Creato cardinale di Santa Maria in Portico da papa Leone X, il Dovizi è stato uno dei personaggi più importanti e influenti del nostro Rinascimento, grande amico di Raffaello. Grazie al fratello Piero, cancelliere privato di Lorenzo De' Medici, Bernardo, all’età di soli 10 anni, entrò alla corte del Magnifico, conquistando in breve tempo la fiducia e la simpatia della casata fiorentina al punto da diventare lui stesso cancelliere mediceo a da ricevere, nel 1488, dallo stesso Lorenzo, la sua prima missione diplomatica. Da questo momento in poi la vita del futuro cardinale si avvia verso una prestigiosa carriera politica, ininterrottamente legata alla famiglia Medici. Proprio a Firenze Bernardo entrerà in contatto con il gusto raffinato della corte di Lorenzo, acquisendo un'intima educazione umanistica e apprendendo l'amore per l'arte e per la bellezza classica, tanto care allo stesso Lorenzo. Contemporaneamente il cardinale strinse amicizia con gli intellettuali del tempo quali Poliziano e Marsilio Ficino, che lo introdusse alla nuova Accademia Platonica della villa di Careggi, da lui fondata nel 1459. Dopo quella di Firenze il Dovizi frequenterà anche la splendida corte di Urbino, entrando in contatto con Pietro Bembo, Baldassar Castiglione, Trivulzio, Giuliano de' Medici, Francesco di Giorgio Martini, Lodovico Ariosto, Gian Cristoforo Romano e lo stesso Raffaello. Il 1513 è un’altra data importante per Bernardo; è l’anno in cui il figlio di Lorenzo il Magnifico, il cardinale Giovanni de' Medici ascende alla cattedra di S.Pietro con il nome di Leone X grazie anche all’impegno dello stesso Dovizi. Da parte sua il papa medici non dimenticò il contributo di Bernardo e, nel medesimo anno, nominò il Bibbiena: tesoriere generale, capo della politica della chiesa, cardinale col titolo di S.Maria in Portico e, il 1 luglio dell'anno successivo, protettore della Santa Casa di Loreto. Il Dovizi ha finalmente realizzato il suo sogno, è definitivamente a Roma, capitale europea della cultura umanistica e all'apice della sua carriera, diventando uno dei protagonisti della corte di Leone X. Il rapporto di amicizia e confidenza tra il cardinale e Raffaello fu ben più profondo dei soliti fra artista e committente. La testimonianza del rapporto privilegiato che il cardinale ebbe con Raffaello è data anche da alcuni dipinti tra i quali meritano di essere ricordati il magnifico ritratto di Dona Isabel de Requesens, oggi al Louvre, che il Dovizi commissionò appunto a Raffaello per farne omaggio a Francesco I in occasione della sua missione in Francia nel 1518 e la Madonna col Bambino, sempre di Raffaello, conservata dal Bibbiena nella sua camera da letto. La 'stufetta' e la loggia del Bibbiena sono le uniche testimonianze superstiti dell'appartamento in Vaticano concesso da papa Leone X al Dovizi: il criterio guida della decorazione della Stufetta, piccolo gioiello dell’età rinascimentale, interamente dettato dallo stesso cardinale, è una ripresa dell'arte classica. La Loggetta del Cardinal Bibbiena, invece, realizzata anch'essa sul modello della Domus Aurea è, insieme alla 'stufetta', uno dei primi esempi di decorazione a grottesca. Nel 1516 Raffaello rappresentò il cardinal Bibbiena nella 'Stanza' dell'Incendio di Borgo, precisamente nella Battaglia di Ostia.

Torriti, P. (2014). Il cardinal Bibbiena, Raffaello e glii artisti del suo tempo. In Il Bibbiena. Un cardinale nel Rinascimento (pp. 52-71). Bibbiena : Mazzafirra Editrice.

