Per Angelo Casciello il rapporto con lo spazio dell’architettura implica un confronto ravvicinato con l’esperienza di una progettualità collettiva, in pratica un dialogo a più voci. È quanto ricostruisce l’autore questo volume, evidenziando la necessità da parte dell’artista, di operare in un cantiere aperto, con manualità colte come si evince dal fitto repertorio di interventi dettagliatamente ordinato. Un tracciato che va dai progetti per Pompei va alla piazza di Puglianello della fine del decennio novanta, al Palazzo di Giustizia di Napoli, alla scultura Il tempio delle libellule per l’ingresso all’area olimpica di Pinerolo del 2002, alla stazione di Mugnano della MetroCampania Nord-Est completata nel 2009. In tal senso il libro documenta circa tre decenni di progetti e di interventi, evidenziando, sin dalle prime pagine, la vocazione ambientale propria della scultura di Casciello, resa esplicita da un progressivo interrogare i luoghi: da Civitella d’Agliano con l’intervento del 1987 ai “corpi scultorei” progettati per il Nuovo planetario di Napoli del 1988; a Il luogo del Minotauro, per il C&A di Marsiglia, dello stesso anno; alla Cappella di S. Maria di Realvalle, del 1989, ad Africa, una grande scultura eseguita a Malindi in Kenya, per il parco dell’African Dream Village, nel 1989. Seguono in ordine di tempo: la Porta Penne, del 1992 collocata nel centro storico di Penne; La porta del vento, del 1996 per la passeggiata di Ripe San Ginesio (Macerata); il citato Un fiore per Puglianello, il Ciclope, per il Parco del Conero, la Scena dei frutti della terra, per il Museo Enogastronomico di Solopaca, del 2005. Saranno poi le due grandi sculture, lunghe oltre dieci metri ciascuna, realizzate nel 2001 per la Sala dell’Arengario nel nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli; il progetto, non realizzato, di sistemazione di piazza Augusto Imperatore a Roma ideato con lo scultore Luigi Vollaro e l’architetto Esposito; l’installazione, nel 2003, del Pettine di Poppea, all’interno del MÄ a Giffoni Sei Casali; la scultura Il solitario collocata nel 2004 nella piazza S. Menna a Vitulano, nel beneventano; le porte dell’Auditorium Parmenide della Fondazione Velia nel 2005, l’antica città di Parmenide per la quale nel 2006 progetta la grande installazione Il vento di Velia e l’arredo del lungomare, interventi non realizzati. Seguono: la fontana per Il luogo della purificazione a Santa Maria di Castellabate, del 2006, la scultura Dall’alto (ideata nel 2002) collocata nella primavera del 2007 nel “Giardino delle delizie” un nuovo parco urbano di San Giorgio a Cremano, e, dell’estate del 2009, Il tempio del vento per l’Anfiteatro Fonte Mazzola di Peccioli. Più recente, del 2011 è l’ intervento che ha coinvolto l’intero storico Cine-Teatro Minerva di Boscoreale, in provincia di Napoli e, del 2014, La stanza della Pace, per la Fondazione La Verde- La Malfa, a San Giovanni La Punta. Di questa attenta ricostruzione rendono conto significative testimonianze di personalità del dibattito storico critico, quali Carlo Chenis, Enrico Crispolti, Gillo Dorfles, Claudio Spadoni e Vincenzo Trione.
Bignardi, M. (2015). Casciello. I 'luoghi' dell'arte. Fisciano (SA) : Gutenberg.
Casciello. I 'luoghi' dell'arte
BIGNARDI, MASSIMO
2015-01-01
Abstract
Per Angelo Casciello il rapporto con lo spazio dell’architettura implica un confronto ravvicinato con l’esperienza di una progettualità collettiva, in pratica un dialogo a più voci. È quanto ricostruisce l’autore questo volume, evidenziando la necessità da parte dell’artista, di operare in un cantiere aperto, con manualità colte come si evince dal fitto repertorio di interventi dettagliatamente ordinato. Un tracciato che va dai progetti per Pompei va alla piazza di Puglianello della fine del decennio novanta, al Palazzo di Giustizia di Napoli, alla scultura Il tempio delle libellule per l’ingresso all’area olimpica di Pinerolo del 2002, alla stazione di Mugnano della MetroCampania Nord-Est completata nel 2009. In tal senso il libro documenta circa tre decenni di progetti e di interventi, evidenziando, sin dalle prime pagine, la vocazione ambientale propria della scultura di Casciello, resa esplicita da un progressivo interrogare i luoghi: da Civitella d’Agliano con l’intervento del 1987 ai “corpi scultorei” progettati per il Nuovo planetario di Napoli del 1988; a Il luogo del Minotauro, per il C&A di Marsiglia, dello stesso anno; alla Cappella di S. Maria di Realvalle, del 1989, ad Africa, una grande scultura eseguita a Malindi in Kenya, per il parco dell’African Dream Village, nel 1989. Seguono in ordine di tempo: la Porta Penne, del 1992 collocata nel centro storico di Penne; La porta del vento, del 1996 per la passeggiata di Ripe San Ginesio (Macerata); il citato Un fiore per Puglianello, il Ciclope, per il Parco del Conero, la Scena dei frutti della terra, per il Museo Enogastronomico di Solopaca, del 2005. Saranno poi le due grandi sculture, lunghe oltre dieci metri ciascuna, realizzate nel 2001 per la Sala dell’Arengario nel nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli; il progetto, non realizzato, di sistemazione di piazza Augusto Imperatore a Roma ideato con lo scultore Luigi Vollaro e l’architetto Esposito; l’installazione, nel 2003, del Pettine di Poppea, all’interno del MÄ a Giffoni Sei Casali; la scultura Il solitario collocata nel 2004 nella piazza S. Menna a Vitulano, nel beneventano; le porte dell’Auditorium Parmenide della Fondazione Velia nel 2005, l’antica città di Parmenide per la quale nel 2006 progetta la grande installazione Il vento di Velia e l’arredo del lungomare, interventi non realizzati. Seguono: la fontana per Il luogo della purificazione a Santa Maria di Castellabate, del 2006, la scultura Dall’alto (ideata nel 2002) collocata nella primavera del 2007 nel “Giardino delle delizie” un nuovo parco urbano di San Giorgio a Cremano, e, dell’estate del 2009, Il tempio del vento per l’Anfiteatro Fonte Mazzola di Peccioli. Più recente, del 2011 è l’ intervento che ha coinvolto l’intero storico Cine-Teatro Minerva di Boscoreale, in provincia di Napoli e, del 2014, La stanza della Pace, per la Fondazione La Verde- La Malfa, a San Giovanni La Punta. Di questa attenta ricostruzione rendono conto significative testimonianze di personalità del dibattito storico critico, quali Carlo Chenis, Enrico Crispolti, Gillo Dorfles, Claudio Spadoni e Vincenzo Trione.File | Dimensione | Formato | |
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