E’ con l’arrivo in Toscana dei Lorena che si registra l’impiego di ingegneri architetti ed altri operatori provenienti da Stati italiani e soprattutto da vari paesi dell’Europa centro-occidentale, nei ruoli della burocrazia tecnica civile e militare del Granducato. Costoro affiancano i tecnici toscani nelle opere di progettazione e realizzazione di lavori pubblici ed altro indispensabili alle politiche territoriali dell’amministrazione statale e dei suoi uffici periferici. Questi apporti interessarono anche il Principato di Piombino e i Presidios di Orbetello e, ovviamente, si fecero più intensi durante l’età rivoluzionaria e napoleonica. Tra tutti, oltre al matematico gesuita Leonardo Ximenes (che tra gli anni ’50 e ’80 del XVIII secolo fu uno dei principali territorialisti dei Lorena), spicca il gruppo degli ingegneri geografi del Genio militare guidati da Odoardo Warren che nel 1749 redasse la grande e originale Raccolta di piante delle principali città e fortezze del Gran Ducato. Non secondario fu anche il contributo apportato da ingegneri civili come Jean-Nicolas Jadod/Jadot, Giovanni Giorgio Kindt, Teodoro Pruker e Giovanni De Baillou; dal matematico della marina militare Tommaso Young; dai tecnici minerari Francesco Antonio Eegat e Francesco Henrion; dai forestali Enrico Von Bouggenhondt, Leopoldo Pruker, Joseph Frietsch, Karl Simon/Siemoni e Antonio Seeland.

Guarducci, A., Rombai, L. (2011). Cartografia e scienze territoriali nel Granducato di Toscana tra Settecento e Ottocento: il contributo dei tecnici europei. RICERCHE STORICHE, 1, 61-86.

Cartografia e scienze territoriali nel Granducato di Toscana tra Settecento e Ottocento: il contributo dei tecnici europei

GUARDUCCI, ANNA;
2011-01-01

Abstract

E’ con l’arrivo in Toscana dei Lorena che si registra l’impiego di ingegneri architetti ed altri operatori provenienti da Stati italiani e soprattutto da vari paesi dell’Europa centro-occidentale, nei ruoli della burocrazia tecnica civile e militare del Granducato. Costoro affiancano i tecnici toscani nelle opere di progettazione e realizzazione di lavori pubblici ed altro indispensabili alle politiche territoriali dell’amministrazione statale e dei suoi uffici periferici. Questi apporti interessarono anche il Principato di Piombino e i Presidios di Orbetello e, ovviamente, si fecero più intensi durante l’età rivoluzionaria e napoleonica. Tra tutti, oltre al matematico gesuita Leonardo Ximenes (che tra gli anni ’50 e ’80 del XVIII secolo fu uno dei principali territorialisti dei Lorena), spicca il gruppo degli ingegneri geografi del Genio militare guidati da Odoardo Warren che nel 1749 redasse la grande e originale Raccolta di piante delle principali città e fortezze del Gran Ducato. Non secondario fu anche il contributo apportato da ingegneri civili come Jean-Nicolas Jadod/Jadot, Giovanni Giorgio Kindt, Teodoro Pruker e Giovanni De Baillou; dal matematico della marina militare Tommaso Young; dai tecnici minerari Francesco Antonio Eegat e Francesco Henrion; dai forestali Enrico Von Bouggenhondt, Leopoldo Pruker, Joseph Frietsch, Karl Simon/Siemoni e Antonio Seeland.
2011
Guarducci, A., Rombai, L. (2011). Cartografia e scienze territoriali nel Granducato di Toscana tra Settecento e Ottocento: il contributo dei tecnici europei. RICERCHE STORICHE, 1, 61-86.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/42261