L'indagine è volta a individuare quella che potrebbe essere stata l'occasio legis del c.d. Editto di Nazaret. Si è cercato di provare la forte verosimiglianza della seguente ipotesi: a tutti coloro che, probabilmente, continuavano a chiedere di condannare i discepoli sulla base di voci circa il furto del corpo di Gesù che questi avrebbero commesso, l'imperatore avrebbe risposto una volta per tutte, ma in termini generali, mettendo in chiaro che si sarebbe potuto svolgere un processo penale per atti di violazione del sepolcro, solo se si fosse presentato qualcuno a promuovere e sostenere l'accusa contro i supposti colpevoli, fornendo la prova delle sue affermazioni. In ogni caso, per evitare completamente che in futuro potessero verificarsi disordini come quelli che dovevano essere stati causati dall'annuncio della risurrezione di Cristo, si prescrisse che prima di tutto veniva la necessità di venerare tutti i morti che avessero ricevuto la sepoltura rituale: l'imperatore stabilì la pena di morte per qualsiasi rimozione dei corpi dei defunti dalle loro dimore eterne.

Pietrini, S. (2016). Sul c.d. Editto di Nazareth e le 'dicerie' di Matteo 28.12-15. In I. Piro (a cura di), Scritti per Alessandro Corbino 5 (pp. 601-626). Tricase, Lecce : Libellula Edizioni.

Sul c.d. Editto di Nazareth e le 'dicerie' di Matteo 28.12-15

PIETRINI, STEFANIA
2016-01-01

Abstract

L'indagine è volta a individuare quella che potrebbe essere stata l'occasio legis del c.d. Editto di Nazaret. Si è cercato di provare la forte verosimiglianza della seguente ipotesi: a tutti coloro che, probabilmente, continuavano a chiedere di condannare i discepoli sulla base di voci circa il furto del corpo di Gesù che questi avrebbero commesso, l'imperatore avrebbe risposto una volta per tutte, ma in termini generali, mettendo in chiaro che si sarebbe potuto svolgere un processo penale per atti di violazione del sepolcro, solo se si fosse presentato qualcuno a promuovere e sostenere l'accusa contro i supposti colpevoli, fornendo la prova delle sue affermazioni. In ogni caso, per evitare completamente che in futuro potessero verificarsi disordini come quelli che dovevano essere stati causati dall'annuncio della risurrezione di Cristo, si prescrisse che prima di tutto veniva la necessità di venerare tutti i morti che avessero ricevuto la sepoltura rituale: l'imperatore stabilì la pena di morte per qualsiasi rimozione dei corpi dei defunti dalle loro dimore eterne.
2016
978-88-67353-85-9
Pietrini, S. (2016). Sul c.d. Editto di Nazareth e le 'dicerie' di Matteo 28.12-15. In I. Piro (a cura di), Scritti per Alessandro Corbino 5 (pp. 601-626). Tricase, Lecce : Libellula Edizioni.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/998227