Dario Maestrini nacque a Corciano (PG) nel 1886, morì ad Arezzo nel 1975. Veterinario, si laureò anche in Medicina e Chirurgia a Pisa, ove svolse attività di ricerca. Lavorò nell’Istituto di Fisiologia dell’Università genovese pubblicando gli studi che determinavano la Legge del cuore. Per molti medici italiani, la Legge di Maestrini. La significativa intuizione fu l’atto inaugurale della cardiologia moderna. Due anni dopo, nel 1916, ebbe la libera docenza in Fisiologia. Ufficiale medico nella Grande guerra, alla cessazione delle ostilità diventò aiuto presso l’Università di Roma. Maestrini evitò di percorrere la strada del supporto politico-nazionalista da parte del governo, dato il proprio orientamento marcatamente antifascista. Fra le due guerre clinici italiani in auge come Pende e Frugoni validarono lo spessore della Legge di Maestrini, ribattezzata patriotticamente dagli scienziati della penisola. La maggior fama finì col nuocere al Maestrini: il mondo baronale non aveva accettato il successo di un giovane studioso assurto alla cattedra universitaria. Il motivo per il quale si giunse all’estraniazione dello scienziato dal mondo accademico. Nel 1933, in occasione di un commissariamento della congrega da parte della prefettura, il viceprefetto Cirmeni, fedele al regime, colse l’opportunità per sanzionarlo, sfruttando una vicenda amorosa verificatasi in ospedale fra due dipendenti. Attribuita l’omessa vigilanza in quanto direttore della struttura, Maestrini venne sospeso dall’incarico. Amareggiato lasciò Teramo, prendendo servizio presso l’Ospedale sanatoriale goriziano. Nel 1935 ebbe il trasferimento all’Ospedale sanatoriale di Arezzo, ove rimase per il resto dell'esistenza. Si mise in luce in politica, rendendo sempre più fattivo il netto antifascismo. Fu uno degli esponenti più importanti del Partito d’azione e contribuì al finanziamento della Resistenza. Attivo nella brigata partigiana Pio Borri, venne arrestato dalla polizia della RSI. Nel 1948 ebbe il titolo di patriota. Stimato dai malati e dal personale infermieristico, noto alla popolazione, alle politiche del ’48 entrò in collisione con importanti esponenti del Partito comunista per essersi opposto alla propaganda all’interno dell’ospedale. Maestrini è sepolto ad Arezzo, città nella quale si spense ottantanovenne. Sostanzialmente dimenticato

Garofoli, A. (2014). Maestrini Dario. Medico, scienziato, politico antifascista, 1-4.

Maestrini Dario. Medico, scienziato, politico antifascista

GAROFOLI, ALESSANDRO
2014-01-01

Abstract

Dario Maestrini nacque a Corciano (PG) nel 1886, morì ad Arezzo nel 1975. Veterinario, si laureò anche in Medicina e Chirurgia a Pisa, ove svolse attività di ricerca. Lavorò nell’Istituto di Fisiologia dell’Università genovese pubblicando gli studi che determinavano la Legge del cuore. Per molti medici italiani, la Legge di Maestrini. La significativa intuizione fu l’atto inaugurale della cardiologia moderna. Due anni dopo, nel 1916, ebbe la libera docenza in Fisiologia. Ufficiale medico nella Grande guerra, alla cessazione delle ostilità diventò aiuto presso l’Università di Roma. Maestrini evitò di percorrere la strada del supporto politico-nazionalista da parte del governo, dato il proprio orientamento marcatamente antifascista. Fra le due guerre clinici italiani in auge come Pende e Frugoni validarono lo spessore della Legge di Maestrini, ribattezzata patriotticamente dagli scienziati della penisola. La maggior fama finì col nuocere al Maestrini: il mondo baronale non aveva accettato il successo di un giovane studioso assurto alla cattedra universitaria. Il motivo per il quale si giunse all’estraniazione dello scienziato dal mondo accademico. Nel 1933, in occasione di un commissariamento della congrega da parte della prefettura, il viceprefetto Cirmeni, fedele al regime, colse l’opportunità per sanzionarlo, sfruttando una vicenda amorosa verificatasi in ospedale fra due dipendenti. Attribuita l’omessa vigilanza in quanto direttore della struttura, Maestrini venne sospeso dall’incarico. Amareggiato lasciò Teramo, prendendo servizio presso l’Ospedale sanatoriale goriziano. Nel 1935 ebbe il trasferimento all’Ospedale sanatoriale di Arezzo, ove rimase per il resto dell'esistenza. Si mise in luce in politica, rendendo sempre più fattivo il netto antifascismo. Fu uno degli esponenti più importanti del Partito d’azione e contribuì al finanziamento della Resistenza. Attivo nella brigata partigiana Pio Borri, venne arrestato dalla polizia della RSI. Nel 1948 ebbe il titolo di patriota. Stimato dai malati e dal personale infermieristico, noto alla popolazione, alle politiche del ’48 entrò in collisione con importanti esponenti del Partito comunista per essersi opposto alla propaganda all’interno dell’ospedale. Maestrini è sepolto ad Arezzo, città nella quale si spense ottantanovenne. Sostanzialmente dimenticato
2014
Garofoli, A. (2014). Maestrini Dario. Medico, scienziato, politico antifascista, 1-4.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1031885