INTRODUZIONE La nota ha lo scopo di evidenziare la pericolosità geologica lungo una serie di faglie di origine quaternaria riscontrate in rilievi di campagna in un’areale – C. da Imbastita-Zagarone - presente presso la zona SE dell’abitato di Scicli. Tali cinematismi, legati all’importante zona di taglio regionale rappresentata dalla Linea Scicli Ragusa (GHISETTI, 1980), sono rappresentati in affioramento da strutture associate a regimi locali transpressivi e transtensivi ben evidenziati dai rilievi effettuati. Morfologicamente nell’area si riconosce un’estesa sella morfo-tettonica il cui sviluppo è legato ad importanti strutture tettoniche miste di età quaternaria. Nell’area sono state effettuate inoltre una serie di misure strumentali (tomografie sismiche e misure di rumore sismico – Metodo Nakamura) allo scopo rispettivamente di verificare: A) le caratteristiche sismiche dei terreni; le cui variazioni laterali sono state messe in luce grazie all’elaborazione di un certo numero di sismostratigrafie. B) le possibili caratteristiche di amplificazione del sito mettendo in risalto gli specifici evidenti aspetti di pericolosità geologica e sismica del sito dovuti allo stile tettonico ivi presente. La nota pertanto riporta un case-history che vuole porre l’attenzione in un’area particolarmente vulnerabile per la presenza della più importante struttura tettonica dell’altopiano ibleo (linea Scicli-Ragusa) al rischio sismico che, a parere degli scriventi, necessiterebbe di adeguate caratterizzazioni di microzonazione sismica. INQUADRAMENTO GEOLOGICO DELLA SICILIA SE In Sicilia l'avampaese è costituito dal Plateau Ibleo, da tempo considerato parte della crosta continentale africana, ubicato nella parte sud-orientale dell'isola. Il Plateau Ibleo si presenta come un grosso horst allungato in direzione NE-SO e delimitato a NO dall'Avanfossa Gela-Catania e ad oriente dalla Scarpata Ibleo-Maltese; la parte centrale e più elevata del Plateau costituisce l'Altipiano Calcareo sensu strictu, delimitato a NO dal sistema di faglie denominato Comiso-Chiaramonte, che ribassano le successioni carbonatiche al di sotto delle coperture Plio-Quaternarie della Piana di Vittoria, e a SE viene ribassato in corrispondenza della Depressione di Ispica-Capo Passero (sistema Pozzallo-Ispica-Rosolini). L'intero Plateau Ibleo è interessato principalmente da faglie aventi orientazione preferenziale NNE-SSO, NO-SE e E-O. La medesima orientazione si riscontra nel già evidenziato sistema della Linea Scicli-Ragusa, che taglia longitudinalmente l'Altopiano Ibleo e presenta evidenze di trascorrenza destra. L'Altopiano ibleo è costituito da una potente successione carbonatica, di età meso-cenozoica, la cui stratigrafia è ben conosciuta grazie alle numerose trivellazioni petrolifere effettuate negli anni ‘50-‘70 del secolo scorso. In affioramento le successioni maggiormente presenti sono date dalle alternanze calcareo-marnoso-argillose eoceniche-mioceniche delle Formazioni Amerillo, Ragusa e Tellaro. MORFOLOGIA E GEOLOGIA DELL’AREA IN STUDIO La zona di C. da Imbastita-Zagarone è caratterizzata da una morfologia collinare con la presenza di una serie di rilievi isolati i cui assi maggiori si sviluppano in direzione NNE-SSO; il maggiore dei quali è dato da C. zo Pelato e da una serie di selle morfo-tettoniche con asse principale con medesima orientazione coincidente con la zona di taglio principale. In quest’area (Fig. 1) affiorano diffusamente le marne giallastre di età Tortoniana della F. ne Tellaro con, al tetto, spessori variabili di Trubi pliocenici e/o biocalcereniti quaternarie di colore giallo-rossastro a cementazione variabile. EVIDENZE DI NEOTETTONICA Nell’area si riconoscono prevalentemente faglie a componente diretta-trascorrente che risultano tagliare (GRASSO, 1995) terreni di età quaternaria (calcareniti) con direzioni medie NNE-SSO, associate all’importante struttura di taglio conosciuta in letteratura geologia come Linea Scicli-Ragusa. I rilievi di dettaglio condotti in affioramenti-chiave hanno permesso anche di mettere in evidenza una componente di movimento transpressiva nelle deformazioni fragili che interessano le calcareniti di età quaternaria (Fig. 2). Su tali affioramenti è stata eseguita una serie di misure strutturali alla scala mesoscopica in esposizioni significative dal punto di vista cinematico. INDAGINI E RILIEVI L’esecuzione di una serie di indagini di geofisiche di seguito descritte ha permesso di affinare ulteriormente le conoscenze dell’area in studio; in sintesi sono state condotte:  tomografie sismiche in onde P; effettuate nelle zone nelle quali dai rilievi geologico-strutturali era possibile ipotizzare la presenza, al di sotto degli spessori colluviali superficiali, di possibili zone di faglia;  misure di rumore sismico in array; al fine di determinare i possibili fenomeni di amplificazione sismica e la riposta in frequenza di sito oltre le possibili polarizzazioni dei segnali indicativi di presenza di discontinuità tettoniche sepolte sotto le coperture eluviali.  anali di stratigrafie presenti nell’area. I principali risultati delle indagini geofisiche condotte nell’area oggetto di studio sono sinteticamente descritti come segue. Le tomografie sismiche effettuate - con direzione trasversale alla sella morfo-tettonica - hanno permesso di verificare, tramite l’elaborazione di sezioni sismiche interpretate, intervalli di Vp compresi in un range tra 350 m/s e 3000 m/s con profondità di investigazioni di circa 35 metri dal p.c. Le velocità sono così suddividibili: A. Vp <1200 m/s: 1° sismo strato; B. 1200< Vp < 1600 m/s; 2° sismo strato; C. 1600< 2200 < m/s Le tomografie hanno mostrato importanti variazioni laterali della velocità lungo le sezioni che interessano esclusivamente i terreni calcarei-calcarenitico evidenziando una morfologia complessa del substrato, che appare dislocato secondo possibili movimenti diretto. Le misure di rumore sismico mostrano un’evidente polarizzazione (fig. 3) dello stesso rumore sismico in prossimita' di discontinuità tettoniche al di sotto delle coltri superficiali tratti nei quali il vettore del rumore sismico si dispone in direzione circa N-S. La relativa complessità delle distribuzioni azimuthali delle polarizzazioni sembra far evidenziare un assetto strutturale con presenza di possibili ampie fasce di fatturazione che interessano i livelli pleistocenici e potrebbero determinare delle zone di potenziale riattivazione sismogenetica e/o di rottura cosismica. CONCLUSIONI I risultati degli studi illustrati preliminarmente in questa nota hanno consentito di mettere in evidenza gli effetti di pericolosità geologica causata dalla presenza, presso la zona a SE dell’abitato di Scicli (C.da Imbastita–Zagarone), di un’importante sella morfotettonica allungata in direzione NNE-SSO, il cui sviluppo è legato alla presenza di faglie quaternarie riconducibili alla zona di taglio della Linea Scicli-Ragusa. Le faglie iteressano orizzonti calcarenitici di età quaternaria diffusamente affioranti nella zona. La zona di sella è stata attentamente studiata tramite rilievi geologico-strutturali - attraverso la raccolta di dati mesoscopici condotta su un numero significativo di stazioni di misura – che hanno messo in evidenza la presenza di una componente di movimento transpressiva nelle faglie che interessano le calcareniti quaternarie. Le zona è stata inoltre attentamente analizzata grazie all’esecuzione di misure geofisiche (tomografie e misure di rumore sismico) che hanno permesso di elaborare delle sismostratigrafie evidenzianti la presenza di faglie sepolte al di sotto delle coltri colluviali. E’ stato possibile riconoscere, in tali fasce, l’esistenza di particolari condizioni di amplificazione e l’esistenza di ben precisi fenomeni di polarizzazione del segnale in prossimità di discontinuità già indicate dalle sismostratigrafie. Con questa nota si intende pertanto mettere in correlazione le evidenze geologico-strutturali condotte alla scala mesoscopica in affioramenti-chiave, con i dati strumentali di natura geofisica (sismografie tomografiche e misure di rumore sismico), allo scopo di fornire una prima caratterizzazione delle condizioni di pericolosità geologica e rischio sismico dell’area oggetto di studio nei dintorni dell’abitato di Scicli (Ragusa). RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI BARRIER E. (1992) – Tectonic analysis of a flexed foreland: Ragusa Platform. Tectonophysics, 206, 91-111. CILONA A., AGOSTA F., CRISCENTI A., DIPASQUALE M., GIUNTA G., NAPOLI G., OCCHIPINTI R., RENDA P., TONDI E. (2010); “Preliminary of a multiscale structural analysis in an analogue carbonate reservoir (Hyblean Plateaux, Sicily, Italy). EGU2010, Vienna, Maggio 2010. COCO G., CORRAO M. (2002). "Effetti di sito in prossimità di lineamenti geo-strutturali". Geologia tecnica e ambientale 2002 - ROMA. DIPASQUALE M., OCCHIPINTI R. & ZIPELLI C. (2008) - Ragusa asphalt basin (Hyblean Plateau, Sicily): proposal of an ascent model from the deep oilfield. 84° Congresso Nazionale della Società Geologica Italiana, Sassari, 15-17 settembre 2008. DIPASQUALE M. & OCCHIPINTI R. (2008) – Evidences of transpressional tectonics in tertiary sequences of F. ne Ragusa – C. da Streppenosa (Hyblean Plateau, Sicily). Tethys to Mediterranean: a journey of geological discovery, Catania, 3-5/6/2008. GHISETTI F. & VEZZANI L. (1980) – The structural features of the Hyblean Plateau and of the Mount Judica area (South-Eastern Sicily): a microtectonic contribution to the deformation history of the Calabrian Arc. Boll. Soc. Geol. It., 99, 57-102. GRASSO M. (1994) – Neotettonica e principali elementi strutturali del Plateau Ibleo e aree limitrofe. In atti del I Congresso Regionale dell'Ordine dei Geologi di Sicilia, Marina di Ragusa 16-18 Settembre 1994, 65-81. GRASSO M. (1994) – Carta Geologica del Settore Centro-Meridionale dell’Altopiano Ibleo (Provincia di Ragusa); scala 1:50.000. Istituto di Geologia e Geofisica dell’Università di Catania. MILANA G., ROVELLI A., MARSAN P., COCO G., CORRAO M. (2004); Breakdown of similiaty for highly damaging earthquakes in the Mt. A Area, Italy – Convegno annuale G.N.G.T.S.– ROMA . MILANA G., ROVELLI A., COCO G., CORRAO M. & MARSAN P. (2008); The magnitudo of damaging volcanic earthquakes of Mt.Etna: are the commonly used scales adequate?- B.S.S.A. TAVARNELLI E. , BUTLER R. W. H., DECANDIA F. A., CALAMITA F., GRASSO M., ALVAREZ W., RENDA P. (2004) – Implications of fault reactivation and structural inheritance in the cenozoic tectonic evolution of Italy. Bollettino della Società Geologica Italiana, Volume Speciale per il 32° IGC Firenze-2004, 209-222.

Coco, G., Corrao, M., Di Pasquale, M., Occhipinti, R., Petralia, M., Tavarnelli, E. (2012). L’influenza della Linea Scicli-Ragusa sulla tettonica Quaternaria e la pericolosità Geologica presso l’abitato di Scicli (Sicilia sud-orientale). RENDICONTI ONLINE DELLA SOCIETÀ GEOLOGICA ITALIANA, 21(1), 26-28.

L’influenza della Linea Scicli-Ragusa sulla tettonica Quaternaria e la pericolosità Geologica presso l’abitato di Scicli (Sicilia sud-orientale)

Tavarnelli, E.
