Del ‘viaggio italiano’, tra febbraio e aprile del 1917 in compagnia di Cocteau, Massine, Stravinskij, più che Roma e Firenze - ove seguirà la tournée dei Ballets russes -, saranno Napoli e Pompei a suggestionare l’immaginario di Picasso e ad aprire definitivamente le ‘strade’ verso una rinnovata visione del ‘classico’ che, nei primi anni venti, segnerà una nuova stagione della sua pittura. A Napoli s’immerge nella quotidianità di una città solare e drammatica, nel ventre di una «Montmartre arabe», come scrive Cocteau alla madre, sollecitata da un’energia viva, nel perenne teatro che scandisce il tempo: acquista souvenir, maschere di Pulcinella, cartoline, vecchie fotografie, stampe che affianca, sovrappone, nella fantasia, ai disegni, ai rapidi appunti che traccerà sul taccuino. A Pompei si lascerà sedurre dalle pitture della casa del Centenario e da quelle della Villa dei Misteri. Infine, come per Klee nel breve soggiorno nella primavera del 1902, per Casorati, al suo arrivo nel 1908 o per Boccioni a Napoli nel 1914, ammirerà, in compagnia di Stravinskij, il ciclo di affreschi realizzati nel 1873 da Hans von Marées bella biblioteca della Stazione Zoologica Anton Dohrn: sarà l’impianto compositivo e la velata nostalgia che pervade la scena della Pergola a ispirare il grande ‘rideau de scène’ per il balletto Parade.
Bignardi, M. (2017). Picasso a Napoli: una "Montmartre arabe". Napoli : Liguori.
Picasso a Napoli: una "Montmartre arabe"
BIGNARDI, MASSIMO
2017-01-01
Abstract
Del ‘viaggio italiano’, tra febbraio e aprile del 1917 in compagnia di Cocteau, Massine, Stravinskij, più che Roma e Firenze - ove seguirà la tournée dei Ballets russes -, saranno Napoli e Pompei a suggestionare l’immaginario di Picasso e ad aprire definitivamente le ‘strade’ verso una rinnovata visione del ‘classico’ che, nei primi anni venti, segnerà una nuova stagione della sua pittura. A Napoli s’immerge nella quotidianità di una città solare e drammatica, nel ventre di una «Montmartre arabe», come scrive Cocteau alla madre, sollecitata da un’energia viva, nel perenne teatro che scandisce il tempo: acquista souvenir, maschere di Pulcinella, cartoline, vecchie fotografie, stampe che affianca, sovrappone, nella fantasia, ai disegni, ai rapidi appunti che traccerà sul taccuino. A Pompei si lascerà sedurre dalle pitture della casa del Centenario e da quelle della Villa dei Misteri. Infine, come per Klee nel breve soggiorno nella primavera del 1902, per Casorati, al suo arrivo nel 1908 o per Boccioni a Napoli nel 1914, ammirerà, in compagnia di Stravinskij, il ciclo di affreschi realizzati nel 1873 da Hans von Marées bella biblioteca della Stazione Zoologica Anton Dohrn: sarà l’impianto compositivo e la velata nostalgia che pervade la scena della Pergola a ispirare il grande ‘rideau de scène’ per il balletto Parade.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11365/1008802