Con la sentenza n. 234/94, la Corte ha dichiarato infondata la questione di legittimità costituzionale di una legge della Regione Lombardia, in materia di pubblici concorsi. Tale decisione, seppur di rigetto, offre lo spunto per alcune considerazioni sulla giurisprudenza costituzionale in materia di buon andamento, principio caratterizzato da " mobili confini". L'A. innanzitutto, affronta il problema della possibilità da parte della Corte di ricercare un contenuto positivo del principio di buon andamento. In secondo luogo, si sofferma sullo stretto collegamento tra controllo di ragionevolezza e principio di buon andamento e sulla necessità di emancipare quest' ultimo dal sindacato di ragionevolezza, al fine di utilizzare l' art. 97 direttamente come norma parametro di raffronto. In terzo luogo, procede ad un veloce esame della giurisprudenza costituzionale in materia di pubblici concorsi , per rilevare che la Corte, in questo ambito, riesce ad applicare in maniera più incisiva i principi di imparzialità e buon andamento, collegando il I comma dell' art. 97 con il III comma. Infine analizza il rapporto tra concorsi pubblici e valorizzazione della preparazione tecnica-professionale, per valutare se la scelta della Corte possa considerarsi in linea con l' attuale assetto legislativo, che potrebbe costituire un proficuo strumento per "riempire" di significato una formula "elastica" qual è il principio di buon andamento

Bindi, E. (1994). Legittimità costituzionale e modalità di attuazione legislativa del principio di buon andamento. GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE, 5, 3174-3184.

Legittimità costituzionale e modalità di attuazione legislativa del principio di buon andamento

BINDI, ELENA
1994-01-01

Abstract

Con la sentenza n. 234/94, la Corte ha dichiarato infondata la questione di legittimità costituzionale di una legge della Regione Lombardia, in materia di pubblici concorsi. Tale decisione, seppur di rigetto, offre lo spunto per alcune considerazioni sulla giurisprudenza costituzionale in materia di buon andamento, principio caratterizzato da " mobili confini". L'A. innanzitutto, affronta il problema della possibilità da parte della Corte di ricercare un contenuto positivo del principio di buon andamento. In secondo luogo, si sofferma sullo stretto collegamento tra controllo di ragionevolezza e principio di buon andamento e sulla necessità di emancipare quest' ultimo dal sindacato di ragionevolezza, al fine di utilizzare l' art. 97 direttamente come norma parametro di raffronto. In terzo luogo, procede ad un veloce esame della giurisprudenza costituzionale in materia di pubblici concorsi , per rilevare che la Corte, in questo ambito, riesce ad applicare in maniera più incisiva i principi di imparzialità e buon andamento, collegando il I comma dell' art. 97 con il III comma. Infine analizza il rapporto tra concorsi pubblici e valorizzazione della preparazione tecnica-professionale, per valutare se la scelta della Corte possa considerarsi in linea con l' attuale assetto legislativo, che potrebbe costituire un proficuo strumento per "riempire" di significato una formula "elastica" qual è il principio di buon andamento
1994
Bindi, E. (1994). Legittimità costituzionale e modalità di attuazione legislativa del principio di buon andamento. GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE, 5, 3174-3184.
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