Scheda biografica di Guido Guidotti Mori. Cresciuto in un’influente famiglia di tradizioni monarchiche e liberal-risorgimentali. Avviato alla carriera militare, lasciò per amministrare le proprietà di famiglia. Primo rettore della Fraternita dei Laici. Allo scoppio della Grande guerra rientrò nell’esercito, arrivando al grado di maggiore. Concluso il conflitto si occupò delle aziende, impegnandosi per elevare la qualità delle razze locali, incrociandole con bestiame d’importazione. Fu apprezzato a livello nazionale, con incarichi nelle organizzazioni di riferimento. Analoghi successi nel settore vitivinicolo, diventando uno dei primi esportatori di Chianti negli Stati Uniti, produttore “privilegiato” per la Martini & Rossi. Guidotti Mori diventò il primo podestà di Arezzo. Nel presentarlo “La Nazione” pose l’accento sulle qualità di fascista fervente, di largo censo, maggiore dei bersaglieri promosso a tenente colonnello. L’iscrizione al partito fascista risaliva al 20 aprile 1926. La nomina podestarile era addebitata alla considerazione che era riuscito a guadagnarsi al timone della Fraternita e la carriera militare. Una priorità era l’assestamento della situazione finanziaria del Comune. Fattori quali crescita demografica, inurbamento, sviluppo spontaneo e caotico dei quartieri esterni alle mura, condussero al tentativo di razionalizzare la struttura urbana con l’approvazione del piano regolatore (1929). Ipotizzati anche obiettivi come la salvaguardia di aree verdi, riservare terreni allo sport. Il 15 aprile 1930 “La Nazione” annunciò che il podestà Guidotti Mori, dopo tre anni, aveva presentato le dimissioni. Conservò incarichi vari: presidente della Federazione provinciale dell’Opera Nazionale Maternità e Infanzia, del Comitato provinciale della Croce Rossa Italiana, della Sezione agricola forestale e del Consiglio provinciale dell’economia; vicepresidenza della provincia. Cresceva il prendere le distanze dal regime: leggi razziali ed entrata in guerra gli avvenimenti determinanti. Era contrario alla guerra anche perché, militare esperto, reputava improbabile la vittoria. Nel 1941 il prefetto Ristagno lo richiamò in servizio, colonnello della riserva, nominato direttore della sezione alimentazione della provincia (Se.Pr.Al.), uno dei servizi più delicati per la popolazione. Il prefetto era costretto a difenderlo da attacchi provenienti dal partito fascista del territorio. All’inizio del 1943, persistendo le contestazioni, nel momento in cui la situazione dell’Italia - e la gestione degli approvvigionamenti - era sempre più difficile, chiese (invano) di essere congedato per motivi di salute. Nel settembre 1943 il direttore del SEPRAL, Guidotti Mori appoggiò con rifornimenti clandestini di viveri le formazioni partigiane. L’arresto del Mori, effettuato dai nazifascisti ad Arezzo, avrebbe avuto come causa non i rifornimenti ai partigiani, ma l’autorizzazione data a distribuire uno stock di biscotti riservato ai casi d'emergenza. A merito suo andrebbe ascritto l’aver occultato, dopo l’8 settembre, rilevanti quantità di derrate alimentari per sottrarle alle requisizioni tedesche. Dal 1944, per i meriti acquisiti e l'esperienza di dirigente Se.Pr.Al., ricevette dagli alleati la nomina a prefetto. Una preferenza mal digerita dal Comitato provinciale di liberazione nazionale: una critica all’iter del conferimento. Guidotti lasciò la prefettura il 13 dicembre 1944. Rimase un liberale lontano dai partiti, monarchico

Garofoli, A. (2005). Guidotti Mori Guido. Podestà, prefetto, imprenditore, 1-4.

Guidotti Mori Guido. Podestà, prefetto, imprenditore

GAROFOLI, ALESSANDRO
2005-01-01

Abstract

Scheda biografica di Guido Guidotti Mori. Cresciuto in un’influente famiglia di tradizioni monarchiche e liberal-risorgimentali. Avviato alla carriera militare, lasciò per amministrare le proprietà di famiglia. Primo rettore della Fraternita dei Laici. Allo scoppio della Grande guerra rientrò nell’esercito, arrivando al grado di maggiore. Concluso il conflitto si occupò delle aziende, impegnandosi per elevare la qualità delle razze locali, incrociandole con bestiame d’importazione. Fu apprezzato a livello nazionale, con incarichi nelle organizzazioni di riferimento. Analoghi successi nel settore vitivinicolo, diventando uno dei primi esportatori di Chianti negli Stati Uniti, produttore “privilegiato” per la Martini & Rossi. Guidotti Mori diventò il primo podestà di Arezzo. Nel presentarlo “La Nazione” pose l’accento sulle qualità di fascista fervente, di largo censo, maggiore dei bersaglieri promosso a tenente colonnello. L’iscrizione al partito fascista risaliva al 20 aprile 1926. La nomina podestarile era addebitata alla considerazione che era riuscito a guadagnarsi al timone della Fraternita e la carriera militare. Una priorità era l’assestamento della situazione finanziaria del Comune. Fattori quali crescita demografica, inurbamento, sviluppo spontaneo e caotico dei quartieri esterni alle mura, condussero al tentativo di razionalizzare la struttura urbana con l’approvazione del piano regolatore (1929). Ipotizzati anche obiettivi come la salvaguardia di aree verdi, riservare terreni allo sport. Il 15 aprile 1930 “La Nazione” annunciò che il podestà Guidotti Mori, dopo tre anni, aveva presentato le dimissioni. Conservò incarichi vari: presidente della Federazione provinciale dell’Opera Nazionale Maternità e Infanzia, del Comitato provinciale della Croce Rossa Italiana, della Sezione agricola forestale e del Consiglio provinciale dell’economia; vicepresidenza della provincia. Cresceva il prendere le distanze dal regime: leggi razziali ed entrata in guerra gli avvenimenti determinanti. Era contrario alla guerra anche perché, militare esperto, reputava improbabile la vittoria. Nel 1941 il prefetto Ristagno lo richiamò in servizio, colonnello della riserva, nominato direttore della sezione alimentazione della provincia (Se.Pr.Al.), uno dei servizi più delicati per la popolazione. Il prefetto era costretto a difenderlo da attacchi provenienti dal partito fascista del territorio. All’inizio del 1943, persistendo le contestazioni, nel momento in cui la situazione dell’Italia - e la gestione degli approvvigionamenti - era sempre più difficile, chiese (invano) di essere congedato per motivi di salute. Nel settembre 1943 il direttore del SEPRAL, Guidotti Mori appoggiò con rifornimenti clandestini di viveri le formazioni partigiane. L’arresto del Mori, effettuato dai nazifascisti ad Arezzo, avrebbe avuto come causa non i rifornimenti ai partigiani, ma l’autorizzazione data a distribuire uno stock di biscotti riservato ai casi d'emergenza. A merito suo andrebbe ascritto l’aver occultato, dopo l’8 settembre, rilevanti quantità di derrate alimentari per sottrarle alle requisizioni tedesche. Dal 1944, per i meriti acquisiti e l'esperienza di dirigente Se.Pr.Al., ricevette dagli alleati la nomina a prefetto. Una preferenza mal digerita dal Comitato provinciale di liberazione nazionale: una critica all’iter del conferimento. Guidotti lasciò la prefettura il 13 dicembre 1944. Rimase un liberale lontano dai partiti, monarchico
2005
Garofoli, A. (2005). Guidotti Mori Guido. Podestà, prefetto, imprenditore, 1-4.
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