Questo lavoro si propone di illustrare le caratteristiche tematiche e formali del corpus bucolico mediolatino e gli elementi che connotano le varie stagioni bucoliche medievali, con particolare attenzione al peso della tradizione elegiaca ovidiana. Per parlare di bucolica mediolatina e delle sue peculiarità bisogna, tuttavia, preliminarmente spiegarne l’esistenza. Come dimostrano anche recenti contributi, resiste il pregiudizio sul silenzio bucolico tra Nemesiano, Calpurnio e Dante. Il medioevo ebbe invece una sua produzione pastorale, connotata sia sul piano formale che tematico; alcuni dei suoi elementi stabili sono stati indagati da Paul Klopsch in un breve articolo del 1985, altri sono stati enucleati successivamente (Konrad Krautter e altri) e ci permettono di individuare una serie di testi - non necessariamente relati - che si collocano cronologicamente tra il IX e il XIV secolo, dai poeti carolingi a Metello di Tegernsee o Marco Valerio (probabilmente XII); nel XVI secolo la pastorale medievale, accentuando alcune delle sue caratteristiche, conosce la stagione delle cosiddette “corrispondenze bucoliche” (Carrara), i cui esempi più rappresentativi sono costituiti dagli scambi di Dante, Del Virgilio, Boccaccio e Checco di Meletto. Nel volgere di pochi anni il Bucolicum carmen petrarchesco fonda un nuovo modello pastorale con cui si misurerà tutta letteratura bucolica latina coeva a partire dal Buccolicum carmen del Boccaccio. L’incontro della produzione pastorale mediolatina, che si colloca in maniera coerente e consapevole all’interno del genere bucolico, con l’elegia classica si esplica, a nostro avviso, quasi esclusivamente in rapporto ad Ovidio e ai temi dell’amore, della perdita, della distanza; con maggior cautela sarà da valutare la componente ovidiana dell’aspetto epistolare o del dialogo in absentia che caratterizzerà il genere specialmente nel XVI secolo (altre forme rispetto alla pastorale assume invece l’elegia medievale in senso proprio, come, per esempio, in Arrigo da Settimello)

Bartoli, E. (2017). La bucolica mediolatina e la ricezione dell’elegia classica. In I.M.W. A. R. Álvarez Hernández (a cura di), Bukolik und Liebeselegie zwischen Antike und Barock / Bucólica y elegía erótica entre la Antigüedad y el Barroco (pp. 183-202). Würzburg : Königshausen & Neumann.

La bucolica mediolatina e la ricezione dell’elegia classica

Elisabetta Bartoli
2017-01-01

Abstract

Questo lavoro si propone di illustrare le caratteristiche tematiche e formali del corpus bucolico mediolatino e gli elementi che connotano le varie stagioni bucoliche medievali, con particolare attenzione al peso della tradizione elegiaca ovidiana. Per parlare di bucolica mediolatina e delle sue peculiarità bisogna, tuttavia, preliminarmente spiegarne l’esistenza. Come dimostrano anche recenti contributi, resiste il pregiudizio sul silenzio bucolico tra Nemesiano, Calpurnio e Dante. Il medioevo ebbe invece una sua produzione pastorale, connotata sia sul piano formale che tematico; alcuni dei suoi elementi stabili sono stati indagati da Paul Klopsch in un breve articolo del 1985, altri sono stati enucleati successivamente (Konrad Krautter e altri) e ci permettono di individuare una serie di testi - non necessariamente relati - che si collocano cronologicamente tra il IX e il XIV secolo, dai poeti carolingi a Metello di Tegernsee o Marco Valerio (probabilmente XII); nel XVI secolo la pastorale medievale, accentuando alcune delle sue caratteristiche, conosce la stagione delle cosiddette “corrispondenze bucoliche” (Carrara), i cui esempi più rappresentativi sono costituiti dagli scambi di Dante, Del Virgilio, Boccaccio e Checco di Meletto. Nel volgere di pochi anni il Bucolicum carmen petrarchesco fonda un nuovo modello pastorale con cui si misurerà tutta letteratura bucolica latina coeva a partire dal Buccolicum carmen del Boccaccio. L’incontro della produzione pastorale mediolatina, che si colloca in maniera coerente e consapevole all’interno del genere bucolico, con l’elegia classica si esplica, a nostro avviso, quasi esclusivamente in rapporto ad Ovidio e ai temi dell’amore, della perdita, della distanza; con maggior cautela sarà da valutare la componente ovidiana dell’aspetto epistolare o del dialogo in absentia che caratterizzerà il genere specialmente nel XVI secolo (altre forme rispetto alla pastorale assume invece l’elegia medievale in senso proprio, come, per esempio, in Arrigo da Settimello)
2017
9783826059667
Bartoli, E. (2017). La bucolica mediolatina e la ricezione dell’elegia classica. In I.M.W. A. R. Álvarez Hernández (a cura di), Bukolik und Liebeselegie zwischen Antike und Barock / Bucólica y elegía erótica entre la Antigüedad y el Barroco (pp. 183-202). Würzburg : Königshausen & Neumann.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1037065