Between the 19th and 20th Centuries, during the lively critical debates on Art Nouveau among Italian architects, Vittorio Pica acquires a prominent role. Among the tenets of a moderate renewal, like the authoritative Boito, and the internationalist ‘revolutionaries’ headed by Melani and Thovez, Vittorio Pica – who claimed he “was not at all a passionate and intransigent innovator” – could be placed in the middle. Actually, he could be viewed as the most audacious moderate or the most cautious modernist. Vittorio Pica witnessed the birth, the development and the decline of Liberty architecture, from his writings which illustrated the 1902 Esposizione d’arte decorativa moderna in Turin to those published until 1911. His critical approach reflects the virtues and weaknesses of Italian Liberty. Despite his openness to renewal and European modernity, Pica firmly stands in what could be referred to as ‘the ambivalence of style’.

Nel dibattito critico sul modernismo che a cavallo tra Otto e Novecento agita l’ambiente architettonico italiano, Vittorio Pica ricopre un ruolo di primo piano e di grande visibilità. Tra i fautori di un rinnovamento moderato, la cui voce più autorevole è quella di Boito, e i “rivoluzionari” internazionalisti, capeggiati da Melani e Thovez, Pica, “non essendo punto un novatore passionato ed intransigente” come egli stesso si definisce, si colloca in una posizione intermedia, risultando come il più audace dei moderati o il più prudente dei modernisti. A partire dagli articoli che illustrano l’Esposizione d’arte decorativa moderna di Torino del 1902, e con gli altri interventi che si susseguono fino al 1911, Pica accompagna la nascita, l’evoluzione e il fallimento dell’architettura modernista italiana, rispecchiandone virtù e debolezze all’insegna di una visione che, per quanto favorevole al rinnovamento e al confronto europeo, rimane ancorata a quello che potrebbe definirsi l’“equivoco dello stile”.

Quattrocchi, L. (2016). L'equivoco dello stile: Vittorio Pica e l'architettura modernista. ANNALI DELLA SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA. CLASSE DI LETTERE E FILOSOFIA, 8/2, 663-682.

L'equivoco dello stile: Vittorio Pica e l'architettura modernista

QUATTROCCHI, LUCA
2016-01-01

Abstract

Between the 19th and 20th Centuries, during the lively critical debates on Art Nouveau among Italian architects, Vittorio Pica acquires a prominent role. Among the tenets of a moderate renewal, like the authoritative Boito, and the internationalist ‘revolutionaries’ headed by Melani and Thovez, Vittorio Pica – who claimed he “was not at all a passionate and intransigent innovator” – could be placed in the middle. Actually, he could be viewed as the most audacious moderate or the most cautious modernist. Vittorio Pica witnessed the birth, the development and the decline of Liberty architecture, from his writings which illustrated the 1902 Esposizione d’arte decorativa moderna in Turin to those published until 1911. His critical approach reflects the virtues and weaknesses of Italian Liberty. Despite his openness to renewal and European modernity, Pica firmly stands in what could be referred to as ‘the ambivalence of style’.
2016
Quattrocchi, L. (2016). L'equivoco dello stile: Vittorio Pica e l'architettura modernista. ANNALI DELLA SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA. CLASSE DI LETTERE E FILOSOFIA, 8/2, 663-682.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1009547