Giornalismo e Università

L’antica storia dell’Università di Siena trovò nel Risorgimento una stagione di grande fermento ideale, culminata nella partecipazione di studenti e professori della Guardia Universitaria alla battaglia di Curtatone e Montanara durante la prima guerra d’indipendenza. Dall’occupazione francese sul finire del ‘700 al compimento dell’Unità nazionale, lo Studio senese costituì il centro propulsore nella diffusione di idee giacobine, carbonare, mazzinane, offrendo inoltre una significativa adesione al neo-guelfismo ispirato da Vincenzo Gioberti. Contribuì così a radicare i valori di libertà, indipendenza, partecipazione civile e politica che segnarono la complessiva vicenda risorgimentale, collegandosi anche ai tradizionali valori di autonomia e civiltà della storia cittadina. La mostra e il catalogo sull’Università di Siena nel Risorgimento collocano l’ambiente universitario nel più generale contesto senese dell’epoca, in cui del resto l’Ateneo era ancora protagonista. Gli universitari ricoprirono infatti un ruolo centrale nel processo di modernizzazione e di sviluppo delle comunicazioni - emblematico di quella più generale impronta modernizzatrice di cui il Risorgimento fu portatore sul piano nazionale. Altrettanto rilevante fu il loro impegno nella creazione di una opinione pubblica italiana, collaborando ai più prestigiosi periodici toscani, creando nuovi giornali a Siena e partecipando incisivamente al dibattito politico e giuridico durante tutto il percorso verso l’unificazione.