2012-01-01

Abstract

INTRODUZIONE La nota ha lo scopo di evidenziare la pericolosità geologica lungo una serie di faglie di origine quaternaria riscontrate in rilievi di campagna in un’areale – C. da Imbastita-Zagarone - presente presso la zona SE dell’abitato di Scicli. Tali cinematismi, legati all’importante zona di taglio regionale rappresentata dalla Linea Scicli Ragusa (GHISETTI, 1980), sono rappresentati in affioramento da strutture associate a regimi locali transpressivi e transtensivi ben evidenziati dai rilievi effettuati. Morfologicamente nell’area si riconosce un’estesa sella morfo-tettonica il cui sviluppo è legato ad importanti strutture tettoniche miste di età quaternaria. Nell’area sono state effettuate inoltre una serie di misure strumentali (tomografie sismiche e misure di rumore sismico – Metodo Nakamura) allo scopo rispettivamente di verificare: A) le caratteristiche sismiche dei terreni; le cui variazioni laterali sono state messe in luce grazie all’elaborazione di un certo numero di sismostratigrafie. B) le possibili caratteristiche di amplificazione del sito mettendo in risalto gli specifici evidenti aspetti di pericolosità geologica e sismica del sito dovuti allo stile tettonico ivi presente. La nota pertanto riporta un case-history che vuole porre l’attenzione in un’area particolarmente vulnerabile per la presenza della più importante struttura tettonica dell’altopiano ibleo (linea Scicli-Ragusa) al rischio sismico che, a parere degli scriventi, necessiterebbe di adeguate caratterizzazioni di microzonazione sismica. INQUADRAMENTO GEOLOGICO DELLA SICILIA SE In Sicilia l'avampaese è costituito dal Plateau Ibleo, da tempo considerato parte della crosta continentale africana, ubicato nella parte sud-orientale dell'isola. Il Plateau Ibleo si presenta come un grosso horst allungato in direzione NE-SO e delimitato a NO dall'Avanfossa Gela-Catania e ad oriente dalla Scarpata Ibleo-Maltese; la parte centrale e più elevata del Plateau costituisce l'Altipiano Calcareo sensu strictu, delimitato a NO dal sistema di faglie denominato Comiso-Chiaramonte, che ribassano le successioni carbonatiche al di sotto delle coperture Plio-Quaternarie della Piana di Vittoria, e a SE viene ribassato in corrispondenza della Depressione di Ispica-Capo Passero (sistema Pozzallo-Ispica-Rosolini). L'intero Plateau Ibleo è interessato principalmente da faglie aventi orientazione preferenziale NNE-SSO, NO-SE e E-O. La medesima orientazione si riscontra nel già evidenziato sistema della Linea Scicli-Ragusa, che taglia longitudinalmente l'Altopiano Ibleo e presenta evidenze di trascorrenza destra. L'Altopiano ibleo è costituito da una potente successione carbonatica, di età meso-cenozoica, la cui stratigrafia è ben conosciuta grazie alle numerose trivellazioni petrolifere effettuate negli anni ‘50-‘70 del secolo scorso. In affioramento le successioni maggiormente presenti sono date dalle alternanze calcareo-marnoso-argillose eoceniche-mioceniche delle Formazioni Amerillo, Ragusa e Tellaro. MORFOLOGIA E GEOLOGIA DELL’AREA IN STUDIO La zona di C. da Imbastita-Zagarone è caratterizzata da una morfologia collinare con la presenza di una serie di rilievi isolati i cui assi maggiori si sviluppano in direzione NNE-SSO; il maggiore dei quali è dato da C. zo Pelato e da una serie di selle morfo-tettoniche con asse principale con medesima orientazione coincidente con la zona di taglio principale. In quest’area (Fig. 1) affiorano diffusamente le marne giallastre di età Tortoniana della F. ne Tellaro con, al tetto, spessori variabili di Trubi pliocenici e/o biocalcereniti quaternarie di colore giallo-rossastro a cementazione variabile. EVIDENZE