Il cardinal Bibbiena, Raffaello e glii artisti del suo tempo

TORRITI, PAOLO
2014-01-01

Abstract

Creato cardinale di Santa Maria in Portico da papa Leone X, il Dovizi è stato uno dei personaggi più importanti e influenti del nostro Rinascimento, grande amico di Raffaello. Grazie al fratello Piero, cancelliere privato di Lorenzo De' Medici, Bernardo, all’età di soli 10 anni, entrò alla corte del Magnifico, conquistando in breve tempo la fiducia e la simpatia della casata fiorentina al punto da diventare lui stesso cancelliere mediceo a da ricevere, nel 1488, dallo stesso Lorenzo, la sua prima missione diplomatica. Da questo momento in poi la vita del futuro cardinale si avvia verso una prestigiosa carriera politica, ininterrottamente legata alla famiglia Medici. Proprio a Firenze Bernardo entrerà in contatto con il gusto raffinato della corte di Lorenzo, acquisendo un'intima educazione umanistica e apprendendo l'amore per l'arte e per la bellezza classica, tanto care allo stesso Lorenzo. Contemporaneamente il cardinale strinse amicizia con gli intellettuali del tempo quali Poliziano e Marsilio Ficino, che lo introdusse alla nuova Accademia Platonica della villa di Careggi, da lui fondata nel 1459. Dopo quella di Firenze il Dovizi frequenterà anche la splendida corte di Urbino, entrando in contatto con Pietro Bembo, Baldassar Castiglione, Trivulzio, Giuliano de' Medici, Francesco di Giorgio Martini, Lodovico Ariosto, Gian Cristoforo Romano e lo stesso Raffaello. Il 1513 è un’altra data importante per Bernardo; è l’anno in cui il figlio di Lorenzo il Magnifico, il cardinale Giovanni de' Medici ascende alla cattedra di S.Pietro con il nome di Leone X grazie anche all’impegno dello stesso Dovizi. Da parte sua il papa medici non dimenticò il contributo di Bernardo e, nel medesimo anno, nominò il Bibbiena: tesoriere generale, capo della politica della chiesa, cardinale col titolo di S.Maria in Portico e, il 1 luglio dell'anno successivo, protettore della Santa Casa di Loreto. Il Dovizi ha finalmente realizzato il suo sogno, è definitivamente a Roma, capitale europea della cultura umanistica e all'apice della sua carriera, diventando uno dei protagonisti della corte di Leone X. Il rapporto di amicizia e confidenza tra il cardinale e Raffaello fu ben più profondo dei soliti fra artista e committente. La testimonianza del rapporto privilegiato che il cardinale ebbe con Raffaello è data anche da alcuni dipinti tra i quali meritano di essere ricordati il magnifico ritratto di Dona Isabel de Requesens, oggi al Louvre, che il Dovizi commissionò appunto a Raffaello per farne omaggio a Francesco I in occasione della sua missione in Francia nel 1518 e la Madonna col Bambino, sempre di Raffaello, conservata dal Bibbiena nella sua camera da letto. La 'stufetta' e la loggia del Bibbiena sono le uniche testimonianze superstiti dell'appartamento in Vaticano concesso da papa Leone X al Dovizi: il criterio guida della decorazione della Stufetta, piccolo gioiello dell’età rinascimentale, interamente dettato dallo stesso cardinale, è una ripresa dell'arte classica. La Loggetta del Cardinal Bibbiena, invece, realizzata anch'essa sul modello della Domus Aurea è, insieme alla 'stufetta', uno dei primi esempi di decorazione a grottesca. Nel 1516 Raffaello rappresentò il cardinal Bibbiena nella 'Stanza' dell'Incendio di Borgo, precisamente nella Battaglia di Ostia.
2014
9788890773860
Torriti, P. (2014). Il cardinal Bibbiena, Raffaello e glii artisti del suo tempo. In Il Bibbiena. Un cardinale nel Rinascimento (pp. 52-71). Bibbiena : Mazzafirra Editrice.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/46231
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo