In questo saggio, dedicato ai primi 400 versi del III atto del Faust II di Goethe, si analizza il rapporto tra l'eroina del mito e Mefistofele, che dopo la Notte di Valpurga classica ha assunto le forme mostruose della Forcide, una creatura di singolare e arcaica bruttezza che fa ancor più risaltare la bellezza di Elena. Si mostra come Goethe, partendo dal tema della Schuldfrage, della "colpa" di Elena, porti questo personaggio, costretto dalla ricapitolazione della propria "storia" tratteggiata dalla Forcide, a riconoscere di non possedere una propria identità personale, di essere soltanto un nome che tiene insieme un fascio di versioni disparate del mito: dalla variante omerica a quella dei tragici. Si cerca di dimostrare come Goethe nella costruzione di questa "fantasmagoria classico-romantica" si avvicini alla interpretazione euripidea, capovolgendone però l'anagnorisis finale: in luogo del passaggio dall'eidolon al personaggio in carne e ossa, nei suoi versi assistiamo alla trasformazione della figura reale in un'ombra "letteraria", in un simulacro "fatto della stessa materia del cielo" che nel prosieguo dell'atto si congiungerà a Faust in un'unione simbolica di antico e moderno da cui nascerà Euforione, incarnazione breve e precaria della poesia e della finzione letteraria dopo la tempesta romantica.

Venuti, R. (2014). Elena, il fantasma della bellezza.Faust II, 8488-8881. In Women in love : ritratti di donne in letteratura (pp. 65-72). Roma : Artemide.

Elena, il fantasma della bellezza.Faust II, 8488-8881

VENUTI, ROBERTO
2014-01-01

Abstract

In questo saggio, dedicato ai primi 400 versi del III atto del Faust II di Goethe, si analizza il rapporto tra l'eroina del mito e Mefistofele, che dopo la Notte di Valpurga classica ha assunto le forme mostruose della Forcide, una creatura di singolare e arcaica bruttezza che fa ancor più risaltare la bellezza di Elena. Si mostra come Goethe, partendo dal tema della Schuldfrage, della "colpa" di Elena, porti questo personaggio, costretto dalla ricapitolazione della propria "storia" tratteggiata dalla Forcide, a riconoscere di non possedere una propria identità personale, di essere soltanto un nome che tiene insieme un fascio di versioni disparate del mito: dalla variante omerica a quella dei tragici. Si cerca di dimostrare come Goethe nella costruzione di questa "fantasmagoria classico-romantica" si avvicini alla interpretazione euripidea, capovolgendone però l'anagnorisis finale: in luogo del passaggio dall'eidolon al personaggio in carne e ossa, nei suoi versi assistiamo alla trasformazione della figura reale in un'ombra "letteraria", in un simulacro "fatto della stessa materia del cielo" che nel prosieguo dell'atto si congiungerà a Faust in un'unione simbolica di antico e moderno da cui nascerà Euforione, incarnazione breve e precaria della poesia e della finzione letteraria dopo la tempesta romantica.
2014
9788875752088
Venuti, R. (2014). Elena, il fantasma della bellezza.Faust II, 8488-8881. In Women in love : ritratti di donne in letteratura (pp. 65-72). Roma : Artemide.
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