DI NEOTETTONICA Nell’area si riconoscono prevalentemente faglie a componente diretta-trascorrente che risultano tagliare (GRASSO, 1995) terreni di età quaternaria (calcareniti) con direzioni medie NNE-SSO, associate all’importante struttura di taglio conosciuta in letteratura geologia come Linea Scicli-Ragusa. I rilievi di dettaglio condotti in affioramenti-chiave hanno permesso anche di mettere in evidenza una componente di movimento transpressiva nelle deformazioni fragili che interessano le calcareniti di età quaternaria (Fig. 2). Su tali affioramenti è stata eseguita una serie di misure strutturali alla scala mesoscopica in esposizioni significative dal punto di vista cinematico. INDAGINI E RILIEVI L’esecuzione di una serie di indagini di geofisiche di seguito descritte ha permesso di affinare ulteriormente le conoscenze dell’area in studio; in sintesi sono state condotte:  tomografie sismiche in onde P; effettuate nelle zone nelle quali dai rilievi geologico-strutturali era possibile ipotizzare la presenza, al di sotto degli spessori colluviali superficiali, di possibili zone di faglia;  misure di rumore sismico in array; al fine di determinare i possibili fenomeni di amplificazione sismica e la riposta in frequenza di sito oltre le possibili polarizzazioni dei segnali indicativi di presenza di discontinuità tettoniche sepolte sotto le coperture eluviali.  anali di stratigrafie presenti nell’area. I principali risultati delle indagini geofisiche condotte nell’area oggetto di studio sono sinteticamente descritti come segue. Le tomografie sismiche effettuate - con direzione trasversale alla sella morfo-tettonica - hanno permesso di verificare, tramite l’elaborazione di sezioni sismiche interpretate, intervalli di Vp compresi in un range tra 350 m/s e 3000 m/s con profondità di investigazioni di circa 35 metri dal p.c. Le velocità sono così suddividibili: A. Vp <1200 m/s: 1° sismo strato; B. 1200< Vp < 1600 m/s; 2° sismo strato; C. 1600< 2200 < m/s Le tomografie hanno mostrato importanti variazioni laterali della velocità lungo le sezioni che interessano esclusivamente i terreni calcarei-calcarenitico evidenziando una morfologia complessa del substrato, che appare dislocato secondo possibili movimenti diretto. Le misure di rumore sismico mostrano un’evidente polarizzazione (fig. 3) dello stesso rumore sismico in prossimita' di discontinuità tettoniche al di sotto delle coltri superficiali tratti nei quali il vettore del rumore sismico si dispone in direzione circa N-S. La relativa complessità delle distribuzioni azimuthali delle polarizzazioni sembra far evidenziare un assetto strutturale con presenza di possibili ampie fasce di fatturazione che interessano i livelli pleistocenici e potrebbero determinare delle zone di potenziale riattivazione sismogenetica e/o di rottura cosismica. CONCLUSIONI I risultati degli studi illustrati preliminarmente in questa nota hanno consentito di mettere in evidenza gli effetti di pericolosità geologica causata dalla presenza, presso la zona a SE dell’abitato di Scicli (C.da Imbastita–Zagarone), di un’importante sella morfotettonica allungata in direzione NNE-SSO, il cui sviluppo è legato alla presenza di faglie quaternarie riconducibili alla zona di taglio della Linea Scicli-Ragusa. Le faglie iteressano orizzonti calcarenitici di età quaternaria diffusamente affioranti nella zona. La zona di sella è stata attentamente studiata tramite rilievi geologico-strutturali - attraverso la raccolta di dati mesoscopici condotta su un numero significativo di stazioni di misura – che hanno messo in evidenza la presenza di una componente di movimento transpressiva nelle faglie che interessano le calcareniti quaternarie. Le zona è stata inoltre attentamente analizzata grazie all’esecuzione di misure geofisiche (tomografie e misure di rumore sismico) che hanno permesso di elaborare delle sismostratigrafie evidenzianti la presenza di faglie sepolte al di sotto delle coltri colluviali. E’ stato possibile riconoscere, in tali fasce, l’esistenza di particolari condizioni di amplificazione e l’esistenza di ben precisi fenomeni di polarizzazione del segnale in prossimità di discontinuità già indicate dalle sismostratigrafie. Con questa nota si intende pertanto mettere in correlazione le evidenze geologico-strutturali condotte alla scala mesoscopica in affioramenti-chiave, con i dati strumentali di natura geofisica (sismografie tomografiche e misure di rumore sismico), allo scopo di fornire una prima caratterizzazione delle condizioni di pericolosità geologica e rischio sismico dell’area oggetto di studio nei dintorni dell’abitato di Scicli (Ragusa). RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI BARRIER E. (1992) – Tectonic analysis of a flexed foreland: Ragusa Platform. Tectonophysics, 206, 91-111. CILONA A., AGOSTA F., CRISCENTI A., DIPASQUALE M., GIUNTA G., NAPOLI G., OCCHIPINTI R., RENDA P., TONDI E. (2010); “Preliminary of a multiscale structural analysis in an analogue carbonate reservoir (Hyblean Plateaux, Sicily, Italy). EGU2010, Vienna, Maggio 2010. COCO G., CORRAO M. (2002). "Effetti di sito in prossimità di lineamenti geo-strutturali". Geologia tecnica e ambientale 2002 - ROMA. DIPASQUALE M., OCCHIPINTI R. & ZIPELLI C. (2008) - Ragusa asphalt basin (Hyblean Plateau, Sicily): proposal of an ascent model from the deep oilfield. 84° Congresso Nazionale della Società Geologica Italiana, Sassari, 15-17 settembre 2008. DIPASQUALE M. & OCCHIPINTI R. (2008) – Evidences of transpressional tectonics in tertiary sequences of F. ne Ragusa – C. da Streppenosa (Hyblean Plateau, Sicily). Tethys to Mediterranean: a journey of geological discovery, Catania, 3-5/6/2008. GHISETTI F. & VEZZANI L. (1980) – The structural features of the Hyblean Plateau and of the Mount Judica area (South-Eastern Sicily): a microtectonic contribution to the deformation history of the Calabrian Arc. Boll. Soc. Geol. It., 99, 57-102. GRASSO M. (1994) – Neotettonica e principali elementi strutturali del Plateau Ibleo e aree limitrofe. In atti del I Congresso Regionale dell'Ordine dei Geologi di Sicilia, Marina di Ragusa 16-18 Settembre 1994, 65-81. GRASSO M. (1994) – Carta Geologica del Settore Centro-Meridionale dell’Altopiano Ibleo (Provincia di Ragusa); scala 1:50.000. Istituto di Geologia e Geofisica dell’Università di Catania. MILANA G., ROVELLI A., MARSAN P., COCO G., CORRAO M. (2004); Breakdown of similiaty for highly damaging earthquakes in the Mt. A Area, Italy – Convegno annuale G.N.G.T.S.– ROMA . MILANA G., ROVELLI A., COCO G., CORRAO M. & MARSAN P. (2008); The magnitudo of damaging volcanic earthquakes of Mt.Etna: are the commonly used scales adequate?- B.S.S.A. TAVARNELLI E. , BUTLER R. W. H., DECANDIA F. A., CALAMITA F., GRASSO M., ALVAREZ W., RENDA P. (2004) – Implications of fault reactivation and structural inheritance in the cenozoic tectonic evolution of Italy. Bollettino della Società Geologica Italiana, Volume Speciale per il 32° IGC Firenze-2004, 209-222.
2012
Coco, G., Corrao, M., Di Pasquale, M., Occhipinti, R., Petralia, M., Tavarnelli, E. (2012). L’influenza della Linea Scicli-Ragusa sulla tettonica Quaternaria e la pericolosità Geologica presso l’abitato di Scicli (Sicilia sud-orientale). RENDICONTI ONLINE DELLA SOCIETÀ GEOLOGICA ITALIANA, 21(1), 26-28.
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