Il saggio apre il catalogo della mostra “Vertigine soggettiva. Aspetti dell’arte a Napoli tra ‘pittura’ e ‘oggetto’ (1960-1967)”, curata dall’autore e allestita al Museo-Fondo Regionale d’Arte Contemporanea di Baronissi (dicembre 2017-marzo 2018). L’attenzione è rivolta a quella compagine di artisti che si ritrovarono dapprima intorno alla rivista “Documento Sud” che pubblica i suoi sei numeri tra il 1959 e il 1961, e “Linea Sud” che avrà una vita di poco più lunga, dal 1963 al 1967. Una riflessione innanzitutto intorno ai processi che hanno spinto quei giovani artisti a segnare un passaggio da esperienze di una pittura propriamente informali alla scoperta dell’oggetto. Tutto ciò avvertendo sia le novità dei newdadaisti newyorkesi, sia le prospettive che Pierre Restany dal 1961 aveva tracciato per il Nouveau Réalisme. La ricostruzione storico critica proposta da Bignardi pone al centro dell’analisi, il modificarsi di indirizzo dalla ‘pittura’, d’impronta ancora informale, all’’oggetto’, ricomparso in quel decennio nei registri dell’arte. Un momento magico, per nulla acritico rispetto a quanto accade contestualmente in altre capitali del vecchio continente, come anche sulla scena newyorkese, è altresì rivolto a tener alto il dibattito tra il presente che Napoli vive e il suo ‘territorio’ antropologico. Un dato questo che traduce negli artisti l’evidenza di una presa d’atto della propria identità immaginativa, quindi esistenziale, posta, per alcuni di essi, alla luce di un abbrivio surrealista e di una riconsiderazione del dialogo della pittura con il proprio referente, in chiave di una effettiva presa di contatto con l’oggetto, fino a quel tempo considerato unicamente nella sua spoglia raffigurativa.
Bignardi, M. (2017). Napoli, una vertigine soggettiva. Note per una generazione di artisti ribelli (1960-1967). In M.Bignardi (a cura di), Una vertigine soggettiva. Aspetti dell'arte a Napoli tra 'pittura' e 'oggetto' 1960-67 (pp. 9-34). Fisciano (SA) : Gutenberg Edizioni.
Napoli, una vertigine soggettiva. Note per una generazione di artisti ribelli (1960-1967)
Bignardi, Massimo
2017-01-01
Abstract
Il saggio apre il catalogo della mostra “Vertigine soggettiva. Aspetti dell’arte a Napoli tra ‘pittura’ e ‘oggetto’ (1960-1967)”, curata dall’autore e allestita al Museo-Fondo Regionale d’Arte Contemporanea di Baronissi (dicembre 2017-marzo 2018). L’attenzione è rivolta a quella compagine di artisti che si ritrovarono dapprima intorno alla rivista “Documento Sud” che pubblica i suoi sei numeri tra il 1959 e il 1961, e “Linea Sud” che avrà una vita di poco più lunga, dal 1963 al 1967. Una riflessione innanzitutto intorno ai processi che hanno spinto quei giovani artisti a segnare un passaggio da esperienze di una pittura propriamente informali alla scoperta dell’oggetto. Tutto ciò avvertendo sia le novità dei newdadaisti newyorkesi, sia le prospettive che Pierre Restany dal 1961 aveva tracciato per il Nouveau Réalisme. La ricostruzione storico critica proposta da Bignardi pone al centro dell’analisi, il modificarsi di indirizzo dalla ‘pittura’, d’impronta ancora informale, all’’oggetto’, ricomparso in quel decennio nei registri dell’arte. Un momento magico, per nulla acritico rispetto a quanto accade contestualmente in altre capitali del vecchio continente, come anche sulla scena newyorkese, è altresì rivolto a tener alto il dibattito tra il presente che Napoli vive e il suo ‘territorio’ antropologico. Un dato questo che traduce negli artisti l’evidenza di una presa d’atto della propria identità immaginativa, quindi esistenziale, posta, per alcuni di essi, alla luce di un abbrivio surrealista e di una riconsiderazione del dialogo della pittura con il proprio referente, in chiave di una effettiva presa di contatto con l’oggetto, fino a quel tempo considerato unicamente nella sua spoglia raffigurativa.File | Dimensione | Formato | |
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