano, tali testi risultano imprescindibili nello studio del dictamen del XII secolo. Tra i materiali che rendono così appetibili i testi epistolografici anche fuori dell’ambito filologico, spiccano precoci quanto rari esempi di lettera ploratoria, alcune lettere di carattere sentimentale e il primo testo teorico specificatamente dedicato alla redazione di lettere d’amore. Sotto il profilo storico le opere di Guido sono prodighe di notizie sull’Italia al tempo del Barbarossa, ritratta tanto nella sua realtà comunale che in quella dei ceti dominanti. Si fa notare un piccolo ciclo epistolare dedicato ai Guidi, l’importante stirpe comitale scarsamente rappresentata nei dictamina del XII secolo. Completano il volume la Silloge veronese e due trattati di scuola guidina (il Liber sapientie collectus e Introducendis in artem dictandi, quest’ultimo dal ms. Wiën ONB 2507) che permettono di gettare uno sguardo nell’officina dei due maestri e riflettere sul confronto tra l’eredità albericiana e quella adalbertiana nella prima fase dell’ars dictandi italiana.File | Dimensione | Formato | |
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