Il saggio in questione inizia sottolineando come i livelli di conflittualità macro e micro sociale stiano aumentando, in questo inizio di millennio, assumendo forme atipiche e di complessa gestione mentre le procedure tradizionalmente adottate per gestire e contenere i conflitti mostrano sempre più la loro inefficacia. Si rende pertanto necessaria l’elaborazione di nuove e più adeguate metodologie di prevenzione e di gestione costruttiva dei conflitti. Segue una breve panoramica storica sulla nascita ed evoluzione degli studi e dei metodi inerenti l’analisi e gestione dei conflitti macro e microsociali, iniziando da quelli internazionali, subito dopo la seconda guerra mondiale, per poi arrivare a quelli interculturali e interpersonali in tempi leggermente più recenti. L'autore si focalizza quindi sul ruolo dell’educazione e su come, attraverso appropriate metodologie formative sia possibile sviluppare migliori competenze comunicativo-relazionali, aprirsi a sistemi culturali differenti da quelli di origine, cambiare gli atteggiamenti e le credenze riguardo alla violenza incentivando quelli sulla collaborazione e cooperazione, apprendere nuovi e più costruttivi modi di gestire i conflitti, siano essi intrapersonali, interpersonali, interculturali o internazionali. Sebbene l’idea che sia possibile gestire costruttivamente i conflitti è piuttosto recente, e ancor più recente è la ricerca scientifica in materia; i risultati sinora conseguiti sono assai incoraggianti e proprio partendo da tali considerazioni dal 2001è stato attivato presso l’Università di Siena, su iniziativa dell’autore, uno specifico progetto di ricerca e alta formazione sui processi relazionali e la gestione dei conflitti di cui vengono illustrati presupposti teorici e linee metodologiche. Tale progetto – denominato CO.R.EM. (acronimo di comunicazione, relazioni, emozioni) – ha prodotto numerose esperienze formative pilota tra cui il primo master universitario italiano sulle relazioni interpersonali e la gestione dei conflitti (varie edizioni) e la prima (e per ora unica) Scuola di dottorato di ricerca in “Studi per la pace e risoluzione dei conflitti” articolata in due distinte sezioni, una sui conflitti internazionali e una su quelli interculturali e interpersonali (di cui sono stati completati 3 cicli). Dopo aver fornito alcuni cenni sui presupposti teorici e metodologici seguiti da tali corsi ne vengono illustrati in sintesi i programmi formativi e i risultati conseguiti.

Cheli, E. (2009). Formazione relazionale e gestione costruttiva dei conflitti. Riflessioni metodologiche. In La formazione universitaria alla ricerca. Contesti ed esperienze nelle scienze dell'educazione (pp. 253-260). MILANO : Franco Angeli.

Formazione relazionale e gestione costruttiva dei conflitti. Riflessioni metodologiche

CHELI, ENRICO
2009-01-01

Abstract

Il saggio in questione inizia sottolineando come i livelli di conflittualità macro e micro sociale stiano aumentando, in questo inizio di millennio, assumendo forme atipiche e di complessa gestione mentre le procedure tradizionalmente adottate per gestire e contenere i conflitti mostrano sempre più la loro inefficacia. Si rende pertanto necessaria l’elaborazione di nuove e più adeguate metodologie di prevenzione e di gestione costruttiva dei conflitti. Segue una breve panoramica storica sulla nascita ed evoluzione degli studi e dei metodi inerenti l’analisi e gestione dei conflitti macro e microsociali, iniziando da quelli internazionali, subito dopo la seconda guerra mondiale, per poi arrivare a quelli interculturali e interpersonali in tempi leggermente più recenti. L'autore si focalizza quindi sul ruolo dell’educazione e su come, attraverso appropriate metodologie formative sia possibile sviluppare migliori competenze comunicativo-relazionali, aprirsi a sistemi culturali differenti da quelli di origine, cambiare gli atteggiamenti e le credenze riguardo alla violenza incentivando quelli sulla collaborazione e cooperazione, apprendere nuovi e più costruttivi modi di gestire i conflitti, siano essi intrapersonali, interpersonali, interculturali o internazionali. Sebbene l’idea che sia possibile gestire costruttivamente i conflitti è piuttosto recente, e ancor più recente è la ricerca scientifica in materia; i risultati sinora conseguiti sono assai incoraggianti e proprio partendo da tali considerazioni dal 2001è stato attivato presso l’Università di Siena, su iniziativa dell’autore, uno specifico progetto di ricerca e alta formazione sui processi relazionali e la gestione dei conflitti di cui vengono illustrati presupposti teorici e linee metodologiche. Tale progetto – denominato CO.R.EM. (acronimo di comunicazione, relazioni, emozioni) – ha prodotto numerose esperienze formative pilota tra cui il primo master universitario italiano sulle relazioni interpersonali e la gestione dei conflitti (varie edizioni) e la prima (e per ora unica) Scuola di dottorato di ricerca in “Studi per la pace e risoluzione dei conflitti” articolata in due distinte sezioni, una sui conflitti internazionali e una su quelli interculturali e interpersonali (di cui sono stati completati 3 cicli). Dopo aver fornito alcuni cenni sui presupposti teorici e metodologici seguiti da tali corsi ne vengono illustrati in sintesi i programmi formativi e i risultati conseguiti.
2009
9788856815184
Cheli, E. (2009). Formazione relazionale e gestione costruttiva dei conflitti. Riflessioni metodologiche. In La formazione universitaria alla ricerca. Contesti ed esperienze nelle scienze dell'educazione (pp. 253-260). MILANO : Franco Angeli.
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