ITALIANO Grammatiche e vocabolari italiani attuali, in linea con l’uso contemporaneo, avvertono che la forma del pronome personale che segue come in un secondo termine di paragone è sempre me, te, lui e mai io, tu, egli, anche quando il primo termine di paragone è rappresentato da un soggetto. L’uso italiano due e trecentesco invece accoglieva più spesso il tipo come io, tu, egli. Benché nella lingua della prosa il modulo moderno abbia intaccato il primato di quello antico fin dal Cinquecento, per secoli la tradizione normativa ha continuato a presentare quest’ultimo come una struttura ricorrente, determinando così una sorta di «deriva normativa» esauritasi solo nel Novecento. ENGLISH Present-day Italian grammars and dictionaries, describing contemporary Italian, point out that the correct form of the personal pronoun following come in the second term of comparison is always me, te, lui and never io, tu, egli, even when the first term of comparison is the subject of the phrase. In thirteenth and fourteenth century Italian instead, it was more frequent the construction come io, tu, egli. Even if since the sixteenth century in prose writings the first construction has prevailed over the second one, for centuries Italian grammars have kept on presenting the old construction as a regular phenomenon. Only in the twentieth century this misrepresentation of Italian usage has disappeared from grammars.

Patota, G. (2008). 'Come io’ / ‘come me’, il lavoro di Bembo e la deriva normativa. ZEITSCHRIFT FÜR ROMANISCHE PHILOLOGIE, CXXIV, 283-317 [10.1515/zrph.2008.026].

'Come io’ / ‘come me’, il lavoro di Bembo e la deriva normativa

PATOTA, GIUSEPPE
2008-01-01

Abstract

ITALIANO Grammatiche e vocabolari italiani attuali, in linea con l’uso contemporaneo, avvertono che la forma del pronome personale che segue come in un secondo termine di paragone è sempre me, te, lui e mai io, tu, egli, anche quando il primo termine di paragone è rappresentato da un soggetto. L’uso italiano due e trecentesco invece accoglieva più spesso il tipo come io, tu, egli. Benché nella lingua della prosa il modulo moderno abbia intaccato il primato di quello antico fin dal Cinquecento, per secoli la tradizione normativa ha continuato a presentare quest’ultimo come una struttura ricorrente, determinando così una sorta di «deriva normativa» esauritasi solo nel Novecento. ENGLISH Present-day Italian grammars and dictionaries, describing contemporary Italian, point out that the correct form of the personal pronoun following come in the second term of comparison is always me, te, lui and never io, tu, egli, even when the first term of comparison is the subject of the phrase. In thirteenth and fourteenth century Italian instead, it was more frequent the construction come io, tu, egli. Even if since the sixteenth century in prose writings the first construction has prevailed over the second one, for centuries Italian grammars have kept on presenting the old construction as a regular phenomenon. Only in the twentieth century this misrepresentation of Italian usage has disappeared from grammars.
2008
Patota, G. (2008). 'Come io’ / ‘come me’, il lavoro di Bembo e la deriva normativa. ZEITSCHRIFT FÜR ROMANISCHE PHILOLOGIE, CXXIV, 283-317 [10.1515/zrph.2008.026].
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