Il saggio intende ricostruire il tema del doppio binario sanzionatorio nel dialogo tra giudici nazionali e sovranazionali. A tal fine, dopo una ricostruzione del quadro normativo sia interno che europeo, l’A. si sofferma sulla questione della qualificazione sostanzialistica della natura della sanzione irrogata da parte della giurisprudenza. In primo luogo, viene analizzata la giurisprudenza della Corte EDU in materia di divieto di bis in idem: dal caso Zolotoukhine al caso A e B c. Norvegia. In secondo luogo, l’esame verte sull’interpretazione della Corte di giustizia dell’art. 50 CDFUE, che disciplina anch’esso il divieto di bis in idem: dal caso Spector Photo Group ai casi Menci, Garlsson e Di Puma e Zecca. In terzo luogo, vengono ricostruiti gli orientamenti dei giudici nazionali, partendo dalla definizione di “identità del fatto” (il c.d. idem) ad opera della Corte costituzionale italiana. Vengono poi esaminate sia lee ricadute nell’ordinamento italiano delle più recenti sentenze della Corte EDU in tema di “divieto di un secondo giudizio” (il c.d. bis), sia le prime ricadute nell’ordinamento italiano delle più recenti sentenze della Corte di Giustizia. Alla luce di questo ampio excursus giurisprudenziale multilivello, nelle conclusioni viene infine messo in luce che il dialogo fra giudici nazionali e sovranazionali è in continua evoluzione.

Bindi, E. (2018). Divieto di bis in idem e doppio binario sanzionatorio nel dialogo tra giudici nazionali e sovranazionali. FEDERALISMI.IT(17), 1-31.

Divieto di bis in idem e doppio binario sanzionatorio nel dialogo tra giudici nazionali e sovranazionali

Elena Bindi
2018-01-01

Abstract

Il saggio intende ricostruire il tema del doppio binario sanzionatorio nel dialogo tra giudici nazionali e sovranazionali. A tal fine, dopo una ricostruzione del quadro normativo sia interno che europeo, l’A. si sofferma sulla questione della qualificazione sostanzialistica della natura della sanzione irrogata da parte della giurisprudenza. In primo luogo, viene analizzata la giurisprudenza della Corte EDU in materia di divieto di bis in idem: dal caso Zolotoukhine al caso A e B c. Norvegia. In secondo luogo, l’esame verte sull’interpretazione della Corte di giustizia dell’art. 50 CDFUE, che disciplina anch’esso il divieto di bis in idem: dal caso Spector Photo Group ai casi Menci, Garlsson e Di Puma e Zecca. In terzo luogo, vengono ricostruiti gli orientamenti dei giudici nazionali, partendo dalla definizione di “identità del fatto” (il c.d. idem) ad opera della Corte costituzionale italiana. Vengono poi esaminate sia lee ricadute nell’ordinamento italiano delle più recenti sentenze della Corte EDU in tema di “divieto di un secondo giudizio” (il c.d. bis), sia le prime ricadute nell’ordinamento italiano delle più recenti sentenze della Corte di Giustizia. Alla luce di questo ampio excursus giurisprudenziale multilivello, nelle conclusioni viene infine messo in luce che il dialogo fra giudici nazionali e sovranazionali è in continua evoluzione.
2018
Bindi, E. (2018). Divieto di bis in idem e doppio binario sanzionatorio nel dialogo tra giudici nazionali e sovranazionali. FEDERALISMI.IT(17), 1-31.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1059096