ITALIANO: Il saggio prende in esame una tavoletta in legno di piccole dimensioni sulla quale v’è raffigurata la scena di un battesimo (Bateig), appartenente al nucleo di opere realizzate dal giovanissimo Picasso, negli anni di La Coruña, tra il 1894 e il 1895, pervenuto nel 1970 al Museo di Barcellona. Sul retro reca la data: “Jueves 10-1-95 / Coruña”. L’autore rivede sia le errate datazioni proposte da Cirlot (1972) e da Palau i Fabre (1980), sia il soggetto raffigurato, proponendoci un puntuale riscontro con i coevi disegni realizzati dall’artista e conservati nel Museo di Barcellona e con dipinti di pittori spagnoli, in particolare con un’identica scena di battesimo dipinta da Gisbert Jimeno nel 1880. Ciò che nello scritto si evidenzia è la capacità di Picasso di non voler trascrivere in pittura una scena immaginata, bensì di tradurre uno stato di angoscia e al tempo stesso di attesa che comporta il rifugio nella fede. Per l’autore il giovane artista cede ad una “rappresentazione finalizzata” che, nella dimensione psicoanalitica, risponde ad un processo inconscio nel quale convergono i desideri. L’analisi di Bateig propone una nuova lettura di una lontana vicenda della biografia picassiana, il cui ricordo riaffiorerà in una delle incisioni per la Suite Vollard datata 22 settembre 1934. ENGLISH: The essay examines a small wooden tablet depicting a baptism scene(Bateig), belonging to the group of works by the young Picasso, during La Coruna years, between 1894 and 1895, which arrived at Barcelona Museum in 1970. On the back the tablet is dated "Jueves 10-1-95 / Coruña". The author reviews both the incorrect dating proposed by Cirlot (1972) and by Palau i Fabre (1980), and the depicted subject, proposing a timely comparision with contemporary drawings by the artist in Barcelona Museum and with paintings by Spanish painters, particularly with an identical scene of baptism painted by Gisbert Jimeno in 188O. What is evident in the essay is Picasso ability of not wanting to transcribe in painting an Imagined scene, but to translate a distress and, at the same time, waiting state involved in seeking shelter in Faith. According to the author, the young artist surrenders to a "aimed representation” that, in the psychoanalytic dimension, responds to an unconscious process in which desires converge. Bateig analysis proposes a new reading of a distant story in Picasso biography, whose memory resurfaces in one of the Vollard Suite etching dated September 22, 1934.

Bignardi, M. (2014). Bateig: un dipinto del giovanissimo Picasso tra realtà e "rappresentazione finalizzata". ICONOGRAPHICA, 13-2014, 160-170.

Bateig: un dipinto del giovanissimo Picasso tra realtà e "rappresentazione finalizzata"

BIGNARDI, MASSIMO
2014-01-01

Abstract

ITALIANO: Il saggio prende in esame una tavoletta in legno di piccole dimensioni sulla quale v’è raffigurata la scena di un battesimo (Bateig), appartenente al nucleo di opere realizzate dal giovanissimo Picasso, negli anni di La Coruña, tra il 1894 e il 1895, pervenuto nel 1970 al Museo di Barcellona. Sul retro reca la data: “Jueves 10-1-95 / Coruña”. L’autore rivede sia le errate datazioni proposte da Cirlot (1972) e da Palau i Fabre (1980), sia il soggetto raffigurato, proponendoci un puntuale riscontro con i coevi disegni realizzati dall’artista e conservati nel Museo di Barcellona e con dipinti di pittori spagnoli, in particolare con un’identica scena di battesimo dipinta da Gisbert Jimeno nel 1880. Ciò che nello scritto si evidenzia è la capacità di Picasso di non voler trascrivere in pittura una scena immaginata, bensì di tradurre uno stato di angoscia e al tempo stesso di attesa che comporta il rifugio nella fede. Per l’autore il giovane artista cede ad una “rappresentazione finalizzata” che, nella dimensione psicoanalitica, risponde ad un processo inconscio nel quale convergono i desideri. L’analisi di Bateig propone una nuova lettura di una lontana vicenda della biografia picassiana, il cui ricordo riaffiorerà in una delle incisioni per la Suite Vollard datata 22 settembre 1934. ENGLISH: The essay examines a small wooden tablet depicting a baptism scene(Bateig), belonging to the group of works by the young Picasso, during La Coruna years, between 1894 and 1895, which arrived at Barcelona Museum in 1970. On the back the tablet is dated "Jueves 10-1-95 / Coruña". The author reviews both the incorrect dating proposed by Cirlot (1972) and by Palau i Fabre (1980), and the depicted subject, proposing a timely comparision with contemporary drawings by the artist in Barcelona Museum and with paintings by Spanish painters, particularly with an identical scene of baptism painted by Gisbert Jimeno in 188O. What is evident in the essay is Picasso ability of not wanting to transcribe in painting an Imagined scene, but to translate a distress and, at the same time, waiting state involved in seeking shelter in Faith. According to the author, the young artist surrenders to a "aimed representation” that, in the psychoanalytic dimension, responds to an unconscious process in which desires converge. Bateig analysis proposes a new reading of a distant story in Picasso biography, whose memory resurfaces in one of the Vollard Suite etching dated September 22, 1934.
2014
Bignardi, M. (2014). Bateig: un dipinto del giovanissimo Picasso tra realtà e "rappresentazione finalizzata". ICONOGRAPHICA, 13-2014, 160-170.
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