La legge 30 giugno 2009, n. 85 ha introdotto una disciplina organica in materia di prelievi biologici e accertamenti medici coattivi. Tuttavia, la novella ha lasciato irrisolti taluni punti problematici; né, in concreto, è sempre agevole individuare l’area da essa riguardata. Peraltro, la riforma, nell’adempiere ad un obbligo internazionale in materia di cooperazione giudiziaria, ha finalmente previsto l’istituzione della banca dati nazionale del DNA: questa innovazione, sebbene munisca le forze di polizia di uno strumento investigativo prezioso per l’accertamento dei reati e la sicurezza dei cittadini, non sempre garantisce un autentico bilanciamento tra i diritti inviolabili della persona e la necessità di tutelare la collettività; circostanza tanto più forte di criticità dopo che è stata introdotta, tra le regole di giudizio, quella dell’“oltre ogni ragionevole dubbio”. L’articolo affronta le questioni più discutibili in materia di acquisizione, conservazione ed utilizzazione della prova genetica, nella prospettiva di fornire alcuni suggerimenti - taluni dei quali sono ricavabili dall’esperienza giuridica di altri Paesi - per l’emanazione dei regolamenti attuativi della medesima legge.

Fanuele, C. (2015). La prova genetica: acquisire, conservare ed utilizzare i campioni biologici. DIRITTO PENALE E PROCESSO(1), 95-100.

La prova genetica: acquisire, conservare ed utilizzare i campioni biologici

FANUELE, CHIARA
2015-01-01

Abstract

La legge 30 giugno 2009, n. 85 ha introdotto una disciplina organica in materia di prelievi biologici e accertamenti medici coattivi. Tuttavia, la novella ha lasciato irrisolti taluni punti problematici; né, in concreto, è sempre agevole individuare l’area da essa riguardata. Peraltro, la riforma, nell’adempiere ad un obbligo internazionale in materia di cooperazione giudiziaria, ha finalmente previsto l’istituzione della banca dati nazionale del DNA: questa innovazione, sebbene munisca le forze di polizia di uno strumento investigativo prezioso per l’accertamento dei reati e la sicurezza dei cittadini, non sempre garantisce un autentico bilanciamento tra i diritti inviolabili della persona e la necessità di tutelare la collettività; circostanza tanto più forte di criticità dopo che è stata introdotta, tra le regole di giudizio, quella dell’“oltre ogni ragionevole dubbio”. L’articolo affronta le questioni più discutibili in materia di acquisizione, conservazione ed utilizzazione della prova genetica, nella prospettiva di fornire alcuni suggerimenti - taluni dei quali sono ricavabili dall’esperienza giuridica di altri Paesi - per l’emanazione dei regolamenti attuativi della medesima legge.
2015
Fanuele, C. (2015). La prova genetica: acquisire, conservare ed utilizzare i campioni biologici. DIRITTO PENALE E PROCESSO(1), 95-100.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/990405