As an introduction, I attempt at first to sketch the main lines of Dante's philosophy of language, especially as it is applied in the "poema sacro" ("holy poem", or "Divina Commedia"). I analyze Dante's plurilinguism in the Commedia, especially in Purgatory. I show that, even in matters of language, and in linguistic choices, Dante never shared the medieval tendency to see the human world as divided, and as completely expressed and bounded by the limits of theology. Hence his proto-Humanism, and his interest for intermediate reigns, between evil and good (like love), and also between heaven and hell (see the very original meaning of "commedia"). What is more important, it can be shown that poetry itself, as restitution and redress in language, acts as "purgatorial". This is particularly evident just in the second Cantica of the sacred poem, in which many philosophical and linguistic aspects are united, so that a historically and theoretically new way of looking at the philosophy of Purgatory, and at the essence of humanity, is eventually achieved.

Introduttivamente, cerco di abbozzare le linee principali della filosofia del linguaggio di Dante soprattutto nel modo in cui essa è applicata nel "poema sacro" (o "(Divina) Commedia). Analizzo il plurilinguismo di Dante nella Commedia, specialmente nel Purgatorio. Mostro come, anche nelle questioni linguistiche e nelle scelte linguistiche, Dante non ha mai condiviso la tendenza medievale a vedere il mondo umano come diviso, e completamente espresso e confinato dai limiti più stretti della teologia. Di qui il suo proto-umanesimo, e il suo interesse per i regni intermedi, ad es. tra il bene e il male (come l'amore), e anche tra il paradiso e l'inferno (si veda il significato originale di "commedia"). Quel che è ancora più importante è che si può mostrare come - in quanto restituzione e risarcimento attraverso il linguaggio - agisce come "purgatoriale". Questo è particolarmente evidente proprio nella seconda Cantica del poema sacro, nella quale molti elementi filosofici e linguistici sono uniti insieme, in modo da raggiungere un modo nuovo, storicamente e teoreticamente, di guardare alla filosofia del Purgatorio, e alla essenza dell'umanità.

Varnier, G. (2017). Poetry as Purgatorial: Dante and the Language(s) of Purgatory. In K. Van Houtte, B. McCraw (a cura di), Purgatory: Philosophical Dimensions (pp. 175-197). London : Palgrave McMillan.

Poetry as Purgatorial: Dante and the Language(s) of Purgatory

VARNIER, GIUSEPPE
2017-01-01

Abstract

As an introduction, I attempt at first to sketch the main lines of Dante's philosophy of language, especially as it is applied in the "poema sacro" ("holy poem", or "Divina Commedia"). I analyze Dante's plurilinguism in the Commedia, especially in Purgatory. I show that, even in matters of language, and in linguistic choices, Dante never shared the medieval tendency to see the human world as divided, and as completely expressed and bounded by the limits of theology. Hence his proto-Humanism, and his interest for intermediate reigns, between evil and good (like love), and also between heaven and hell (see the very original meaning of "commedia"). What is more important, it can be shown that poetry itself, as restitution and redress in language, acts as "purgatorial". This is particularly evident just in the second Cantica of the sacred poem, in which many philosophical and linguistic aspects are united, so that a historically and theoretically new way of looking at the philosophy of Purgatory, and at the essence of humanity, is eventually achieved.
2017
978-3-319-57890-3
Introduttivamente, cerco di abbozzare le linee principali della filosofia del linguaggio di Dante soprattutto nel modo in cui essa è applicata nel "poema sacro" (o "(Divina) Commedia). Analizzo il plurilinguismo di Dante nella Commedia, specialmente nel Purgatorio. Mostro come, anche nelle questioni linguistiche e nelle scelte linguistiche, Dante non ha mai condiviso la tendenza medievale a vedere il mondo umano come diviso, e completamente espresso e confinato dai limiti più stretti della teologia. Di qui il suo proto-umanesimo, e il suo interesse per i regni intermedi, ad es. tra il bene e il male (come l'amore), e anche tra il paradiso e l'inferno (si veda il significato originale di "commedia"). Quel che è ancora più importante è che si può mostrare come - in quanto restituzione e risarcimento attraverso il linguaggio - agisce come "purgatoriale". Questo è particolarmente evidente proprio nella seconda Cantica del poema sacro, nella quale molti elementi filosofici e linguistici sono uniti insieme, in modo da raggiungere un modo nuovo, storicamente e teoreticamente, di guardare alla filosofia del Purgatorio, e alla essenza dell'umanità.
Varnier, G. (2017). Poetry as Purgatorial: Dante and the Language(s) of Purgatory. In K. Van Houtte, B. McCraw (a cura di), Purgatory: Philosophical Dimensions (pp. 175-197). London : Palgrave McMillan.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1011236