Uno degli intenti del libro è di ricercare ed esplicitare collegamenti, isomorfismi, analogie tra i principali approcci che hanno caratterizzato la ricerca sugli effetti dei media dai primordi adi oggi così da rendere confrontabili teorie e metodi situati su piani apparentemente molto diversi e distanti, ma aventi invece ascendenze teorico-concettuali in buona parte simili. In sintesi, il tentativo è quello di ricondurre i molteplici filoni della ricerca (teorica ed empirica), nei diversi periodi sopra accennati, a pochi, generali paradigmi delineandone, con lo sviluppo storico, anche e sopratutto quello epistemologico. Una prima linea di trattazione adottata è quella di mettere a fuoco il percorso storico tramite il quale si è pervenuti alle attuali teorie sugli effetti, e più in particolare alla concezione generale ad esse più o meno esplicitamente sottostante. Una seconda linea di trattazione ha evidenziato come alcuni punti nodali delle teorie sugli effetti derivino dall'assunzione - esplicita o implicita, parziale o totale, consapevole o inconsapevole - di punti di vista e paradigmi tipici della sociologia e della psicologia. Il concetto di paradigma viene adoprato, come è noto, in varie accezioni, che Kuhn (1969) riconduce sostanzialmente a due: una, di carattere sociologico, che si riferisce "all'intera costellazione di credenze, valori, tecniche e così via condivisa dai membri di una data comunità" (scientifica); l'altra, più specifica, che denota "una sorta di elemento di quella costellazione", vale a dire una particolare modalità di approccio alla soluzione di certe questioni che può essere presa a modello per affrontare questioni analoghe. Egli adotta il termine di "matrice disciplinare" per la prima accezione e di "esemplare" per la seconda. Nel presente saggio il concetto di paradigma è stato affrontato in entrambe le accezioni: esse infatti sono distinguibili, ad avviso dell’autore, solo fino ad un certo punto, essendo di fatto, nell'evoluzione della conoscenza scientifica, strettamente interrelate. Questo è, appunto, uno degli assunti da cui parte il presente lavoro, nel corso del quale si è voluto evidenziare questa reciproca influenza con specifico riferimento al campo della communication research. Nonostante il quadro semplicistico e spesso partigiano delineato da molti manuali e saggi in proposito, la communication research non si sia originata e sviluppata nell'ambito di una sola, particolare disciplina (sia essa la psicologia o la sociologia e la tesi qui sostienuta è che fin dall'inizio ambedue i campi hanno sempre e simultaneamente influenzato il modo di impostare, affrontare e spiegare il problema degli effetti delle comunicazioni di massa. Per ovvi motivi, si sono prese in considerazione solo le tracce più evidenti e significative di tali comunanze o "collaborazioni", di cui, peraltro, gli studiosi dell'epoca, gli "utilizzatori" ma anche i fondatori stessi delle varie teorie e metodologie, non appaiono poi molto consapevoli; anzi, è verosimile che quanto più un approccio è stato dichiaratamente e rigidamente monodisciplinare, tanto più le influenze dell'altra disciplina vadano ricercate in profondità, a livello "inconscio" e/o acritico - nei presupposti, nel dato per scontato etc. Del resto, questo scambio sotterraneo - peraltro quasi sempre negato dai difensori della purezza e dell'isolamento disciplinare - è sempre avvenuto anche riguardo ad altri campi di indagine. Infine, evidenziato lo stretto legame tra le suddette discipline, la parte conclusiva del testo affronta la questione di come sia possibile e anzi indispensabile pervenire ad un esplicito e consapevole approccio interdisciplinare nello studio degli effetti dei media.

Cheli, E. (1992). La realtà mediata. L'influenza dei mass media tra persuasione e costruzione sociale della realtà. MILANO : Franco Angeli.

