Il gruppo di lavoro denominato “Storia della cartografia e cartografia storica” nasce dalla volontà di alcuni studiosi afferenti a vari Atenei di affrontare, all’interno dell’Associazione dei Geografi Italiani, un aspetto fondativo della Geografia: un tema basilare della tradizione geografica italiana, praticato, con risultati significativi, da tanti studiosi, a partire da Giovanni Marinelli, Attilio Mori, Roberto Almagià, Giuseppe Caraci e Lucio Gambi. In realtà, tale gruppo era già presente all’interno dell’Associazione con coordinamento del Prof. Luciano Lago ed è stato ripresentato al Comitato direttivo dell’Associazione alla fine del 2015. Le aree tematiche riguarderanno fondamentalmente: la storia della cartografia, come evoluzione nel lungo periodo della rappresentazione dello spazio; la cartografia storica, quale fonte primaria per la storia del territorio e dei centri urbani, specialmente dal tardo Medioevo e dal Rinascimento; la cybercartography, nuova frontiera di studi che tiene conto delle potenzialità digitali, ma soprattutto concettuali che investono la cartografia contemporanea. In particolare, i principali filoni di ricerca su cui verteranno i lavori del gruppo saranno: gli aspetti teorici; i contesti e le finalità di produzione; il significato storico-culturale; i linguaggi tecnici e artistici della rappresentazione; gli strumenti di rilevamento; la biografia e la figura professionale del cartografo; il rapporto tra cartografia e potere; l’editoria e il collezionismo; l’intreccio tra sapere cartografico e sapere geografico; il contributo apportato dai geografi allo sviluppo della produzione cartografica; le nuove tecnologie; le finalità applicative attuali della cartografia storica per la conoscenza dei processi territoriali e dei loro valori patrimoniali, da utilizzare anche per le politiche ambientali, paesistiche e territoriali. Considerando le potenzialità aperte dai sistemi cartografici digitali e l'interesse che in questa prospettiva riveste la cartografia storica, speciale attenzione sarà dedicata alla catalogazione delle carte storiche con creazione di archivi digitali on line; e alla cartografia critica, come nuova teoria che accoglie i contributi della cartografia informatizzata e della cartografia partecipativa: temi che vedono impegnati, ormai da anni, ricercatori e istituzioni alla scala nazionale e internazionale. Importante sarà la collaborazione con le istituzioni, specialmente pubbliche (archivi, biblioteche, soprintendenze, regioni e comuni), e con l’associazionismo, considerando il crescente interesse per il patrimonio cartografico con finalità di conservazione e valorizzazione dei beni culturali e di gestione partecipativa del territorio.

Guarducci, A. (2017). “Storia della cartografia e cartografia storica”: le ragioni di un gruppo di lavoro AGeI. In L.R. Carlo Gemignani (a cura di), Officina cartografica. Materiali di studio (pp. 17-32). Milano : Franco Angeli.

“Storia della cartografia e cartografia storica”: le ragioni di un gruppo di lavoro AGeI

Anna Guarducci
2017-01-01

Abstract

Il gruppo di lavoro denominato “Storia della cartografia e cartografia storica” nasce dalla volontà di alcuni studiosi afferenti a vari Atenei di affrontare, all’interno dell’Associazione dei Geografi Italiani, un aspetto fondativo della Geografia: un tema basilare della tradizione geografica italiana, praticato, con risultati significativi, da tanti studiosi, a partire da Giovanni Marinelli, Attilio Mori, Roberto Almagià, Giuseppe Caraci e Lucio Gambi. In realtà, tale gruppo era già presente all’interno dell’Associazione con coordinamento del Prof. Luciano Lago ed è stato ripresentato al Comitato direttivo dell’Associazione alla fine del 2015. Le aree tematiche riguarderanno fondamentalmente: la storia della cartografia, come evoluzione nel lungo periodo della rappresentazione dello spazio; la cartografia storica, quale fonte primaria per la storia del territorio e dei centri urbani, specialmente dal tardo Medioevo e dal Rinascimento; la cybercartography, nuova frontiera di studi che tiene conto delle potenzialità digitali, ma soprattutto concettuali che investono la cartografia contemporanea. In particolare, i principali filoni di ricerca su cui verteranno i lavori del gruppo saranno: gli aspetti teorici; i contesti e le finalità di produzione; il significato storico-culturale; i linguaggi tecnici e artistici della rappresentazione; gli strumenti di rilevamento; la biografia e la figura professionale del cartografo; il rapporto tra cartografia e potere; l’editoria e il collezionismo; l’intreccio tra sapere cartografico e sapere geografico; il contributo apportato dai geografi allo sviluppo della produzione cartografica; le nuove tecnologie; le finalità applicative attuali della cartografia storica per la conoscenza dei processi territoriali e dei loro valori patrimoniali, da utilizzare anche per le politiche ambientali, paesistiche e territoriali. Considerando le potenzialità aperte dai sistemi cartografici digitali e l'interesse che in questa prospettiva riveste la cartografia storica, speciale attenzione sarà dedicata alla catalogazione delle carte storiche con creazione di archivi digitali on line; e alla cartografia critica, come nuova teoria che accoglie i contributi della cartografia informatizzata e della cartografia partecipativa: temi che vedono impegnati, ormai da anni, ricercatori e istituzioni alla scala nazionale e internazionale. Importante sarà la collaborazione con le istituzioni, specialmente pubbliche (archivi, biblioteche, soprintendenze, regioni e comuni), e con l’associazionismo, considerando il crescente interesse per il patrimonio cartografico con finalità di conservazione e valorizzazione dei beni culturali e di gestione partecipativa del territorio.
2017
9788891760784
Guarducci, A. (2017). “Storia della cartografia e cartografia storica”: le ragioni di un gruppo di lavoro AGeI. In L.R. Carlo Gemignani (a cura di), Officina cartografica. Materiali di studio (pp. 17-32). Milano : Franco Angeli.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1036956