Intervenendo in un giudizio instaurato dal paziente di un odontoiatra nel quale l’attore, lamentando di essersi sottoposto a cure non risolutive rispetto alla patologia che lo affliggeva, chiedeva la condanna del professionista alla restituzione delle somme da quest’ultimo percepite e al risarcimento dei danni conseguenti all’insoddisfacente prestazione, la Suprema Corte ritorna sulla problematica della ripartizione tra paziente e medico dell’onere della prova. In particolare, i giudici della legittimità, richiamata la distinzione tra interventi di agevole esecuzione e interventi che denotano una certa complessità e collocata la sua rilevanza sul piano della valutazione della colpa, puntualizzano che anche per le prestazioni di particolare difficoltà non può farsi gravare sul paziente l’onere di dimostrare l’addebitabilità dell’insuccesso al sanitario.

Palmieri, A. (2015). Anche se l’intervento è complesso, non spetta al paziente provare la colpevolezza del medico. IL QUOTIDIANO GIURIDICO(1° ottobre 2015), 16-17.

Anche se l’intervento è complesso, non spetta al paziente provare la colpevolezza del medico

PALMIERI, ALESSANDRO
2015-01-01

Abstract

Intervenendo in un giudizio instaurato dal paziente di un odontoiatra nel quale l’attore, lamentando di essersi sottoposto a cure non risolutive rispetto alla patologia che lo affliggeva, chiedeva la condanna del professionista alla restituzione delle somme da quest’ultimo percepite e al risarcimento dei danni conseguenti all’insoddisfacente prestazione, la Suprema Corte ritorna sulla problematica della ripartizione tra paziente e medico dell’onere della prova. In particolare, i giudici della legittimità, richiamata la distinzione tra interventi di agevole esecuzione e interventi che denotano una certa complessità e collocata la sua rilevanza sul piano della valutazione della colpa, puntualizzano che anche per le prestazioni di particolare difficoltà non può farsi gravare sul paziente l’onere di dimostrare l’addebitabilità dell’insuccesso al sanitario.
2015
Palmieri, A. (2015). Anche se l’intervento è complesso, non spetta al paziente provare la colpevolezza del medico. IL QUOTIDIANO GIURIDICO(1° ottobre 2015), 16-17.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/981834