La realtà mediata. L'influenza dei mass media tra persuasione e costruzione sociale della realtà

CHELI, ENRICO
1992-01-01

Abstract

Uno degli intenti del libro è di ricercare ed esplicitare collegamenti, isomorfismi, analogie tra i principali approcci che hanno caratterizzato la ricerca sugli effetti dei media dai primordi adi oggi così da rendere confrontabili teorie e metodi situati su piani apparentemente molto diversi e distanti, ma aventi invece ascendenze teorico-concettuali in buona parte simili. In sintesi, il tentativo è quello di ricondurre i molteplici filoni della ricerca (teorica ed empirica), nei diversi periodi sopra accennati, a pochi, generali paradigmi delineandone, con lo sviluppo storico, anche e sopratutto quello epistemologico. Una prima linea di trattazione adottata è quella di mettere a fuoco il percorso storico tramite il quale si è pervenuti alle attuali teorie sugli effetti, e più in particolare alla concezione generale ad esse più o meno esplicitamente sottostante. Una seconda linea di trattazione ha evidenziato come alcuni punti nodali delle teorie sugli effetti derivino dall'assunzione - esplicita o implicita, parziale o totale, consapevole o inconsapevole - di punti di vista e paradigmi tipici della sociologia e della psicologia. Il concetto di paradigma viene adoprato, come è noto, in varie accezioni, che Kuhn (1969) riconduce sostanzialmente a due: una, di carattere sociologico, che si riferisce "all'intera costellazione di credenze, valori, tecniche e così via condivisa dai membri di una data comunità" (scientifica); l'altra, più specifica, che denota "una sorta di elemento di quella costellazione", vale a dire una particolare modalità di approccio alla soluzione di certe questioni che può essere presa a modello per affrontare questioni analoghe. Egli adotta il termine di "matrice disciplinare" per la prima accezione e di "esemplare" per la seconda. Nel presente saggio il concetto di paradigma è stato affrontato in entrambe le accezioni: esse infatti sono distinguibili, ad avviso dell’autore, solo fino ad un certo punto, essendo di fatto, nell'evoluzione della conoscenza scientifica, strettamente interrelate. Questo è, appunto, uno degli assunti da cui parte il presente lavoro, nel corso del quale si è voluto evidenziare questa reciproca influenza con specifico riferimento al campo della communication research. Nonostante il quadro semplicistico e spesso partigiano delineato da molti manuali e saggi in proposito, la communication research non si sia originata e sviluppata nell'ambito di una sola, particolare disciplina (sia essa la psicologia o la sociologia e la tesi qui sostienuta è che fin dall'inizio ambedue i campi hanno sempre e simultaneamente influenzato il modo di impostare, affrontare e spiegare il problema degli effetti delle comunicazioni di massa. Per ovvi motivi, si sono prese in considerazione solo le tracce più evidenti e significative di tali comunanze o "collaborazioni", di cui, peraltro, gli studiosi dell'epoca, gli "utilizzatori" ma anche i fondatori stessi delle varie teorie e metodologie, non appaiono poi molto consapevoli; anzi, è verosimile che quanto più un approccio è stato dichiaratamente e rigidamente monodisciplinare, tanto più le influenze dell'altra disciplina vadano ricercate in profondità, a livello "inconscio" e/o acritico - nei presupposti, nel dato per scontato etc. Del resto, questo scambio sotterraneo - peraltro quasi sempre negato dai difensori della purezza e dell'isolamento disciplinare - è sempre avvenuto anche riguardo ad altri campi di indagine. Infine, evidenziato lo stretto legame tra le suddette discipline, la parte conclusiva del testo affronta la questione di come sia possibile e anzi indispensabile pervenire ad un esplicito e consapevole approccio interdisciplinare nello studio degli effetti dei media.
1992
9788820475550
Cheli, E. (1992). La realtà mediata. L'influenza dei mass media tra persuasione e costruzione sociale della realtà. MILANO : Franco Angeli.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/16452
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo