Il corpus delle leggi antisemite, che dall'autunno 1938 distrusse l'ordine statutario italiano, con il collasso dell'uguaglianza giuridica dei cittadini, fu discusso dai giuristi e applicato dai giudici; taluni tentarono di ridurne il danno in virtù di una interpretazione restrittiva, in nome dei principi generali dell'ordinamento rispetto a leggi speciali; altri ne celebrarono il connotato squisitamente politico, ma non giuridico, il tentativo di Mussolini di fondare lo Stato totalitario- progetto 'imperfetto'- sull'italiano di razza fascista. La Pira, Orrei, Rotondi stigmatizzarono l'ingiustizia in forma di legge, argomento ripreso da molti alla caduta del fascismo, Calamndrei, Jemolo, Del Vecchio. L'esperienza antisemita segnò il dibattito alla Costituente e la Costituzione, scandì il 'ritorno' di Antigone e del diritto naturale, la fondazione dei diritti umani tramite la condanna dei crimini contro l'umanità; Ascarelli, che aveva lasciato l'Italia per sfuggire alle persecuzione, nel 1955 legò a quell'esperienza il senso critico dell'interprete di fornte alla legge ingiusta (Radbruch, Vassalli)

Colao, F. (2019). I giuristi tra le "leggi razziali ingiuste", "conformi alla legge e dunque giuridicamente giuste per definizione", Antigone e Porzia (1938-1955). In M. Perini (a cura di), L'Italia a 80 anni dalle leggi antiebraiche e a 70 dalla Costituzione (pp. 131-190). Pisa.

I giuristi tra le "leggi razziali ingiuste", "conformi alla legge e dunque giuridicamente giuste per definizione", Antigone e Porzia (1938-1955)

Floriana Colao
2019-01-01

Abstract

Il corpus delle leggi antisemite, che dall'autunno 1938 distrusse l'ordine statutario italiano, con il collasso dell'uguaglianza giuridica dei cittadini, fu discusso dai giuristi e applicato dai giudici; taluni tentarono di ridurne il danno in virtù di una interpretazione restrittiva, in nome dei principi generali dell'ordinamento rispetto a leggi speciali; altri ne celebrarono il connotato squisitamente politico, ma non giuridico, il tentativo di Mussolini di fondare lo Stato totalitario- progetto 'imperfetto'- sull'italiano di razza fascista. La Pira, Orrei, Rotondi stigmatizzarono l'ingiustizia in forma di legge, argomento ripreso da molti alla caduta del fascismo, Calamndrei, Jemolo, Del Vecchio. L'esperienza antisemita segnò il dibattito alla Costituente e la Costituzione, scandì il 'ritorno' di Antigone e del diritto naturale, la fondazione dei diritti umani tramite la condanna dei crimini contro l'umanità; Ascarelli, che aveva lasciato l'Italia per sfuggire alle persecuzione, nel 1955 legò a quell'esperienza il senso critico dell'interprete di fornte alla legge ingiusta (Radbruch, Vassalli)
2019
Colao, F. (2019). I giuristi tra le "leggi razziali ingiuste", "conformi alla legge e dunque giuridicamente giuste per definizione", Antigone e Porzia (1938-1955). In M. Perini (a cura di), L'Italia a 80 anni dalle leggi antiebraiche e a 70 dalla Costituzione (pp. 131-190). Pisa.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1070853