“Amputazioni, disarticolazioni e protesi”. Dai cataloghi di strumenti d’epoca al fondo Giuliano Vanghetti. La ricerca mette in luce come la Grande Guerra abbia influito sensibilmente sull’approccio chirurgico a eventi traumatici, sulle tecniche di amputazione e sullo sviluppo delle protesi. Partendo dai cataloghi – che fanno parte della biblioteca specialistica del Museo di Strumentaria medica dell’Ateneo senese – delle ditte che all’epoca costruivano strumenti chirurgici e dispositivi protesici, l’analisi si allarga a considerare, attraverso il materiale originale conservato presso il “Fondo Vanghetti” a Empoli, l’esperienza particolarmente innovativa del medico toscano Giuliano Vanghetti e delle sue “protesi cinematiche”. Vanghetti è stato il primo a delineare e a realizzare agli inizi del Novecento operazioni chirurgiche per consentire ai pazienti di muovere protesi (al tempo meccaniche) sfruttando i movimenti naturali dei muscoli residui. L’idea di utilizzare ciò che resta della dinamica naturale di un arto per muovere la protesi collegata direttamente ai muscoli e ai tendini resta oggi, a più di un secolo di distanza, alla base della neuroprotesica.

Orsini, D., Luisa Valacchi, M., Vannozzi, F. (2018). “Amputazioni, disarticolazioni e protesi”. Dai cataloghi di strumenti d’epoca al Fondo Giuliano Vanghetti. In A. Cozza (a cura di), Le collezioni pubbliche e private di cultura materiale della Medicina nella Grande Guerra (pp. 135-139). Padova : CLEUP.

“Amputazioni, disarticolazioni e protesi”. Dai cataloghi di strumenti d’epoca al Fondo Giuliano Vanghetti

Davide Orsini;Francesca Vannozzi
2018-01-01

Abstract

“Amputazioni, disarticolazioni e protesi”. Dai cataloghi di strumenti d’epoca al fondo Giuliano Vanghetti. La ricerca mette in luce come la Grande Guerra abbia influito sensibilmente sull’approccio chirurgico a eventi traumatici, sulle tecniche di amputazione e sullo sviluppo delle protesi. Partendo dai cataloghi – che fanno parte della biblioteca specialistica del Museo di Strumentaria medica dell’Ateneo senese – delle ditte che all’epoca costruivano strumenti chirurgici e dispositivi protesici, l’analisi si allarga a considerare, attraverso il materiale originale conservato presso il “Fondo Vanghetti” a Empoli, l’esperienza particolarmente innovativa del medico toscano Giuliano Vanghetti e delle sue “protesi cinematiche”. Vanghetti è stato il primo a delineare e a realizzare agli inizi del Novecento operazioni chirurgiche per consentire ai pazienti di muovere protesi (al tempo meccaniche) sfruttando i movimenti naturali dei muscoli residui. L’idea di utilizzare ciò che resta della dinamica naturale di un arto per muovere la protesi collegata direttamente ai muscoli e ai tendini resta oggi, a più di un secolo di distanza, alla base della neuroprotesica.
2018
9788854950023
Orsini, D., Luisa Valacchi, M., Vannozzi, F. (2018). “Amputazioni, disarticolazioni e protesi”. Dai cataloghi di strumenti d’epoca al Fondo Giuliano Vanghetti. In A. Cozza (a cura di), Le collezioni pubbliche e private di cultura materiale della Medicina nella Grande Guerra (pp. 135-139). Padova : CLEUP.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1069892