The Merchant of Venice is undoubtedly one of the most problematic of Shakespearean classics: one of the main reason of its attractiveness and complexity could be found in the ambiguities and contradictions that overwhelmed the structure of the plot. The attempt to investigate such a complex play is the driving force for its many rewritings from the early eighteenth century to nowadays. The research covers almost four centuries of stagings, adaptations and appropriations, identifying the aims that leaded actors, directors and writers to re-read the play through the lens of the present. Despite the research had been particularly focusing on some selected theatrical experiences, the discussion includes other artistic languages as well (literature, cinema, poetry), underlining the peculiarities of each work in relation to the social and political scenarios wherein it spread out. The research proceeds comparing the original Shakespeare’s text with many of its ‘transformations’ (scripts, acting versions, novels, films, etc…) in the attempt to highlight the elements of continuity as well as the breakpoints, the social and cultural changes which emerge from each of these adaptations.

La mia ricerca analizza la storia scenica di The Merchant of Venice dal Settecento fino alla nostra contemporaneità. Nella schiera dei classici shakespeariani, il Merchant si colloca senza dubbio tra i più problematici: si tratta di certo di una delle commedie più rappresentate nel mondo, tuttavia il motivo principale della sua attrattività, e al tempo stesso la ragione delle sue complessità, non si ritrova negli elementi connotanti il genere a cui appartiene (trionfo dell’amore romantico sull’antagonista, equivoci, travestimenti e smascheramenti, ecc…), ma nelle ambiguità e contraddizioni che trascendono la struttura del plot. Per questo è stata molto spesso oggetto di operazioni di riscrittura, teatrale o di altro genere, a partire dal primo Settecento fino ai giorni nostri. Molto spesso, in queste pagine come nel destino del Merchant, il centro della riflessione finisce per coincidere con il personaggio di Shylock: l’ebreo shakespeariano - villain estremamente sui generis, per quella sua capacità di trascendere, con il suo dramma concreto e vibrante, il proprio ruolo di oppositore al lieto fine - sopravvive alla memoria dell’opera stessa, diventando una sorta di archetipo per un eterno dibattito sulla questione ebraica. Inevitabilmente molta della fama del play shakespeariano coincide con quella del suo personaggio: Shylock mette in crisi gli equilibri della commedia, e il racconto della sua disfatta diventa spesso il fulcro drammaturgico, a cui gli innamorati di Belmont fanno da pallido contraltare. Il dibattito sull’antisemitismo influenza fortemente la percezione del Merchant fin dall’epoca moderna, e tantissime riscritture sono motivate dalla volontà di redimere il personaggio dalla sua immagine stereotipata, o al contrario di condannarlo definitivamente. Anche quando le rielaborazioni contemporanee si riappropriano della pluralità di punti di vista, presentando il Merchant come un dramma corale, l’ebreo e la sua disfatta emergono sempre in primo piano. Del resto, puntualizza il critico del “New Yorker” Alan Dopkin, “a production of The Merchant of Venice that treats Shylock as anything other than the most interesting person in the play will always fail.” In un percorso che ha il suo centro nell’esperienza teatrale, ho tuttavia cercato quanto più possibile di allargare la visione ad altri linguaggi artistici (letteratura, cinema, poesia), sottolineando le peculiarità di ogni riscrittura alla luce degli scenari sociali e politici in cui si colloca. Gran parte del lavoro si è focalizzato quindi sul confronto tra il testo shakespeariano e le sue rielaborazioni, intese nel senso più ampio di ‘trasformazioni’ (copioni, libri di regia, testi drammaturgici o letterari autonomi, opere filmiche) con l’intento di mettere in evidenza i cambi di prospettiva, gli elementi di continuità e i punti di rottura, i cambiamenti sociali e culturali di cui ogni esperienza è in qualche modo espressione.

Montanino, F. (2018). The Merchant of Venice sul palcoscenico della Storia. Interpretazioni regie riscritture.

The Merchant of Venice sul palcoscenico della Storia. Interpretazioni regie riscritture

MONTANINO, FRANCESCA
2018-01-01

Abstract

The Merchant of Venice is undoubtedly one of the most problematic of Shakespearean classics: one of the main reason of its attractiveness and complexity could be found in the ambiguities and contradictions that overwhelmed the structure of the plot. The attempt to investigate such a complex play is the driving force for its many rewritings from the early eighteenth century to nowadays. The research covers almost four centuries of stagings, adaptations and appropriations, identifying the aims that leaded actors, directors and writers to re-read the play through the lens of the present. Despite the research had been particularly focusing on some selected theatrical experiences, the discussion includes other artistic languages as well (literature, cinema, poetry), underlining the peculiarities of each work in relation to the social and political scenarios wherein it spread out. The research proceeds comparing the original Shakespeare’s text with many of its ‘transformations’ (scripts, acting versions, novels, films, etc…) in the attempt to highlight the elements of continuity as well as the breakpoints, the social and cultural changes which emerge from each of these adaptations.
2018
Montanino, F. (2018). The Merchant of Venice sul palcoscenico della Storia. Interpretazioni regie riscritture.
Montanino, Francesca
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1051350
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