Il saggio è una introduzione sintetica a tutta l’opera poetica di Andrea Zanzotto, dai suoi esordi nei primi anni Cinquanta fino all’ultimo libro, Conglomerati, del 2009. Inizialmente concepito come un primo invito alla lettura ad uso dei non specialisti, l’elaborato conserva alcune caratteristiche dell’alta divulgazione, quali la leggibilità e l’assenza di notazioni bibliografiche. Tuttavia esso è anche il precipitato della quasi trentennale frequentazione critica di Zanzotto da parte dell’estensore, che è il curatore dell’opera presso l’editore Mondadori. La prospettiva critica è di taglio radicalmente innovativo, incentrandosi sui rapporti che la scrittura di Zanzotto intrattiene con i saperi tradizionali di tipo latamente religioso o iniziatico, magico-ermetico, cabalistico fin dagli anni Quaranta, quando venne in contatto con i seguaci del grande visionario Swedenborg. A causa della evidente laicità dell’autore, questi rapporti, e la loro centralità per la visione del mondo di Zanzotto, sono stati sostanzialmente ignorati dalla critica per decenni. In realtà, alla luce soprattutto del loro affiorare eplicito nell’ultima produzione dell’autore (Sovrimpressioni, del 2001, e Conglomerati), il saggio permette di identificare questo genere di tradizione come l’asse portante di moltissime figurazioni zanzottiane e lo elegge a collettore specifico di gran parte delle ossessioni tematiche del poeta, a partire dallo stesso interesse per la scienza e la tecnologia, passando per la centralità del linguaggio e delle sue origini o per le grandi tematiche etno antropologiche che questa poesia assume consapevolmente su di sé.

DAL BIANCO, S. (2013). La religio di Zanzotto tra scienza e poesia [in Dirti "Zanzotto": Zanzotto e Bologna]. In Dirti "Zanzotto": Zanzotto e Bologna (1983-2011) (pp. 59-74). Varese : Nuova Editrice Magenta.

La religio di Zanzotto tra scienza e poesia [in Dirti "Zanzotto": Zanzotto e Bologna]

DAL BIANCO, STEFANO
2013-01-01

Abstract

Il saggio è una introduzione sintetica a tutta l’opera poetica di Andrea Zanzotto, dai suoi esordi nei primi anni Cinquanta fino all’ultimo libro, Conglomerati, del 2009. Inizialmente concepito come un primo invito alla lettura ad uso dei non specialisti, l’elaborato conserva alcune caratteristiche dell’alta divulgazione, quali la leggibilità e l’assenza di notazioni bibliografiche. Tuttavia esso è anche il precipitato della quasi trentennale frequentazione critica di Zanzotto da parte dell’estensore, che è il curatore dell’opera presso l’editore Mondadori. La prospettiva critica è di taglio radicalmente innovativo, incentrandosi sui rapporti che la scrittura di Zanzotto intrattiene con i saperi tradizionali di tipo latamente religioso o iniziatico, magico-ermetico, cabalistico fin dagli anni Quaranta, quando venne in contatto con i seguaci del grande visionario Swedenborg. A causa della evidente laicità dell’autore, questi rapporti, e la loro centralità per la visione del mondo di Zanzotto, sono stati sostanzialmente ignorati dalla critica per decenni. In realtà, alla luce soprattutto del loro affiorare eplicito nell’ultima produzione dell’autore (Sovrimpressioni, del 2001, e Conglomerati), il saggio permette di identificare questo genere di tradizione come l’asse portante di moltissime figurazioni zanzottiane e lo elegge a collettore specifico di gran parte delle ossessioni tematiche del poeta, a partire dallo stesso interesse per la scienza e la tecnologia, passando per la centralità del linguaggio e delle sue origini o per le grandi tematiche etno antropologiche che questa poesia assume consapevolmente su di sé.
2013
9788888903354
DAL BIANCO, S. (2013). La religio di Zanzotto tra scienza e poesia [in Dirti "Zanzotto": Zanzotto e Bologna]. In Dirti "Zanzotto": Zanzotto e Bologna (1983-2011) (pp. 59-74). Varese : Nuova Editrice Magenta.
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