La comunicazione costituisce il fulcro della vita sociale e può essere metaforicamente considerata il sistema nervoso della società. Ciò nonostante, il riconoscimento della sua centralità sociale è un fenomeno piuttosto recente, emerso come realtà auto evidente soltanto nel corso del XX secolo. Nelle società statiche del passato, patriarcali, gerarchiche, autoritarie, la comunicazione aveva inevitabilmente un ruolo marginale. Ciò si rifletteva anche sulle scienze sociali, imperniate su concetti statici quali struttura, istituzione, riproduzione e su una epistemologia fondamentalmente meccanicista e oggettuale. Nelle attuali società democratiche, fluide e in continua rapida trasformazione, quelli che sembravano "oggetti" si stanno rivelando inequivocabilmente dei processi, e il mondo pieno, sostanziale, della scienza oggettiva e positiva si trasforma in una sottile e immateriale rete di relazioni, in cui lo scambio di informazioni — cioè la comunicazione — e non più l'interazione meccanica tra oggetti assume rilevanza centrale. E’ soprattutto grazie all'avvento dei mass media e delle tecnologie informatiche che la comunicazione è divenuta la caratteristica più distintiva dell'epoca attuale, ma anche sul piano interpersonale si sono avute profonde e significative trasformazioni, che rendono sempre più rilevante e nevralgico il ruolo della comunicazione: nelle relazioni familiari, nell’educazione scolastica, nella organizzazione del lavoro e via dicendo. La comunicazione sta insomma divenendo sempre più centrale in ogni campo della vita sociale e non sorprende che attorno ad essa fioriscano libri, seminari, corsi di laurea, professioni, aziende. Scopo del libro è di rendere evidente questo passaggio, le sue motivazioni, caratteristiche e conseguenze, con riferimento ai diversi ambiti che coinvolge: la ricerca scientifica, l’educazione, le professioni, la politica, la società, la globalizzazione. Il volume inizia con un capitolo di Enrico Cheli intitolato “La centralità della comunicazione nella società e nella scienza”. Segue un capitolo di Mario Morcellini su “Lo sviluppo dei corsi di comunicazione nell’Università italiana”. Gli altri capitoli sono i seguenti: Il campo della comunicazione. Origini italiane, istituzionalizzazione, svolta (Giovanni Bechelloni); Comunicazione e/o etica (Jader Jacobelli); Oggettività: mito, ideale o compito possibile (Dario Antiseri); La “scarpina” di Cenerentola (Enrico Mascilli Migliorini); Dal modello newtoniano al modello quantistico nel processo comunicazionale (Alessandro Corneli); Sul cinquantenario della televisione italiana (Alberto Abruzzese); Le storie televisione e la mediazione dell’esperienza (Milly Buonanno); Espansione di memoria. Giornalismo e discorso pubblico in Italia (Carlo Sorrentino); Abvertising: 3 sensi della pubblicità (Giulia Reali e Massimo Alvito); Mitonomie per un lessico di miti d’oggi (Paolo Fabbri); La scuola è un medium, anzi un re-medium (Luca Toschi); La rivoluzione digitale, i servizi pubblici e la qualità globale dei sistemi televisivi (Carlo Sartori); Una metafora di individuo e società. Per una mappa di interazioni fra sociologia, comunicazione e Internet (Mario Morcellini); Rappresentazione e nuovi media (Gianfranco Bettettini); Comunicazione interpersonale: la parte ancora in ombra di Cenerentola (Enrico Cheli).

Cheli, E., Morcellini, M. (a cura di). (2004). La centralità sociale della comunicazione. Da cenerentola a principessa. MILANO : Franco Angeli.

La centralità sociale della comunicazione. Da cenerentola a principessa

CHELI, ENRICO;
2004-01-01

Abstract

La comunicazione costituisce il fulcro della vita sociale e può essere metaforicamente considerata il sistema nervoso della società. Ciò nonostante, il riconoscimento della sua centralità sociale è un fenomeno piuttosto recente, emerso come realtà auto evidente soltanto nel corso del XX secolo. Nelle società statiche del passato, patriarcali, gerarchiche, autoritarie, la comunicazione aveva inevitabilmente un ruolo marginale. Ciò si rifletteva anche sulle scienze sociali, imperniate su concetti statici quali struttura, istituzione, riproduzione e su una epistemologia fondamentalmente meccanicista e oggettuale. Nelle attuali società democratiche, fluide e in continua rapida trasformazione, quelli che sembravano "oggetti" si stanno rivelando inequivocabilmente dei processi, e il mondo pieno, sostanziale, della scienza oggettiva e positiva si trasforma in una sottile e immateriale rete di relazioni, in cui lo scambio di informazioni — cioè la comunicazione — e non più l'interazione meccanica tra oggetti assume rilevanza centrale. E’ soprattutto grazie all'avvento dei mass media e delle tecnologie informatiche che la comunicazione è divenuta la caratteristica più distintiva dell'epoca attuale, ma anche sul piano interpersonale si sono avute profonde e significative trasformazioni, che rendono sempre più rilevante e nevralgico il ruolo della comunicazione: nelle relazioni familiari, nell’educazione scolastica, nella organizzazione del lavoro e via dicendo. La comunicazione sta insomma divenendo sempre più centrale in ogni campo della vita sociale e non sorprende che attorno ad essa fioriscano libri, seminari, corsi di laurea, professioni, aziende. Scopo del libro è di rendere evidente questo passaggio, le sue motivazioni, caratteristiche e conseguenze, con riferimento ai diversi ambiti che coinvolge: la ricerca scientifica, l’educazione, le professioni, la politica, la società, la globalizzazione. Il volume inizia con un capitolo di Enrico Cheli intitolato “La centralità della comunicazione nella società e nella scienza”. Segue un capitolo di Mario Morcellini su “Lo sviluppo dei corsi di comunicazione nell’Università italiana”. Gli altri capitoli sono i seguenti: Il campo della comunicazione. Origini italiane, istituzionalizzazione, svolta (Giovanni Bechelloni); Comunicazione e/o etica (Jader Jacobelli); Oggettività: mito, ideale o compito possibile (Dario Antiseri); La “scarpina” di Cenerentola (Enrico Mascilli Migliorini); Dal modello newtoniano al modello quantistico nel processo comunicazionale (Alessandro Corneli); Sul cinquantenario della televisione italiana (Alberto Abruzzese); Le storie televisione e la mediazione dell’esperienza (Milly Buonanno); Espansione di memoria. Giornalismo e discorso pubblico in Italia (Carlo Sorrentino); Abvertising: 3 sensi della pubblicità (Giulia Reali e Massimo Alvito); Mitonomie per un lessico di miti d’oggi (Paolo Fabbri); La scuola è un medium, anzi un re-medium (Luca Toschi); La rivoluzione digitale, i servizi pubblici e la qualità globale dei sistemi televisivi (Carlo Sartori); Una metafora di individuo e società. Per una mappa di interazioni fra sociologia, comunicazione e Internet (Mario Morcellini); Rappresentazione e nuovi media (Gianfranco Bettettini); Comunicazione interpersonale: la parte ancora in ombra di Cenerentola (Enrico Cheli).
2004
9788846462954
Cheli, E., Morcellini, M. (a cura di). (2004). La centralità sociale della comunicazione. Da cenerentola a principessa. MILANO : Franco Angeli.
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